Come intuibile dal titolo, è una favola: una in cui i protagonisti reali o storici (Manson e la sua family) vengono ridicolizzati o messi da parte in favore degli eroi del cinema di serie B, che si prendono finalmente una rivalsa meritata. E nel farlo Tarantino da un lato omaggia il cinema e la televisione che guardava da bambino, dall'altro lato riassume e fa il punto della situazione del suo cinema.
E' un film sul cinema e su hoolywood, sostenuto da una grande ricostruzione storica, un insieme di dettagli spassosi e alcune sequenze davvero efficaci (la produzione del pilot, la visita di Brad Pitt al ranch, l'ultima scena).
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Ed è un film sulla potenza e la magia del cinema: qua è palese come il cinema di serie B, quello sfigato che abita accanto alla villa del regista più gettonato di Hollywood, finisca per salvare il cinema di seria A. Ma non è molto differente da Bastardi Senza Gloria, dove la fuggitiva ebrea si vendica dei nazisti dentro a una sala cinematografica, o da Django dove il genere blackxpotation permette a uno schiavo di colore di vincere il film uccidendo per ultimo l'house negro
Il problema, o semplicemente una scelta autoriale differente, è che quella coolness che rende Tarantino quello che è non è esplosiva ma diluita nella narrazione e nella ricostruzione storica. Difatti pur non annoiando nelle sue quasi tre ore, il film rimane gradevole ma nulla più.
Un film molto interessante, scritto con il desiderio di fare le cose in modo diverso, ma meno coinvolgente degli altri film della sua filmografia.