Pil, crescita quasi nulla nel terzo trimestre 2011

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TheRealm
00giovedì 21 luglio 2011 12:09
Rapporto Confindustria: «Sale la disoccupazione, giù i consumi».

Gli ingranaggi dell'economia italiana sono bloccati. A certificare la malattia d'immobilismo che sta ammorbando il paese, e che può vanificare le asprirazioni di pareggio di bilancio di una manovra tutta tagli, è l'analisi mensile del centro studi di Confindustria. Diagnosi chiara: la crescita del paese nel terzo trimestre del 2011 è quasi nulla, il tasso di sviluppo è a livelli tali da non riuscire a compensare il rallentamento estivo di routine.
L'associazione degli industriali ha segnalato che la frenata attesa tra luglio e settembre, blocca il lieve aumento della produzione industriale, che ha segnato un incremento dell'1,6%, del secondo semestre dell'anno. La crescita si era concentrata nella prima parte del periodo.

Le famiglie non hanno portafogli in grado di dare respiro a un'economia stagnante e per contro sono cresciuti gli occupati: una spirale soffocante. Detto con Confindustria «il mercato del lavoro in Italia rimane debole» e i consumi «hanno un profilo piatto». Inoltre nell'analisi mensile il Centro studi ha ricordato come «a maggio il tasso di disoccupazione è salito all'8,1% (+0,1 rispetto ad aprile) e al 28,9% (+0,4) tra i giovani sotto i 25 anni», mentre «a giugno la percentuale di imprese che si attendeva una riduzione del numero di addetti nei successivi tre mesi (17,5%) è tornata a essere superiore a quella di quante prevedevano un incremento (16,0%): un deterioramento che ricalca quello delle previsioni delle aziende sulle condizioni economiche in cui operano».


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Non solo. Il bollettino di Confinustria non ha lasciato speranza neanche per il futuro prossimo.«L'anticipatore Ocse è in calo dall'inizio del 2010 (maggio -0,6% su aprile, -2,7% annuo) e punta a decelerazione almeno fino a fine 2011» hanno fatto notare dal centro studi degli industriali, «l'anticipatore Ocse continua a scendere; il Pmi è in zona recessione nel manifatturiero e nei servizi, con ordini in diminuzione; l'occupazione langue; i consumi sono piatti; il contesto per gli investimenti è deteriorato; l'export frena più dei mercati di sbocco. L'aumento dei tassi Bce ostacola la ripresa e accentua le difficoltà dei debitori, specie con il credito bancario sempre molto selettivo».

(lettera43.it)

E adesso? [SM=x2584183]
AtomBomb
00giovedì 21 luglio 2011 12:38
Ma è normale per l'Italia, da quando ho iniziato a seguire un po' l'attualità, verso i 13/14 anni, sento sempre dire crescita zero, crisi, difficoltà.
Dead Man Drinking
00giovedì 21 luglio 2011 18:25
colpa dei lavoratori [SM=x2584916]
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