Serie A - Crespo saluta "Ma non è un addio"
E'argentino lascia il Parma per tentare un'avventura all'estero: per lui ci sono offerte da India, Cina, Stati Uniti e Qatar. Ma, una volta appesi gli scarpini al chiodo, tornerà in Emilia come dirigente. FOTO AP/LA PRESSE
..Non è un addio, come non lo era stato dodici anni fa, quando Hernan Crespo aveva lasciato Parma per la prima volta, dando la svolta alla sua carriera da calciatore e firmando per la Lazio allora campione d'Italia. Non era un addio allora e non lo è nemmeno adesso. Ora che il Valdanito, con gli occhi lucidi, ha tenuto una conferenza stampa congiunta al presidente crociato Tommaso Ghirardi e all'ad Pietro Leonardi. Per salutare tutti e appendere virtualmente gli scarpini al chiodo. "Ho mantenuto la mia promessa - ha detto l'argentino - la mia carriera ad alto livello si conclude a Parma".
COMMOZIONE E SPERANZA - Poco più di due anni fa, nella stessa sala stampa del Tardini, Crespo si commuoveva per il ritorno a casa a dieci anni dalla partenza per Roma. Adesso, il tema è un altro - il suo addio alla maglia crociata - ma l'emozione è uguale. "Sono orgoglioso di essere seduto accanto a un grande campione - ha detto Ghirardi per rompere il ghiaccio - e sono orgoglioso anche di essere il presidente che lo ha riportato a Parma. Crespo è un campione, un uomo serio, con dei principi. Due anni fa gli ho detto che doveva restare qui a vita e anche adesso gli chiedo di restare nella nostra famiglia, quando avrà finito di giocare. Adesso avrà tempo per riflettere su cosa fare da grande e i nostri rapporti sono ottimi, anche se non c'è stato il giusto feeling con l'allenatore precedente (Franco Colomba, ndr). Vorrei solo che le trasmissioni tv evitassero di dire che è stato 'scaricato' o 'cacciato'. Questo è un addio ma anche un arrivederci. Crespo rappresenterà il Parma in Italia e nel mondo, aprirà nuove frontiere per sé e per noi. E quando deciderà di mettersi dietro una scrivania, qui troverà di certo un contratto".
NON E' UN ADDIO - Poi tocca a Crespo e l'emozione si fa ancora più tangibile: "Non è semplice spiegare i motivi per cui metto fine alla mia avventura a Parma e nel calcio ad alto livello. Ho dentro una grande tristezza e una grande nostalgia. Per due stagioni è andato tutto bene e ho risposto presente ad ogni appello. Ma adesso le cose sono cambiate. La squadra naviga a metà classifica e non ha bisogno di Crespo. Quindi io posso andare via sereno, consapevole che non faccio parte di questo progetto tecnico. Di proposte ne ho avute parecchie anche a gennaio e giugno, ma mi faccio parte adesso. Ora che non mi sento parte di questo progetto tecnico. Non volevo essere un peso. So cosa può significare Crespo in tribuna o Crespo in panchina. Poi voglio ancora divertirmi in campo. Ma la mia carriera ad alto livello si chiude a Parma. E, come avevo detto quando ero andato alla Lazio, questo non è un addio. Tornerò a far parte di questa famiglia, indipendentemente dall'incarico. E vivrò sempre a Parma. Ci rivedremo sempre in Piazza Garibaldi".
SALUTO AI TIFOSI IL 12 - La passerella finale sarebbe dovuta arrivare martedì sera, quando al Tardini era in programma Parma-Juventus. Il rinvio del match, però, ha fatto slittare il tutto. Il saluto ai tifosi crociati arriverà così il 12 febbraio alle 15, quando si disputerà la sfida interna con la Fiorentina. E poi? Crespo ha lasciato intendere di non avere ancora deciso: "Con l'India non è ancora una cosa fatta. Ci sono offerte anche da Cina, Stati Uniti e Qatar. In mano non ho niente". Di certo in mano avrà sempre l'affetto di una tifoseria intera, quella crociata
quanto cazzo l'ho amato
i movimenti che aveva lui il 99% degli attaccanti in serie A oggi se li sognano
buona fortuna Valdanito