Soros: in autunno crisi anche in Germania

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AtomBomb
00lunedì 4 giugno 2012 12:29
Germany has three months to stem euro crisis - Soros

TRENTO, Italy (Reuters) - Germany and its central bank are unlikely to lead the way out of the euro zone debt crisis within three months time, after which it will be too late, U.S. billionaire George Soros said on Saturday.

Speaking at an economic conference in Trento, Italy, Soros said that the euro crisis - which he defined as a sovereign debt crisis and a banking crisis closely interlinked - threatened to destroy the European Union and plunge it into a lost decade like Latin America in the 1980s.

"A similar fate now awaits Europe. That is the responsibility that Germany and other creditor countries need to acknowledge. But there is no sign of this happening
," Soros said.

Soros said he expected Greek elections in June to produce a government willing to stick by the current bailout agreements, but which would find it impossible to do so.

"The Greek crisis is liable to come to a climax in the fall. By that time the German economy will also be weakening so that Chancellor (Angela) Merkel will find it even more difficult than today to persuade the German public to accept any additional European responsibilities. That is what creates a three-month window," he said.

The Hungarian-born U.S. financier said that all the "blame and burden" of adjusting the euro area's imbalances was falling on weaker peripheral countries, but the bloc's core bore an ever greater responsibility for the crisis.

"The 'centre' is responsible for designing a flawed system, enacting flawed treaties, pursuing flawed policies and always doing too little too late
," he said.

Soros urged creating a European deposit insurance scheme and called for direct bank access to the euro zone's rescue fund, as well as for joint financial supervision and regulation.

He also called for measures to lower borrowing costs of heavily indebted countries, warning that if this did not happen support for reforms in Italy would wane, making it difficult for the government to carry them out.

"There are various ways to provide it (a fall in funding costs), but they all need the active support of the Bundesbank and the German government," he said.

The euro zone would eventually need a financial authority that could take over much of individual countries' solvency risk.

Soros said that the financial system in Europe was fragmenting and reorganising itself along national lines, which in a few years time may make an orderly euro break up possible.

But "an earlier breakup is bound to be disorderly," almost certainly leading to a collapse of the EU itself, he said.

He said it would take German authorities "an extraordinary effort" to gather public support in the coming three months for the measures which are needed to halt current trends.

"We need to do whatever we can to convince Germany to show leadership and preserve the European Union as the fantastic object that it used to be," he said.
Mizar the game
00lunedì 4 giugno 2012 12:31
problem ? [SM=x2584914]
AtomBomb
00lunedì 4 giugno 2012 12:37
Considerato il personaggio non so se è una previsione, una promessa o una minaccia.
AtomBomb
00lunedì 4 giugno 2012 12:46
Sempre sui crucchi
Articolo di Brunetta

La follia di Berlino: demolisce l'Europa lucrando sull'euro

Con lo spread favorevole sui Bund tedeschi la Merkel specula sulle spalle degli altri Paesi Ue. E Monti? Non ha risolto nulla

Facciamo quattro conti sul retro di una busta. Un anno fa, primo giugno 2011, lo spreadtra Btp a 10 anni e corrispondenti titoli tedeschi registrava 174 punti base. Ai tempi ancora pochi conoscevano questa variabile ma nel giro di qualche mese con l’incubo dello spread abbiamo vissuto un anno di passione, pensando che ci avrebbe portato al tracollo e che in balia dello spread sarebbero esplosi i conti pubblici italiani.

Attenzione, però. Lo spread si forma sul mercato secondario, dove vengonoscambiati privatamente titoli già in circolazione. Il servizio del debito, quindi l’effettivo costo per lo Stato, si determina invece mensilmente in sede di asta. In più lo spread è un metro elastico che aumenta non solo se sale il rendimento dei nostri titoli di Stato ma anche se il rendimento dei nostri titoli rimane stabile e contestualmente scende quello dei Bund tedeschi.

Per capire, quindi, cosa è davvero successo andiamo ad analizzare i risultati delle aste in Italia e in Germania nel periodo maggio 2011-maggio 2012.

1) Maggio 2011: il Tesoro italiano ha assegnato 3,7 miliardi di Btp a 10 anni a un rendimento lordo del 4,84%. Di contro, il Tesoro tedesco ha emesso Bund decennali per 4,1 miliardi a un rendimento del 3,04%.

2) Maggio 2012: emessi 2,3 miliardi di Btp italiani a un rendimento lordo del 6,03% ( 1,19% in più rispetto a maggio 2011) e 4,1 miliardi di Bund tedeschi a un rendimento lordo dell’1,47% (1,57%in meno rispetto a maggio 2011).

Stiamo pagando il servizio del debito ai tedeschi. Ma se continua così, con questi differenziali nei tassi e con la Germania che guadagna a scapito degli altri Stati, non ci sarà più un mercato europeo per i prodotti tedeschi, perché nessuno avrà i mezzi per comprarli. Con questo atteggiamento, la Germania sta tagliando il tronco su cui siede. L’andamento dei rendimenti spiega anche le quantità assegnate: il Tesoro italiano ha ridotto le emissioni (non sostenibili per importi maggiori a causa dei rendimenti elevati) mentre il Tesoro tedesco le ha mantenute alte, data la convenienza.

Cosa è successo in un anno? Il governo italiano aveva approvato, già il 13 aprile 2011, il Documento di Economia e Finanza (Def), trasmesso all’Europa il 6 maggio 2011,con l’impegno a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014. Nei mesi successivi, Commissione e Consiglio Ue hanno espresso il proprio consenso sul Def, rispettivamente il 7 e il 24 giugno 2011. Le previsioni di crescita del Pil riportavano + 1,1% nel 2011; +1,3% nel 2012; +1,5% nel 2013; +1,6% nel 2014. Il problema

L’ALCHIMIA ANTI ATENE
L’anno scorso Deutsche Bank si liberò dei bond greci: così crollò tutto Grecia incombeva e cominciava a prendere forma il cosiddetto Fondo «Salva-Stati». La situazione era ancora, più o meno, sotto controllo.

Poi è cominciata la tempesta perfetta: una serie di eventi, poco significativi se presi singolarmente, ma devastanti nella loro combinazione. A cominciare da Deutsche Bank, che il 30 giugno 2011 ha reso noto di aver ridotto, rispetto al 31 dicembre 2010, la propria esposizione nei confronti del debito pubblico greco da 1,5 miliardi di euro a 1 miliardo (-28%)e l’esposizione in titoli di Stato italiani da 8 miliardi a 1 miliardo (-88%), innescando un meccanismo folle che ha presto spinto le istituzioni finanziarie degli altri Stati a fare lo stesso, con il risultato di generare panico sui mercati.

Così l’Europa ha cominciato ad essere esposta a ondate speculative cicliche, con uno o più Paesi su cui concentrare l’attacco. L’Ue non ha saputo reagire: decisioni quasi sempre tardive e deboli, poca solidarietà, egoismi nazionali e masochismo. Anche la Bce, per quanto abbia cercato di garantire stabilità economica e finanziaria, ha dimostrato l’inadeguatezza del ruolo che i Trattati europei le attribuiscono. Le due aste di credito a breve termine al tasso dell’1% alle banche, del 21 dicembre 2011 e del 29 febbraio 2012, per 1.000 miliardi di euro, si sono rivelate un fuoco di paglia e hanno contribuito afar diminuire gli spread solo temporaneamente.

Dal 19 marzo è ricominciata la corsa al rialzo, con i problemi in Grecia che continuavano ad aggravarsi e, questa volta, con la Spagna al centro del ciclone.

Nel frattempo in Italia era partita la rincorsa: tra luglio e novembre 2011 sono state varate manovre per 145 miliardi ( che si aggiungono ai 120 miliardi delle manovre dei precedenti 3 anni di governo Berlusconi, per un importo totale di 265 miliardi, prevalentemente di tagli, senza aumenti di tasse). In particolare, il dl 138 del 13 agosto 2011 ha anticipato il pareggio di bilancio - previsto dal Def nel 2014- al 2013, in risposta alle richieste avanzate dalla Bce nella lettera all’Italia del 5 agosto

TEMPESTA PERFETTA
Berlusconi fece manovre da 145 miliardi. Inutili: il problema non era l’Italia 2011. ( [SM=x2584913] ) Non solo: il 26 ottobre 2011, il governo si è nuovamente impegnato, con la lettera ai presidenti del Consiglio e Commissione Ue, alla creazione delle condizioni strutturali per la crescita dell’intero Paese.

Non è bastato. Non poteva bastare. Perché il problema non era, come non è tuttora, l’Italia. Il problema non sono le politiche economiche dei singoli Stati: il problema è la mancanza di una governance forte dell’Ue, la titubanza nel prendere le decisioni, il ruolo inadeguato della Bce. Invece si è pensato che la soluzione fosse mandare a casa i governi in carica. In Grecia, in Spagna, in Italia e ultimamente in Francia. [SM=x2584923]

Nel nostro Paese si pensava che l’esecutivo tecnico guidato dal professor Monti avrebbe risolto tutti i problemi.

Non serviva la bacchetta magica: bastava il nome. Invece no. Quella che doveva essere la soluzione si è rivelato essere, al contrario, proprio il problema. Le politiche economiche adottate dal governo da dicembre 2011 a oggi hanno avuto effetti recessivi tali da annullare i risultati positivi attesi. Il governo ha sovradimensionato l’entità dei provvedimenti varati rispetto alla misura ottimale, compromettendo, di fatto, il raggiungimento degli obiettivi (overshooting ).

Così, a un anno di distanza, le previsioni di crescita del Pil riportano -1,2% nel 2012; +0,5% nel 2013; +1% nel 2014 e +1,2% nel 2015. Il confronto con i dati riportati all’inizio è presto fatto. Il problema Grecia è ancora irrisolto e sul Fondo Salva-Stati la discussione è ancora in alto mare. A parte i numeri, drasticamente cambiati in negativo, il quadro delle decisioni da prendere a livello europeo è rimasto invariato.

Tornando a spread e rendimenti, siamo nuovamente ai livelli di crisi. L’andamento dello spread Btp-Bund nel periodo settembre metà novembre 2011, che ha raggiunto i massimi livelli e ha portato alla crisi del governo Berlusconi, è sovrapponibile, per arco temporale, punti base e inclinazione, all’andamento di metà marzo-fine maggio 2012 ( da 290-291 punti base a 467-457). I rendimenti lordi dei BTP a 10 anni assegnati in asta confermano la tendenza: a settembre, ottobre e novembre 2011 i Btp a 10 anni registravano un rendimento lordo rispettivamente del 5,22%, 5,86% e 6,06%; nelle aste di marzo, aprile e maggio 2012 i rendimenti si sono attestati rispettivamente al 5,50%, 5,84% e 6,03%.

Visti gli andamenti omogenei e costanti nei periodi presi in esame, probabilmente ci stiamo preparando a una nuova tempesta, che potrebbe verificarsi nella terza settimana di giugno, in concomitanza delle elezioni in Grecia. Il giorno delle dimissioni del presidente Berlusconi, 11 novembre 2011, lo spread registrava 456 punti base, molto simile alla media dell’ultima settimana (455). Perché a novembre tante urla e oggi tanto silenzio? Presidente Monti, proprio perché è l’ora delle scelte difficili, è giunto anche il momento di dire fino in fondo la verità.

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Ecco il piano segreto per salvare le banche Tutti contro la Merkel

Trattative riservate per limitare la sovranità degli Stati, ma c'è da superare il niet della Cancelliera

Un piano per sconfiggere la crisi della zona euro. Al lavoro ci sono il presidente del consiglio europeo e quello della Commissione, Herman van Rompuy e Josè Manuel Barroso, il presidente della Bce Mario Draghi e il primo ministro lussemburghese Jean Cleaude Juncker, numero uno dell'Eurogruppo. Stando alle anticipazioni del giornale tedesco Welt am Sonntang il lavoro del gruppo si muove su più fronti: le riforme strutturali e il rafforzamento del mercato interno e sarà aperto a tutte le proposte tendenti ad affiancare alle misure di austerità iniziative in grado di promuovere la crescita. come vogliono il presidente francese Hollande e il premier italiano Mario Monti. Allo studio c'è anche l'ipotesi di una unione bancaria.

Erano stati sia Barroso che Draghi, la settimana scorsa a proporre un sistema di garanzia europea dei depositi, un fondo di risoluzione per i fallimenti bancari e una centralizzazione della vigilanza bancaria più forte nell'ambito dell'Unione.

Su tutto pesa l'atteggiamento della Germania che sarebbe disponibile a condividere i rischi di del debito solo dopo una riforma istituzionale. Il piano si articola su quattro pilastri: più controllo sui bilanci nazionali, vigilanza a livello europeo sulle banche, politica finanziaria, fiscale, estera e di difesa comune; riforma dei sistemi sociali per un welfare uniforme. Tutti punti che richiedono un trasferimento di sovranità dagli Stati all'Ue.

Perché il piano segreto diventi realtà ci sono ancora troppi ostacoli da superare: primo tra tutti i no tedesco agli eurobond come garanzia comune e condivisione dei debiti. Dubbi tedeschi esistono anche sulla responsabilità comune per il destino delle banche dei diversi paesi dell'eurozona, ma su questo punto la Germania farebbe meno resistenza.
Rapper 30
00lunedì 4 giugno 2012 13:01
uno che ha messo in crisi la banca d'inghilterra non si fa problemi a mettere in crisi anche la germania
Peroni 66 cl
00lunedì 4 giugno 2012 17:09
E' sempre stato uno che vive delle disgrazie altrui, non ritengo abbia credibilità.
@Chaos@
00lunedì 4 giugno 2012 17:11
Re:
Rapper 30, 04/06/2012 13.01:

uno che ha messo in crisi la banca d'inghilterra non si fa problemi a mettere in crisi anche la germania




che non e' esattamente l'inghilterra pero', e' giusto un tantinello piu' solida, e Soros non e' piu' quello di 20 ani fa quando faceva svalutare la lira.
Rapper 30
00lunedì 4 giugno 2012 17:26
Re: Re:
@Chaos@, 04/06/2012 17.11:




che non e' esattamente l'inghilterra pero', e' giusto un tantinello piu' solida, e Soros non e' piu' quello di 20 ani fa quando faceva svalutare la lira.




beh Soros appena 3 anni fa ha finanziato in buona parte la campagna elettorale di Obama, non uno qualsiasi diciamo [SM=x2584916]
Poi è vero che la Germania non è l'Inghilterra, ma nel contesto attuale se fossi nella classe dirigente "euro-tedesca" non dormirei sonni tranquilli, già a causa della situazione interna all'europa, se poi mi arriva l'americano del calibro di George Soros con queste dichiarazioni inizierei seriamente a preoccuparmi.
blackdevils
00lunedì 4 giugno 2012 20:15
Soros :(
Il Feda
00lunedì 4 giugno 2012 23:02
Ma Soros non era quello daaaaa roooooma?


Cmq io mi fido dei tedeschi: nella storia non è mai esistito un tedesco cattivo, lo sanno tutti. Sono così amabili e pacioccosi. Staranno sicuramente agendo nell'interesse comune!
The Emerald Knight
00martedì 5 giugno 2012 08:02
Re:
Il Feda, 04/06/2012 23.02:

Ma Soros non era quello daaaaa roooooma?


Cmq io mi fido dei tedeschi: nella storia non è mai esistito un tedesco cattivo, lo sanno tutti. Sono così amabili e pacioccosi. Staranno sicuramente agendo nell'interesse comune!




[SM=x2584917]
AtomBomb
00mercoledì 6 giugno 2012 10:42
Tassa Monti e rigore Merkel
Due somari ammazza-Europa

Le tasse di Mario Monti e il rigore di Angela Merkel: ecco la ricetta del fallimento, l'accoppiata che sta uccidendo l'Europa. L'arrivo di Monti in Italia era stato strombazzato come l'avvento della competenza. Il prof rappresentava l'emblema della scienza infusa, l'uomo dei numeri, l'ex Rettore della Bocconi che avrebbe risollevato l'Italia dal baratro applicando le teorie dei più grandi economisti. Sono passati poco più di sei mesi e, da un primo bilancio, emerge come nero su bianco il fallimento della missione: l'esecutivo aveva previsto infatti, per i primi quattro mesi dell'anno incassi complessivi per oltre 120 miliardi. Ne sono arrivati circa 117: 3,47 in meno. Rispetto al primo quadrimestre del 2011 le entrate sono aumentate di 1,5 miliardi circa ma non è stato sufficiente. Pesano soprattuto i minori incassi dell'Iva il cui aumento ha depresso i consumi. I numeri dimostrano che la politica delle tasse non paga se non accompagnata da misure per la crescita. La conseguenza sarà inevitabilmente quella di cui parla il direttore Maurizio Belpietro nel suo editoriale di oggi, mercoledì 6 giugno: una probabile nuova manovra strizzando ulteriormente i portafogli degli italiani. Se si va avanti di questo passo, il buco sarà di dieci miliardi e sarà necessario ricorrere a una nuova stangata. Il prof sul tema delle tasse è sordo a ogni suggerimento, perfino a quello della Corte dei Conti e del governatore della Banca d'Italia che hanno sottolineato l'opportunità di un allentamento della morsa fiscale. Nessuna riduzione delle tasse, quindi. Prosegue su questa strada nonostante la dimostrazione numerica che aumentare le imposte fa male ai conti.

Se in Italia va male, la Germania non se la passa meglio. L’agenzia internazionale Moody's ha tagliato il rating di sei banche tedesche, tra cui Commerzbank, e delle tre principali banche austriache. La valutazione di Commerzbank scende da A ad A'. Per il downgrade di tutte le banche Moody's parla di un peggioramento del rischio della crissi del debito europeo. Il rigore della Cancelliera Merkel non è riuscito a mettere al riparo Berlino dagli effetti della crisi che, partita dalla Grecia, sta contagiando diversi Paesi dell'Unione. Com Obama, dall'altro lato dell'Oceano, che non è più disposto ad aspettare.
Our lady peace
00mercoledì 6 giugno 2012 10:47
Re:
Mizar the game, 04/06/2012 12.31:

problem ? [SM=x2584914]




Ti staccherei la testa a morsi.
Megablast
00mercoledì 6 giugno 2012 11:35
Non credo sia una minaccia, Soros non ha più le possibilità finanziarie di 30 anni fa.
AtomBomb
00mercoledì 6 giugno 2012 11:38
Re:
Megablast, 06/06/2012 11.35:

Non credo sia una minaccia, Soros non ha più le possibilità finanziarie di 30 anni fa.



Potrebbe anche essere una previsione/parere

Non per forza una minaccia [SM=x2584914]
Megablast
00mercoledì 6 giugno 2012 11:41
Re: Re:
AtomBomb, 06/06/2012 11:38:



Potrebbe anche essere una previsione/parere

Non per forza una minaccia [SM=x2584914]




Sì però prospetta una tragedia.

Secondo me si accompagna la Grecia ad uscire, si tiene lì la Spagna per un pò di tempo e poi si finisce nel baratro col fallimento dei nostri cugini scemi.
Mizar the game
00mercoledì 6 giugno 2012 11:41
Re: Re:
Our lady peace, 06/06/2012 10.47:




Ti staccherei la testa a morsi.




[SM=x2584215]





















































































































Problem Lady peace ? [SM=x2584914] really??? [SM=x2584914]
AtomBomb
00mercoledì 6 giugno 2012 12:19
Re: Re: Re:
Megablast, 06/06/2012 11.41:




Sì però prospetta una tragedia.

Secondo me si accompagna la Grecia ad uscire, si tiene lì la Spagna per un pò di tempo e poi si finisce nel baratro col fallimento dei nostri cugini scemi.



Allegria [SM=x2701863]
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