Torino capitale

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Show No Mercy
00martedì 19 luglio 2011 18:04
Da Corso Vittorio in giù tutta Africa

http://www3.lastampa.it/scuola/sezioni/news/articolo/lstp/412097/

Politecnico il primato di Torino

Il Politecnico è il miglior ateneo d’Italia


Il migliore d’Italia, batte Milano
PIERO BIANUCCI
l Politecnico di Torino batte quello di Milano. Lo dice la classifica appena pubblicata dal «Sole-24 Ore». Viene così sancita un' ascesa già registrata dal ministero dell’Università e della ricerca, che nel 2009 piazzava il Politecnico torinese al secondo posto tra le università italiane e nel 2010 al primo. Ma il fatto che ora, applicando propri criteri di valutazione, sia il milanocentrico quotidiano della Confindustria a constatare il sorpasso, ha un valore simbolico ben al di là del burocratico dato ministeriale. I ventiseimila studenti porteranno con fierezza il loro primato.

Dunque siamo bravi, a Torino, siamo la patria dei bravi ingegneri, in sintonia con il carattere geometrico, concreto e pragmatico della città. Vince «l’orgoglio del lavoro ben fatto» di cui parlava Primo Levi. L’operaio specializzato del suo romanzo «La chiave a stella» ha fatto carriera, oggi progetta, dirige aziende, diventa amministratore delegato.

Talento e potere di attrazione sono i fattori chiave nella griglia di valutazione adottata dal «Sole -24 ore». Fa piacere sentirselo dire proprio nel giorno di apertura delle immatricolazioni per il nuovo anno accademico. «In effetti - spiega il rettore Francesco Profumo - al Politecnico di Torino solo uno studente su due viene dal territorio. La metà dei nostri iscritti arriva da altre regioni d'Italia o dall'estero. Gli studenti stranieri hanno passaporti di 60 Paesi, con una forte prevalenza cinese. Ma la cosa più importante è che il Politecnico di Torino attrae studenti di qualità. Il venti per cento si laurea con 100 centesimi, e il 60 per cento con un punteggio comunque molto elevato. Non c'è posto per la mediocrità. Molti corsi ormai si tengono in inglese, siamo così multietnici che a passeggiare nei corridoi del Politecnico torinese hai l'impressione di essere in un campus americano».

Il primato di Torino arriva da lontano. I rettori Valentino Castellani e poi Rodolfo Zich avevano già avviato il processo di apertura al mondo e di intreccio con l'ambiente industriale. Con le sue missioni in Cina, Stati Uniti, Canada e molti altri Paesi, Francesco Profumo lo ha portato alle estreme conseguenze. «La formula vincente - dice - è una buona ricerca associata a una buona integrazione con il tessuto industriale del territorio. Chi studia al Politecnico di Torino ottiene una formazione attenta alla domanda del mercato. Teoria ed esperienza, studi e occupazione, trovano il loro punto di incontro attraverso gli stage nelle aziende».

La meccanica è da sempre il punto di forza del Politecnico. Il corso di ingegneria dell'autoveicolo, nato su impulso dell'avvocato Agnelli, ne è la più recente diramazione. Lo dirige Giancarlo Genta: numero chiuso, 350 domande per 75 posti, dunque selezione dura; qui l'internazionalità è istituzionalizzata nella didattica, un accordo con la Chrysler fa sì che gli studenti studino un anno in Canada e un anno in Italia. Ma eccellenti sono anche l'elettronica - e quindi quell'ibrido in rapida crescita che è la meccatronica -, l'informatica, la robotica, l'energetica, accanto a corsi innovativi, quasi sperimentali, come ingegneria del cinema e ingegneria dell'ambiente. Con l'occhio al domani: le nanotecnologie sono uno dei campi trasversali più promettenti, dalla scienza dei materiali all'elettronica alla medicina. Per far crescere a Torino questa ingegneria del microcosmo, Profumo ha catturato Harold Kroto, premio Nobel per la scoperta del fullerene, che delle nanotecnologie è diventato un mattone fondamentale.

L'attrazione del Politecnico di Torino - struttura raddoppiata negli ultimi dieci anni - si misura anche dalle aziende che, come Motorola, General Motors o Thales Alenia, hanno qui alcuni loro centri di ricerca. Interessanti sono esperienze come quella del «Boella», un istituto sostenuto in parti uguali dal Politecnico e dalla Compagnia di San Paolo, che fa ricerca precompetitiva nelle tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni. A incoraggiare i piccoli progetti provvede l'Incubatore, dove i giovani che hanno una buona idea possono avvicinarsi alla sfida al mercato in un ambiente protetto.

Frammenti di futuro, creatività alla prova. Cose che però non si improvvisano. Non dimentichiamo che il Politecnico nasce dalla tradizione del vecchio Arsenale e dall' esperienza dei fabbricanti di carrozze. Tra i nostri primi ingegneri furono l'astronomo Schiaparelli, laureato in Idraulica, che poi andò a dirigere l'Osservatorio di Brera, e quel Galileo Ferraris che inventò le reti elettriche e quei motori asincroni che hanno reso possibile la modernità.

[SM=x2584914]
LIGHI
00martedì 19 luglio 2011 18:23
si ma son scemo io o la classifica completa non si vede?
martozen
00martedì 19 luglio 2011 18:27
Michia quante seghe mentali ma è parente di Colosso sto tizio?
Show No Mercy
00martedì 19 luglio 2011 18:44
Re:
LIGHI, 19/07/2011 18.23:

si ma son scemo io o la classifica completa non si vede?




qui l'articolo

www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-07-17/torino-vince-derby-politecnici-201803.shtml?uuid=...
martozen, 19/07/2011 18.27:

Michia quante seghe mentali ma è parente di Colosso sto tizio?



bisogno? [SM=x2584914]


LIGHI
00martedì 19 luglio 2011 18:49
si l'articolo sul sito del sole l'ho visto ma pure da lì di classifiche non ne vedo.
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