Viva il liberismo: un inglese su tre è povero

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zimbabwe
00giovedì 19 giugno 2014 15:34
Un inglese su tre è povero: mezzo milione di bambini soffre la fame
Il tasso di povertà è triplicato da quanto prese il potere Margaret Thatcher nel 1983: 18 milioni di persone non hanno una casa. Il Regno Unito, una delle potenze industriali mondiali, vive di contrasti simili al Terzo Mondo.

Un inglese su tre è povero: mezzo milione di bambini soffre la fame

LONDRA - C'è un paese che ha il 33 per cento della popolazione sotto il livello di povertà. Che non riesce a dare abitazioni degne di questo nome a 18 milioni di persone. Che non riesce a sfamare adeguatamente mezzo milione di bambini. Non è il Burundi. E' la Gran Bretagna, una delle otto potenze industrializzate della terra. Eppure ha visto il "tasso di povertà" passare dal 14 al 33 per cento delle famiglie nell'arco di tre decenni: per l'esattezza dal 1983, ossia dall'anno in cui andò Margaret Thatcher inizia il suo secondo mandato, cambiando radicalmente il Regno Unito, e si può dire anche l'intero mondo occidentale, con le sue riforme economiche all'insegna del liberismo e delle privatizzazioni.

Quelle riforme sono considerate dall'opinione dominante le radici di una necessaria e spesso scintillante modernizzazione, in Inghilterra e nelle molte nazioni che ne hanno finito per seguire il modello, sia che fossero governate da partiti di destra come quello della "lady di ferro", sia quando a governarle c'erano partiti progressisti comunque influenzati dalla "Thatcher revolution" (anche chiamata "Reagan revolution", in omaggio al presidente americano che condivise potere e ideologia con lei). La globalizzazione che ha trasformato Cina, India, Russia, Brasile e altri paesi in economie emergenti, vincenti e in alcuni casi ormai più forti di quelle occidentali, viene anch'essa fatta risalire al modello Thatcher. Ma il Poverty and Social Exclusion Project, il più
grande rapporto di questo genere mai condotto in Gran Bretagna, finanziato dall'Economic and Social Research Council e condotto da otto università, svela come minimo l'altro lato della medaglia: un crescente impoverimento. La prova che le strategie per affrontare e ridurre la povertà dell'attuale governo del conservatore David Cameron, e per la verità pure dei suoi predecessori laburisti Blair e Brown, "hanno fallito", afferma il professor David Gordon della Bristol University, coordinatore della ricerca.

La povertà appare infatti aumentata nel Regno Unito a livelli da Terzo Mondo, triplicati rispetto a quando arrivò al potere la Thatcher. Il dato forse più significativo del rapporto è che smentisce il diffuso mito o stereotipo secondo cui è la scarsità di lavoro (o la non voglia di lavorare) a causare la povertà. Ebbene, dallo studio risulta che metà delle persone al di sotto della "soglia della povertà" (definita come l'impossibilità di procurarsi tre o più dei fondamentali bisogni della vita) lavorano 40 ore o più alla settimana. Il livello dei salari non ha evidentemente tenuto il passo con il costo della vita. E la conseguenza è che un terzo delle famiglie britanniche non hanno abbastanza da mangiare, da vestirsi, in una parola da vivere: sono poveri, la faccia nascosta della Londra dei miliardari, dello shopping di lusso, dei ristoranti alla moda. Per combinazione, la pubblicazione del rapporto (a cui il Daily Mirror dedica oggi due pagine) coincide con la notizia della "caccia al tesoro" via Twitter lanciata da un milionario americano, che si diverte a disseminare sul social network indizi con cui trovare buste contenenti 100 dollari da lui precedentemente nascoste da qualche parte, è arrivata in Inghilterra, dopo avere fatto furore negli Usa: chissà se, tra coloro che in questi giorni frugheranno fra i cespugli dei parchi della capitale britannica, ci saranno soltanto ragazzini in cerca di uno svago extra o i nuovi poveri dell'economia nazionale.

A voi.
-Voices-
00giovedì 19 giugno 2014 15:42
Visto che l'articolo è di Franceschini, puoi postarmi il link per il rapporto uk? Solo per completezza.

Anche perché se è misurato come nel 2009-2010 bisogna anche valutare cosa vuol dire soglia di povertà.

Poi non intervengo più tranquillo [SM=x2584191]
AtomBomb
00giovedì 19 giugno 2014 19:32
Ma non è una novità.





Su due piedi non mi viene in mente nessun paese la cui popolazione se la passa meglio dopo l'applicazione delle bizzarre teorie liberiste anni '80.

Finché si continuerà col mantra che il privato è la soluzione ai problemi e non, come è in realtà, la causa dei problemi non è che si andrà molto lontano.

www.poverty.ac.uk
Raskolnikov29
00venerdì 20 giugno 2014 00:28
Sì beh è povertà self reported sulla base di privazione da beni (in senso molto ampio, non puramente materiali) indicati come necessità dai risultati di un sondaggio.

Insomma la percentuale 2012 e quella 1983 sono paragonabili perchè entrambe definiscono povertà come privazione su 3 categorie di bisogni, ma:

- l'insieme di beni indicati come necessità è cambiato

- privazione è definita dai rispondenti ai sondaggi.
Per esempio, sia nel 1983 che nel 2012 'riscaldamento sufficiente a tenere la casa calda abbastanza' è una necessità. Cosa sia 'caldo abbastanza' però potrebbe essere cambiato nelle percezioni individuali.

Con questo non voglio dire che lo studio sottostante non abbia valore, anzi, né necessariamente che in UK non ci sia povertà. Tuttavia bisogna fare attenzione a certi dettagli, specialmente quando ci si vuole lanciare in pippotti sulla Thatcher e il liberismo e sticazzi (quando poi se si guarda a indicatori paragonabili a livello internazionale peraltro UK è esattamente nella media UE) e paragonare UK al 'terzo mondo', dove ovviamente povertà tende a significare condizioni ben diverse.

Edit: e quando parlo di pippotti e paragoni ovviamente mi riferisco all'articolo italiano, non ai ricercatori britannici.
-Voices-
00venerdì 20 giugno 2014 01:32
Tipo nei dati di atom con Average Income si considera ciò che rimane all'individuo post tasse e AHC o no?
Megablast
00lunedì 23 giugno 2014 11:25
Posto che bisogna verificare lo stato del welfare inglese (che a quanto so da esperienze di persone che conosco è molto più avanti del nostro), non capisco cosa c'entra il liberismo.

E' come dire, in Brasile uno du due è povero, viva il socialismo.
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