Il Mega Maradona Forum

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    Frank Draven
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    00 05/12/2011 01:17
    A Perfect Circle- Thirteen Step (2003, Virgin Records)





    L'anno è il 2003, Maynard James Keenan nemmeno 2 anni prima era reduce dal masterpiece dei suoi Tool, Lateralus, un album chirurgico ed intimista allo stesso tempo, quando decide di dare un seguito a Mer de Noms, debutto scintillante del suo side-project, gli A Perfect Circle. La formazione è una vera e propria superband, con il fido Billy Howerdel alle chitarre e Josh Freese alla batteria, e con l'ingresso di Jeordie White al basso (il Twiggy Ramirez della Marilyn Manson Band) e di James Iha (già negli Smashing Pumpkins) a completare il prestigioso quintetto.
    Il titolo dell'album prende nome dai 12 passi dei programmi di recupero alcolisti, aggiungendone un altro, quello della ricaduta improvvisa, della variante possibile. L'album scorre con sonorità potenti e vellutate, pezzi più graffianti (The Outsider) e dolci litanie (la vaporosa melodia di Lullaby), il tutto condito dalla evidente perizia musicale del quintetto che non esita a sfoggiare la propria personale interpretazione strumentistica rendendo il tutto armonioso ma mai lineare. E' l'esempio di Weak And Powerless, un incedere lento ed elaborato, in cui la fa da padrona una batteria dai toni complessi e allo stesso tempo ragionati, in cui la voce di Keenan celebra questo inno alla debolezza e alla intima incertezza. Morde l'opener The Package, così come avvolge la sognante The Noose, una preziosissima alternative-ballad in cui gli arpeggi si mischiano ai mai docili controtempi di Freese.
    La prova di Maynard James Keenan è lodevole, oserei dire persino più significativa rispetto alle sue esibizioni negli album dei "cugini" Tool, le liriche sono profonde e riflessive, pessimismo (Weak and Powerless), aggressività (The Outsider) si mischiano e diventano tutt'uno con la dolcezza (The Nurse Who Loved Me) e la riflessione personale (Blue).
    L'album scorre via mantenendosi sempre su toni elevati e con un sound coerente e continuo, appunto come una serie di passaggi obbligatori, uno 13-step programme, appunto, in cui quello dell'ascoltatore è un viaggio emozionale in cui ogni singola tappa è necessaria per giungere al termine dell'ultima traccia, Gravity, le cui parole conclusive suonano come una luce in fondo al tunnel, come una speranza. "I choose to live, I choose to live..."



    Tracklist
    1)The Package
    2)Weak And Powerless
    3)The Noose
    4)Blue
    5)Vanishing
    6)A Stranger
    7)The Outside
    8)Crimes
    9)The Nurse Who Loved Me
    10)Pet
    11)Lullaby
    12)Gravity






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    Ed Banger
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    00 08/12/2011 14:57
    Credo che recensirò Cross dei Justice.
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    eddie-guerrero88
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    00 08/12/2011 15:39
    Pippo Pollina - Il giorno del falco (1997)


    1. Confessioni
    2. Questa Sera
    3. Questa Nuova Realtà
    4. Chernobyl Dieci Anni Dopo
    5. Oh Merci
    6. Buona Fortuna
    7. Cambierà
    8. Il Giorno Del Falco
    9. Semiseria Proposta Di Matrimonio
    10. Quando Sarò
    11. Dimenticare Marina
    12. Signore, Da Qui Si Domina La Valle


    Lo so. La prima domanda che vi farete è "chi?". Più che comprensibile. Pippo Pollina è un cantautore palermitano (tra i fondatori degli Agricantus), uno degli ultimi esponenti della musica d'autore italiana e guarda caso sconosciuto in patria ma estremamente apprezzato in Germania e Svizzera. Ci vorrebbe tempo per scrivere della sua storia, fatta di lotta contro la mafia, musica di strada e collaborazioni importanti (Battiato, Inti-Illimani, Konstantin Wecker), quindi mi limito a parlare di quello che reputo uno dei suoi album migliori.
    Il giorno del falco, come buona parte dei suoi lavori, ha dei forti contenuti sociali, che vanno dalla denuncia del nucleare (Chernobyl Dieci Anni Dopo), alla questione cilena (Il Giorno Del Falco, dedicata al cantautore Victor Jara), dal fascismo (Questa Nuova Realtà) alla guerra (Signore, Da Qui Si Domina La Valle).
    Dal punto di vista musicale, le tonalità tipiche della canzone di autore si alternano a ritmi più decisi (Confessioni) e altri più leggeri (Semiseria Proposta Di Matrimonio), facendo di quest'album un'interessante (e secondo me riuscita) fusione di stili in grado di soddisfare molteplici gusti.




    (metto questa versione live che reputo ancora migliore visto l'arangiamento per orchestra sinfonica)
    [Modificato da eddie-guerrero88 08/12/2011 15:42]
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    zimbabwe
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    00 12/12/2011 11:43
    Prenoto la recensione di "Loveless" dei My Bloody Valentine.
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    Bazinga!
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    00 12/12/2011 11:50
    Ho già in mente cosa recensire... Appena ho tempo, scrivo tutto.
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    Saimas
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    00 21/12/2011 12:22
    Ma guarda che bel topic... partecipo volentieri con una recensione che avevo fatto giusto due anni fà in favore di un album/gruppo misconosciuto:

    The War On Drugs – Wagonwheel Blues



    Indie Rock. Mai avrei pensato di usare questo termine ma anche dopo mille ascolti mi è difficile catalogare meglio questo album: voce sognante da anni ’60 molto spesso cantilenante, musiche in stile “garage”, sonorità avvicinabili ad un certo power-pop (e quanto mi disgusta usare questo termine…) non disdegnando evidenti riferimenti a musiche e canti popolari sempre in “salsa garage-indie”, ma mentre ascolto una delle loro canzoni e scopro di aver trovato le parole adatte per descrivere quest’album, già la canzone successiva mi distrugge in frammenti minimali ogni certezza… uohohohohohohohoh!

    E per questo motivo direttamente da Youtube metterò non una ma due canzoni per descrivere meglio questo “Wagonwheel Blues”… in fondo certe volte Frank Zappa aveva ragione: parlare di musica è come ballare d’architettura

    Voto: 79/100



    [Modificato da Saimas 21/12/2011 12:24]
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