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lettera D dell'Articolo 4 - Jobs Act

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    The REAL Capt.Spaulding
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    00 04/12/2014 09:18
    Un'altra novità potenzialmente pesante riguarda, alla lettera d) dell'articolo 4 riguarda la possibilità dell'azienda di utilizzare apparecchiature elettroniche o di ripresa per controllare a distanza i dipendenti: d) revisione della disciplina dei controlli a distanza, tenendo conto dell'evoluzione tecnologica e contemperando le esigenze produttive ed organizzative dell'impresa con la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore.



    cosa diavolo significa?
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    Rust Cohle
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    00 04/12/2014 09:23
    Che ti possono controllare ogni secondo, e se ti fermi un attimo o comunque se non produci al ritmo che pretendono loro ti possono segare.
    La frase "...con la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore" sul decreto è seguita dalla faccina " [SM=x2584914] ".
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    The REAL Capt.Spaulding
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    00 04/12/2014 09:30
    quindi non intende monitorare l'attività sul computer e sul cellulare del dipendente
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    The Next World Champion
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    00 04/12/2014 09:37
    Hai paura che ti sgamino i pornazzi? [SM=x2584272]
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    Steven Seagull
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    00 04/12/2014 09:40
    Nello statuto si parla di impianti audiovisivi.
    Visto che, col tempo, si sono aggiunti altri potenziali strumenti di controllo a distanza, immagino si aggiungeranno alla lista (magari citandoli esplicitamente per evitare scappatoie).

    Credo, almeno.


    Poi, va detto, per me la notizia è riportata "male".
    Parlare di "possibilità" delle aziende di utilizzare... suggerisce che ciò sia già possibile o possa diventarlo.
    Io avrei scritto "impossibilità", perché non possono.
    (magari son fisime mie, però)

    Wiki riporta:

    Diverse sentenze dei pretori del lavoro hanno orientato la giurisprudenza ad un'estensione e classificazione più dettagliati degli impianti aziendali utilizzabili per un controllo a distanza del lavoratore. Fra questi rientrano i navigatori satellitari posti nelle auto aziendali o in dotazione ai cellulari di lavoratori che hanno l'obbligo della reperibilità.

    Anche l'installazione nei database di file di log pubblici consente oggi uno strumento di controllo della produttività del lavoratore. Tali sistemi mostrano in un file di testo, oppure in una tabella di più facile interpretazione, ora e data di tutte le operazioni in visualizzazione e aggiornamento compiute da un utente, mostrando il relativo nome. Talora, sono visibili solamente agli informatici che hanno privilegi di amministratore di sistema e comunque possono essere inviati a quanti richiedono un controllo "personalizzato". Possono essere interni ad un database oppure del sistema operativo intero, e registrare quindi qualunque operazione un utente faccia nel proprio terminale.
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    Rust Cohle
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    00 04/12/2014 09:49
    Re:
    The REAL Capt.Spaulding, 04/12/2014 09:30:

    quindi non intende monitorare l'attività sul computer e sul cellulare del dipendente




    Sul cellulare non credo proprio, sul computer invece diverse società già lo fanno.
    Tipo la mia.
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    AtomBomb
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    00 04/12/2014 11:05
    Significa che, oltre a delle telecamere, sulle quali comunque c'è una disciplina che dice come e dove vanno messe, se hai un computer aziendale, un cellulare aziendale e una macchina aziendale, possono controllare anche quelle, per esempio con sistemi di tracciamento GPS sulla macchina e sullo smartphone, del tipo "dovevi andare nell'azienda X che si trova in via pinco pallino, perché quando hai lasciato quell'azienda ti sei fermato tot tempo al bar in via tizio?", e sicuramente spyware e keylogger su PC e smartphone aziendali "perché hai visitato questi siti?" oppure "perché dalle ore 15 alle 15:30 non risulta alcuna attività?".

    Cose così insomma.

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    The Next World Champion
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    00 04/12/2014 11:32
    Re:
    AtomBomb, 04/12/2014 11:05:

    Significa che, oltre a delle telecamere, sulle quali comunque c'è una disciplina che dice come e dove vanno messe, se hai un computer aziendale, un cellulare aziendale e una macchina aziendale, possono controllare anche quelle, per esempio con sistemi di tracciamento GPS sulla macchina e sullo smartphone, del tipo "dovevi andare nell'azienda X che si trova in via pinco pallino, perché quando hai lasciato quell'azienda ti sei fermato tot tempo al bar in via tizio?", e sicuramente spyware e keylogger su PC e smartphone aziendali "perché hai visitato questi siti?" oppure "perché dalle ore 15 alle 15:30 non risulta alcuna attività?".

    Cose così insomma.





    Ricordo tuoi post in cui ti dicevi favorevole ad avere controlli di polizia a ogni angolo, perchè tanto se non hai nulla da nascondere di che ti preoccupi.

    Come la pensi riguardo a sta cosa? Sono prospettive diverse ma non così distanti.
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    Rust Cohle
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    00 04/12/2014 11:40
    Secondo me questa cosa rischia di essere troppo sproporzionata.
    Ovvio che tu al lavoro devi lavorare, non perdere tempo, non cazzeggiare su internet, non fermarti al bar ecc. ecc.
    Questo è scontato, ma pure sapere di essere controllati ogni minuto sapendo che il licenziamento ora sarà molto più facile per me porta sul lavoratore uno stress ed una pressione esagerati.
    Tanto si sa che i datori di lavoro se ne sbattono se vengono approvati emendamenti sul reddito minimo e trovano milioni di scappatoie ma stai sicuro che se gli dai la possibilità di "stalkerare" (volutamente tra virgolette) il dipendente non se la faranno scappare.
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    The REAL Capt.Spaulding
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    00 04/12/2014 11:42
    ricordo con piacere il mio ex collega che quando il capo gli faceva fare mezzora di ritardo per una riunione del cazzo, lui arrivava in ufficio con una pagina della settimana enigmistica e cronometrava mezzora esatta in cui faceva le parole crociate.
    [Modificato da The REAL Capt.Spaulding 04/12/2014 11:42]
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    Re:
    The REAL Capt.Spaulding, 04/12/2014 09:30:

    quindi non intende monitorare l'attività sul computer e sul cellulare del dipendente




    se il pc o il telefono e' di prorieta' dell'azienda lo possono fare a pescindere, naturalmente non intercettare eh ma possono controllarne l'utilizzo.
  • jaena pliskin
    00 04/12/2014 11:47
    sul cellulare è normale
    l'azienda ti fornisce il cel e paga la bolletta
    se c'è una media di mettiamo 50 euro al mese e tu ne spendi 200 è logico che glielo devi spiegare bene come li hai spesi

    il monitoraggio è economico,mica ti ascoltano le telefonate
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    AtomBomb
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    00 04/12/2014 12:23
    Re: Re:
    The Next World Champion, 04/12/2014 11:32:




    Ricordo tuoi post in cui ti dicevi favorevole ad avere controlli di polizia a ogni angolo, perchè tanto se non hai nulla da nascondere di che ti preoccupi.

    Come la pensi riguardo a sta cosa? Sono prospettive diverse ma non così distanti.



    Per me va bene, purché ci sia un limite temporale, anche perché non credo che esista un'azienda che se vede che alle 10:15 lasci la postazione e torni alle 10:20, perché magari hai fatto una pausa per andare in bagno o prendere un caffè, ti salti alla gola, come non credo che se c'è una donna gravida o col ciclo che va spesso in bagno l'azienda faccia storie.

    Se ho un cellulare aziendale e il mio orario di lavoro termina alle 17, nessuno deve rompere le palle se alle 17:00:15 il cellulare è spento, o se è spento nel fine settimana, stessa cosa per un eventuale laptop aziendale o la mail aziendale, negli orari di lavoro è giusto controllare, ma per me il punto importante è separare lavoro e vita privata, medesimo discorso per esempio per i social network che, tolto LinkedIn, fanno parte della sfera privata.

    Nel caso in cui esista una netta separazione fra lavoro e privato, con un'impresa che incredibilmente non si comporta come un negriero, ci vuole anche serietà da parte del lavoratore che deve svolgere i suoi compiti e non abusare di eventuali strumenti forniti dall'azienda, tipo gente che usa lo smartphone/laptop/macchina aziendale come personale, tanto pagano gli altri.

    Invece con le nuove tecnologie si tende a essere in ufficio fino a un certo orario e poi essere comunque impegnati nel lavoro, dovrebbe essere una scelta del lavoratore, se per esempio sono un commerciale con delle belle provvigioni potrebbe essere mio interesse continuare a fare "networking" anche al di fuori dell'orario contrattuale, oppure se il mio contratto prevede la reperibilità, ma a quel punto la reperibilità viene pagata.

    Il discorso sulla flessibilità di orario può andare anche bene, ma solo se è a doppio senso, se la flessibilità significa "ok, oggi puoi uscire dall'ufficio a mezzogiorno e lavorare via smartphone/portatile" va bene, ma se la flessibilità è "io sono il capo, e siccome sono una persona triste e non ho una vita penso solo al lavoro, ti mando qualcosa alle 21 e mi aspetto che tu sia lì pronto a rispondere" allora diventa schiavismo.
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    00 04/12/2014 12:26
    Re: Re:
    @Chaos@, 04/12/2014 11:44:




    se il pc o il telefono e' di prorieta' dell'azienda lo possono fare a pescindere, naturalmente non intercettare eh ma possono controllarne l'utilizzo.




    Anche l auto. Ma solo in orario di lavoro.
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    The Next World Champion
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    00 04/12/2014 14:27
    Re: Re: Re:
    AtomBomb, 04/12/2014 12:23:



    Per me va bene, purché ci sia un limite temporale, anche perché non credo che esista un'azienda che se vede che alle 10:15 lasci la postazione e torni alle 10:20, perché magari hai fatto una pausa per andare in bagno o prendere un caffè, ti salti alla gola, come non credo che se c'è una donna gravida o col ciclo che va spesso in bagno l'azienda faccia storie.

    Se ho un cellulare aziendale e il mio orario di lavoro termina alle 17, nessuno deve rompere le palle se alle 17:00:15 il cellulare è spento, o se è spento nel fine settimana, stessa cosa per un eventuale laptop aziendale o la mail aziendale, negli orari di lavoro è giusto controllare, ma per me il punto importante è separare lavoro e vita privata, medesimo discorso per esempio per i social network che, tolto LinkedIn, fanno parte della sfera privata.

    Nel caso in cui esista una netta separazione fra lavoro e privato, con un'impresa che incredibilmente non si comporta come un negriero, ci vuole anche serietà da parte del lavoratore che deve svolgere i suoi compiti e non abusare di eventuali strumenti forniti dall'azienda, tipo gente che usa lo smartphone/laptop/macchina aziendale come personale, tanto pagano gli altri.

    Invece con le nuove tecnologie si tende a essere in ufficio fino a un certo orario e poi essere comunque impegnati nel lavoro, dovrebbe essere una scelta del lavoratore, se per esempio sono un commerciale con delle belle provvigioni potrebbe essere mio interesse continuare a fare "networking" anche al di fuori dell'orario contrattuale, oppure se il mio contratto prevede la reperibilità, ma a quel punto la reperibilità viene pagata.

    Il discorso sulla flessibilità di orario può andare anche bene, ma solo se è a doppio senso, se la flessibilità significa "ok, oggi puoi uscire dall'ufficio a mezzogiorno e lavorare via smartphone/portatile" va bene, ma se la flessibilità è "io sono il capo, e siccome sono una persona triste e non ho una vita penso solo al lavoro, ti mando qualcosa alle 21 e mi aspetto che tu sia lì pronto a rispondere" allora diventa schiavismo.




    Boh a me viene in mente la scena Orwelliana di Winston costretto a fare ginnastica sotto lo sguardo del monitor. [SM=x2584263]

    Nel senso, da un lato posso essere d'accordo che sia legittimo limitare il fancazzismo sul lavoro. Ma per farlo non basta stabilire che entro la data tot tu impiegato devi aver fatto tot / speso non più di tot / svolto le mansioni x e y?
    Per altro sono del tutto estraneo alle logiche del mercato del lavoro per ora, magari è già così e sarebbe plausibile.

    Un controllo troppo invasivo sul lavoratore secondo me è dannoso per la salute psicofisica dell'individuo. Ovviamente per quanto riguarda la sua vita extra-lavorativa (manco da discutere qui), ma secondo me anche sul luogo di lavoro. Se organizzando autonomamente i miei mezzi e la mia attività riesco a raggiungere i risultati concordati, perchè devi controllare cosa faccio sul luogo di lavoro? Potrei anche passare le giornate a poltrire al bar e poi ammazzarmi di lavoro la notte prima della consegna della pratica, se il risultato concordato è il medesimo a te cosa ne viene in tasca? Poi ovvio, se invece i risultati sono scadenti il datore può prendere provvedimenti, ma sempre in relazione a una sorta di "indice obiettivo" di quello che io lavoratore avrei dovuto fare.

    Cazzo io mi sentirei pressatissimo nel sapere che il mio capo può sapere pure quante volte vado al cesso in una mattinata, o che tipo se lavoro sul territorio non posso fermarmi 5 minuti a farmi un caffè. Sicuro verrebbe meno un approccio sereno al lavoro, lo vedrei come una pura costrizione alienante. Come in Orwell appunto.
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