Maggio 2000
Ero il Galliani del cortile, nella mia vita avevo comprato si e no uno-due bustine di carte (avevano un prezzo esoso per un decenne) ma raccattavo carte col tondino/rombo ovunque, scarti, svincolati, truffe e scambi al limite della circonvenzione di incapace.
Dopo una sudata scalata nei ranghi dell'olimpo del cortile Largo della Rimembranza, avendo ottenuto tramite accattonaggio selvaggio oltre 300 carte, ottengo la mia prima carta brillante, Seadra di Misty, che mi vale l'ammirazione eterna in tutta le sezioni A.
Non so perchè, credo si fosse sparsa la voce che questa carta avesse una rarità ancora maggiore di altre carte più celebri, allora pian piano la macchina del fango si mette in moto, ci sono almeno due scagnozzi di prima (settenni che trattavamo come selvaggi, anche per i versi strani che facevano, noi eravamo gli europei conquistatori della loro parte di cortile) che sicuramente al servizio di qualche busone di 5B tentarono di fregarmi la carta dal grembiulino in un agguato a cerbottane e mani nude.
A un certo punto Giorgio Costanzone, un ragazzo di 5°B bocciato due volte, ormai già coi baffi da calabrese incarognito, e con spalle enormi ai miei occhi, vuole vedermi per confrontarmi faccia a faccia.Avevo molta soggezione di lui, anche perchè si diceva che il suo carisma costringesse i propri genitori a comprargli un sacchetto di patatine al formaggio "Puff" come merenda, mentre noi eravamo asserviti al giogo genitoriale delle merendine nutrienti da ceto medio.
Siccome mi cago addosso da andarci da solo, vengono altri due compagni con me. Poi uno si caga addosso pure lui. Rimaniamo solo io e la Laurina, avida collezionista undicenne di carte tipo erba e acqua.
Ci presentiamo in corridoio circospetti poco dopo l'orario di uscita (16:30), incrociamo Costanzone, non ci saluta neanche, forse non ci guarda neppure, mi tira una manata da sotto alle mani con cui reggevo in mano le nostre carte, che volano fuori dalla finestra aperta
.
Giù, lo strapiombo, il vuoto. Il terrore. Le mie carte e quelle della Laurina sono finite oltre il cortile finendo in quello delle adiacenti scuole superiori.
Torniamo piangendo a casa, il giorno dopo ripiangiamo entrambi in classe. Solidarietà da parte di compagni e maestre.
Sono ormai irrecuperabili, lo spazio ove sono sparpagliate adesso è una specie di striscia della morte come quella al di là del Muro di Berlino: una zona vuota e inaccessibile che separa da una zona inesplorata, vegliata a vista da ragazzi grossi e brufolosi, e da, ancora peggio, ragazze con culi e tette enormi
.
Elaboriamo un disperato piano, in pausa mensa fingiamo di sentirci ambedue male, veniamo portati al telefono per chiamare a casa (l'unico momento in cui i maestri ci lasciavano soli, per qualche motivo), corriamo nell'ex aulina adibita a palestra, dove sappiamo che da mezzogiorno a l'una staziona sempre sotto il camioncino che rifornisce la mensa: il balzo da una finestra del primo piano ci sarebbe fatale, ma l'atterraggio sul telonato del furgoncino, come ci hanno insegnato ore giocate a Supermario, è la nostra unica e provvidenziale risorsa. Esco sulle scale esterne all'edificio, non guardo giù, mi arrampico sul parapetto. La Laurina , pavida, resta dentro a fare da palo. Allora pensando al mio sacrificio per le sue (e mie carte) mi faccio coraggio, e mi tuffo per cinque metri circa a gambe e braccia aperti. THUMP! telonato una sega. Un male cane, atterro pressochè di pancia. Io il telone lo avevo immaginato tipo una roba simile a un tappeto elastico. Da lì però è solo un piccolo balzo che mi separa da terra, scendo atterrando stavolta sui miei piedi, comincio una corsa solitaria nella terra di nessuno, raccatto le carte da terra, sembrano esserci tutte, me le rinfagotto nel grambiulino, esco di corsa dal cortile delle superiori, solo allora mi accorgo che uno di quelli che porta il cibo alla mensa (e che non credo abbia visto le nostre prodezze) stava aprendo il cancello :giurato: :giurato:
[IMG]http://
[/IMG]
Solo qualche anno più tardi mi sarei reso conto che i liceali non avevano raccolto le carte da terra per paura di far brutta figura davanti ai loro compagni.
Così mi ripresento all'entrata delle elementari dalla porta principale davanti al bidello che intento a leggere la Nazione neppure se ne accorge, torno in palestrina dalla Laurina consegnandogli il maltolto, risarcendo i deboli e scrivendo una indelebile pagina del socialismo internazionale.
La Laurina oggi è in Africa dove lavora per Medici senza Frontiere.
A quanto ho sentito il suo elemento preferito è sempre l'erba. Con l'acqua invece il rapporto è diventato più difficile.