00 06/10/2021 17:25
Il Barcellona, nel marzo 2021, era tecnicamente fallito. Lo ha spiegato lo stesso club catalano. Nel corso di una conferenza stampa, infatti, l’ad Ferran Reverter, ha presentato i dati di una due diligence che la gestione Laporta ha commissionato a Deloitte per analizzare la situazione economica blaugrana al marzo 2021, partendo dalla gestione 2018/19.

Queste le parole di Reverter: “La gestione del precedente board è stata disastrosa. Sono stati acquistati giocatori senza sapere se avrebbero potuto pagarli”. Questo, invece, quanto riportato da una nota del club: “Il nuovo Consiglio di Amministrazione e il suo nuovo assetto esecutivo hanno incontrato una situazione economica e finanziaria caratterizzata da un patrimonio netto negativo e in una situazione tecnicamente di fallimento; debiti e passività per 1,35 miliardi di euro, con urgenti necessità di rifinanziamento; flusso di cassa operativo nullo, con difficoltà a far fronte alle buste paga; il mancato rispetto diffuso degli indici finanziari, limitando l’iscrizione di nuovi giocatori e il processo decisionale; strutture deteriorate e un Camp Nou in situazione precaria; un progetto Espai Barça sottovalutato con gravi carenze; e una mancanza di governance e controllo interno, che ha reso difficile il controllo e la gestione dell’istituzione”.

L’analisi ha mostrato questo:

- un aumento del 61% del monte ingaggi (tanto che se fossero stati mantenuti gli stessi costi del 2020/21 anche nel 2021/22 gli stipendi avrebbero rappresentato il 108% dei ricavi)


- un aumento del 56% delle spese amministrative,

- oneri finanziari moltiplicati per sei volte.

- un indebitamento finanziario netto aumentato di 514 milioni dal giugno 2018 a marzo 2021 (da 159 a 673 milioni)
- differimento di stipendi per 389 milioni

- cause in corso con rischio probabile per 91 milioni

- passività relative a Espai Barça per 56 milioni;

- l’anticipo di parte dei diritti tv per la prossima stagione per 79 milioni