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Brave sfrutta la blockchain per creare dei token utilizzabili per remunerare gli autori di contenuti pubblicati sul web. In questo modo, prova a combattere la diffusione delle inserzioni pubblicitarie online come unico modello di sopravvivenza nella sfera digitale, spodestando le aziende che offrono servizi pubblicitari — come Google e Facebook — e garantendo un pagamento equamente distribuito fra i vari siti che visitiamo, sulla base del tempo trascorso su ciascuno di essi.