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Milan, Seedorf da pupillo a epurato: 100 giorni di dispetti. E Galliani è tornato...

Manie, i colloqui con gli ultrà, la rinuncia al tandem Balo-Pazzini, la mail notturna a Tassotti, l'intervista al momento sbagliato: ecco tutti gli errori che hanno fatto cambiare idea a Berlusconi. E hanno restituito "potere" all'a.d.


29 maggio 2014 - Milano
Clarence Seedorf è arrivato al Milan da conquistatore ed è uscito di scena da epurato dopo cento giorni di guerriglia, resistenza, dispetti e bugie. Ha perso il posto alla fine del campionato, ma le sue probabilità di restare erano scarse già dopo poche settimane. Ecco perché.


la prima cena — Il 18 marzo Silvio Berlusconi viene a conoscenza dei particolari della nuova vita a Milanello e del malumore di un gruppo di giocatori. La tegola sulla testa del Milan è la rivelazione di un vecchio leader ultrà: "Seedorf ci ha detto che non vuole tre quarti di questa squadra. Lo abbiamo incontrato una settimana dopo il suo arrivo a Milano".


Capi d’accusa — Pettegolezzi sulle abitudini alimentari (le famose uova strapazzate richieste nella notte alla vigilia di Atletico Madrid-Milan), lievi ritardi agli allenamenti. Poi scelte tattiche, gestione dello spogliatoio e del rapporto con Galliani e Tassotti, scelte di comunicazione: ci sono questi tre capi d’accusa nel dossier che Berlusconi sta sviluppando nella sua testa. Il primo strappo è la partita di Napoli (8 febbraio) con le sue stranezze (Montolivo fuori, Abate fra i trequartisti, Mexes capitano). Berlusconi è deluso sul piano tattico: "Clarence non mi ascolta, tanto valeva che mi tenessi Allegri". Non gradisce il mormorio crescente del gruppo italiano. È seccato perché Seedorf pensa già a un costoso staff tutto suo per gli anni a venire (Stam, Crespo più altri già portati). Anche Barbara, attenta al bilancio, mugugna.
rivoluzione e termidoro — Irrita anche una mail notturna di Clarence nella quale viene spiegato a Tassotti che cosa può fare e che cosa no. Sono metodi moderni, da manager, ma Milanello è un piccolo mondo antico. Così Clarence fa dietrofront. Cambia sistema tattico. Rimette ogni uomo al posto giusto, ma persiste nella sua decisione di non far giocare Balotelli con Pazzini: un errore che Berlusconi non sopporta. Come l'intervista a Sky e Gazzetta rilasciata mentre il presidente era ospite in un altro programma. Così i contatti telefonici si diradano fino a cessare. E Galliani, dato per finito, prepara il suo ritorno in grande stile. A Bergamo il Milan cade e con la sconfitta finiscono le possibilità di compiere la rimonta che avrebbe complicato i piani dell'a.d. E Seedorf, l’uomo nuovo che Berlusconi voleva, è in uscita, senza ghigliottine, ma anche senza archi di trionfo.

fonte: gazzetta.it