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L'Avellino ha giocato bene, sono praticamente una copia del Latina con meno borchie sui motorini, la loro difesa è altissima e difficilmente penetrabile, a differenza delle loro madri.

Comunque insolente il comportamento di alcuni loro giocatori tipo Castaldo, lo spregevole Izzo, il riprovevole Bittante e il ributtante Fabbro.

Ma non è una cosa nuova, già ai tempi della battaglia di Aquilonia (293 a.C.) in cui i romani sottrassero la vecchia Abellinum ai Sanniti, Tito Livio descrive così gli antenati degli avellinesi attuali « Instare Romanus a cornu utroque a media acie et caedere deorum hominumque attonitos metu; repugnatur segniter, ut ab iis timor moraretur a fuga. »

Ovvero " Grande era la pressione dei Romani ai fianchi e al centro e larga la strage dei nemici svigoriti dal timore degli dèi e degli uomini; tiepida la resistenza, come di gente che, per la paura, non tenta di fuggire." Conigli
Poi c'è da dire che Abellinum era più terreno degli Osci, cioè una sottomarca dei Sanniti, immaginiamoci.

Questo prova che sempre conigli sono stati, il loro portiere c'ha messo tre quarti d'ora per battere i vari rinvii, Croce ha fatto bene a reagire a quel scasciacarrozze sulla destra che non mi ricordo il nome, mezzucci come perdite di tempo contro una squadra in nove significa essere conigli proprio come diceva Tito Livio già nel 293 avanti mannaggiaaCristo
[Modificato da Zubizarreta in presa alta 07/03/2014 23:37]