00 05/04/2014 06:16
PERINETTI: “Vincere nostro dovere. Futuro…”

Attraverso i microfoni del sito ufficiale rosanero, il direttore dell’area tecnica del Palermo, Giorgio Perinetti, ha commentato la cavalcata trionfale della sua squadra. “Era un nostro dovere morale riportare il Palermo dove inopinatamente l’avevamo tolto. E’ stata un’annata sciagurata per vari motivi. Il nostro impegno professionale era riportare qui il Palermo. Il presente è importante, per il futuro c’è tempo. Sarà importante avere la matematica certezza della A. E’ bello vedere che i giocatori presi con Gattuso e Iachini stanno rispondendo bene. Fa piacere nel quadro della volontà di riportare in A il Palermo. Nel frattempo lavoriamo anche per il futuro, anche se non entriamo nei dettagli, con l’allenatore non ci siamo ancora messi a tavolino, lavoreremo come la scorsa estate con Gattuso. E’ presto per parlare di futuro, non facciamo pronostici su chi va e chi viene“.

PERINETTI: “Vittoria di oggi anche per Abel”

“Barreto e Bolzoni sono due lavoratori oscuri. Si esaltano sempre i giocatori che segnano, ma loro sono fondamentali, come i Terzi, gli Andelkovic e i Sorrentino”. E’ il parere espresso dal direttore dell’area tecnica del Palermo, Giorgio Perinetti, intervistato dal sito ufficiale rosanero al termine del match vinto contro l’Avellino. “E’ una vittoria che premia tutti, anche chi era in tribuna come Hernandez e Vitiello. E’ un gruppo fantastico e fa piacere averlo assicurato al Palermo“.

Palermo:Mosse vincenti e vite da mediano

di Leandro Ficarra

Cuore, intensità, sagacia tattica. Questi gli ingredienti di una vittoria tanto preziosa quanto difficile da conquistare. Doti perfetta sintesi del bagaglio calcistico di Edgar Barreto e Francesco Bolzoni, gregari di lusso del Palermo di Beppe Iachini, gladiatori irriducibili della mediana ed al contempo implacabili giustizieri dell’Avellino di Rastelli. La classe operaia rosa per una sera meritatamente in paradiso. Ancora tre punti pesanti, che implementano uno score superlativo, specchio fedele della leadership incontrastata del Palermo in questo torneo. Un primato da 66 punti in 33 gare, con almeno 13 punti di margine sul terzo posto in attesa che si completi il programma. A nove tappe dal traguardo i rosanero hanno praticamente disperso ogni avversario e volano a ritmo vertiginoso verso il raggiungimento dell’obiettivo. L’Avellino sceso al “Barbera” è stato avversario tosto, gagliardo, tatticamente impeccabile. Rastelli ha preparato il match strategicamente in maniera egregia. Il 5-3-2 schierato in partenza ha totalmente imbrigliato gli uomini di Iachini, sbarrando ogni spiffero sia in ampiezza che in profondità. Nel primo tempo la fase di non possesso irpina ha rasentato la perfezione. Baricentro schiacciato a protezione dell’area, linee strette e cortissime. Difesa rocciosa, centrocampo dinamico e muscolare, esterni bloccati coadiuvati da raddoppi sistematici. Zero interspazi centrali tra le linee, zero profondità, corsie blindate a doppia mandata. Far breccia in questo dispositivo stile bunker è stato impossibile durante la prima frazione per i rosa di Iachini. E dire che il tecnico marchigiano ha schierato un Palermo tendenzialmente offensivo puntando su tecnica estro e rapidità. Consueto terzetto difensivo, davanti a Sorrentino, composto da Munoz, Terzi ed Andelkovic. Maresca playmaker coadiuvato in zona nevralgica dagli schermi Barreto e Bolzoni. Corsie d’assalto con la qualità in propulsione di Lazaar e Stevanovic, tecnica e fantasia argentina in avanti firmata Vazquez e Dybala. Ciò nonostante, nel corso del primo tempo i temi propositivi del Palermo sono stati disinnescati con relativa facilità. Tutto questo in virtù della perfetta disposizione dell’undici biancoverde. Maresca, francobollato da Schiavon, non trovava tempo e spazio di impostazione, Zappacosta, schierato interno, arginava gli inserimenti di Barreto raddoppiando sull’esterno a supporto di Bittanti nella marcatura di Lazaar. Stesso copione sull’altro versante con Arini bravo in sede di filtro centrale e prezioso nel coadiuvare Millesi nel raddoppio su Stevanovic. La compattezza e la densità creata dall’Avellino nella propria metà campo asfissiava il talento di Vazquez e Dybala che non avevano tempo e spazio per tessere i loro virtuosi fraseggi. Il principito non riusciva a trovare profondità soffrendo la fisicità dei marcantoni irpini.

Morale della favola: Avellino chiuso a riccio protagonista di qualche sporadica ripartenza, Palermo che spingeva, intenso e volenteroso ma incapace di penetrare nella fitta ragnatela sapientemente ideata da Rastelli. Rosanero pericolosi solo su palla inattiva a pochi minuti dall’intervallo: prima Barreto di testa impegnava Seculin, quindi il capitano rosa calciava un corner su cui Dybala si esibiva in una spettacolare ma imprecisa sforbiciata. Poco prima il numero nove rosa era stato platealmente placcato in piena area da Izzo, quando si apprestava ad impattare un cross di Lazaar. L’arbitro sorvolava nonostante l’irregolarità dell’intervento sia parsa piuttosto palese.

Il match assumeva sempre più i contorni di una partita a scacchi. Un duello strategico tra Rastelli e Iachini. La mossa vincente la escogitava l’alchimista rosa: Lafferty rilevava Dybala. Urge la fisicità ed il peso specifico dell’ex Sion per allungare le linee irpine, far salire la squadra, trovare profondità. Il nordirlandese sarà il chiavistello ideale, l’ago della bilancia tattica della sfida, il fattore che spariglia le carte. Già dalla veemenza con cui copre e gestisce la sfera su un paio di lanci lunghi dando i tempi agli inserimenti dei compagni, si evince che l’inerzia è cambiata. Lafferty catalizza su di sé almeno un paio di centrali avversari, libera la trequarti a Vazquez, crea spazi per gli inserimenti degli interni.

L’azione del vantaggio rosa è emblematica: Barreto serve “ El Mudo” che innesca a destra Stevanovic, sul cross del serbo la difesa campana stringe su Kyle dimenticando il capitano rosa libero di insaccare di piatto sul secondo palo. Il gol in avvio di ripresa costituisce uno straordinario psicotonico per il Palermo. I rosa alzano ritmo ed intensità del pressing mostrando grande cooperazione tra i reparti in fase di riconquista della sfera. La formazione di Rastelli prova ad uscire dal guscio. Un sinistro del subentrato Angiulli chiama alla respinta di piede Sorrentino. Costretta a sbilanciarsi la compagine biancoverde concede inevitabilmente spazi. Il Palermo li attacca voracemente e sfiora il raddoppio con un delizioso scambio Lafferty-Vazquez che l’argentino chiude con un sinistro secco ma centrale. Iachini serra il binario destro inserendo Pisano in luogo di uno stremato Stevanovic. Fuori causa anche Munoz per una noia muscolare: lo rileva Milanovic. L’ingresso di Galabinov produce soltanto un’inutile rete a gioco fermo in chiara posizione di fuori gioco. L’apoteosi rosanero si concretizza a tre minuti dal novantesimo: Lazaar sforna l’ennesimo cross da sinistra, Vazquez lo lavora per Lafferty, sul disperato tackle della difesa irpina irrompe Bolzoni che apre il piattone mettendo in ghiaccio il match. La corsa sfrenata pugni al cielo del mediano rosa, travolto dall’abbraccio dei compagni in panchina, è un’ istantanea nitida ed eloquente. Un’immagine che cristallizza fedelmente lo spirito e lo spessore morale di questo gruppo. C’ è tempo per una quasi magia di Vazquez, che con finta e dribbling secco ubriaca due avversari ma alza la mira con il destro. Poco importa, “El Mudo” ha classe e talento da vendere, avrà presto modo di rifarsi. Il Palermo riceve il tributo del suo pubblico e prosegue spedito la sua marcia. Applausi convinti per tutti, tecnico e squadra. Con Barreto e Bolzoni sugli scudi. Questa è la loro notte. La notte dei gregari dal lavoro oscuro il cui valore si vede benissimo. Che non rubano l’occhio ma il pallone agli avversari, che arrivano con il cuore e con la testa laddove non possono i piedi. Corrono, sudano, lottano, accendono il colore della maglia che indossano. Poi col fiato che resta si buttano dentro, che non si sa mai. Uomini ombra prestati alle luci della ribalta. Ti sorprende, a volte, la vita da mediano.
[Modificato da albyreymiccoli90 05/04/2014 06:17]