La procura di Firenze ha emesso due avvisi di garanzia nell'ambito dell'inchiesta sulla morte del capitano della Fiorentina Davide Astori, nei riguardi di due medici che risultano indagati per il reato di omicidio colposo. Nell'inchiesta aperta dalla procura di Firenze i due indagati sarebbero medici di strutture pubbliche, una di Firenze, l'altra di Cagliari, che avrebbero firmato le idoneità all'attività sportive del calciatore. CAMPANELLI D'ALLARME — Nell'edizione odierna de 'La Nazione' erano emersi dei dettagli sugli ultimi esami sotto sforzo effettuati da Astori tra luglio 2016 e luglio 2017 per ottenere l'idoneità sportiva. In particolare, l'ultimo esame, aveva evidenziato una extrasistolia a due morfologie: un piccolo indizio che il cuore del capitano della Fiorentina non funzionava come avrebbe dovuto.
I campanelli d’allarme avevano suonato almeno due volte. Gli elettrocardiogrammi effettuati da Davide Astori al centro di Medicina dello sport del policlinico di Careggi - scrive La Nazione - avevano messo in evidenza la presenza di extrasistoli ventricolari nel corso delle prove da sforzo cui il calciatore era stato sottoposto nel luglio del 2016 e nello stesso mese dell’anno successivo per ottenere il certificato di idoneità sportiva. In particolare, nel referto del tracciato del 2017, era stata sottolineata un’extrasistolia a due morfologie, un indizio che la centralina elettrica del cuore non funzionava come avrebbe dovuto. Il capitano viola doveva essere fermato? Alla domanda risponde la perizia affidata dalla procura di Firenze a uno dei massimi esperti di morte improvvisa cardiaca, il professor Domenico Corrado dell’Università di Padova, consegnata da oltre un mese al procuratore capo Giuseppe Creazzo. E proprio a questo proposito la procura fiorentina ha aperto un’inchiesta che nei prossimi giorni potrebbe arrivare a una svolta. Astori soffriva di una patologia subdola, che nella notte del 4 marzo scorso ha causato prima una tachicardia e poi una fibrillazione ventricolare che lo ha ucciso nel suo letto d’albergo a Udine - prosegue il quotidiano - ovvero una forma iniziale di cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro. Questa forma di cardiomiopatia, detta anche displasia aritmogena del ventricolo destro, è una malattia che uccide progressivamente le cellule del miocardio, sostituendole con cellule di grasso e fibrose che possono ostacolare il funzionamento elettrico del cuore, scatenando pericolosi cortocircuiti, potenzialmente mortali. Una patologia estremamente subdola che, nelle fasi iniziali, si manifesta con pochi sintomi e che, successivamente, può trarre in inganno gli specialisti persino in sede autoptica: il cuore apparentemente sembra normale.
lucabondi, 10/12/2018 15.02:È assurdo che 3/4 volte a settimana faccio RM per ARVD a giovani sportivi delle più infime categorie... e in serie A non le fanno alla prima avvisaglia.
-Voices-, 10/12/2018 17.18: o magari le han fatte ma non rientrava nei criteri, cioè sarebbe assurdo altrimenti.
caroto, 10/12/2018 21.30:È giusto indagare, ma secondo me resta una tragica fatalità, tendenzialmente imprevedibile.
Anakin81, 10/12/2018 21.32: Non solo, al di là degli aspetti medici che nn valuto perché non ne ho le competenze, non è morto in campo quindi vorrei capire come la procura vorrebbe legare il nesso causale tra rilascio dell'idoneità e morte.
lucabondi, 10/12/2018 17.32: Extrasistolia ventricolare porta spesso, dopo alcuni test clinici (eco, holter, sforzo), alla RM Cardio. Ma questo per i comuni cristiani. Figuriamoci a un calciatore professionista nel post Morosini. La speranza è che abbia fatto tutto il possibile e non se ne siano accorti... che non necessariamente significa imperizia eh... occhio...
Iceman.88, 10/12/2018 22.20: Mettiamo che per anni hai un'infiammazione ad tendine del ginocchio, ma giochi lo stesso a pallone un paio di volte la settimana. Poi un giorno ti salta definitivamente perchè scendi male le scale. Non ti sei infortunato durante l'attività che più ti sollecitava il tendine infiammato, ma indubbiamente le continue sollecitazioni lo hanno reso più debole ed esposto ad infortuni. La stessa cosa credo possa essere applicabile ad un difetto cardiaco, anzi forse il collegamento è anche più marcato, perchè il cuore è un muscolo in attività continua.
Anakin81, 11/12/2018 07.31: Si ok, sono d accordo, ma dimostrarlo è il problema, coi mettiamo nn si fa il diritto.
Iceman.88, 11/12/2018 11.04: Puoi dimostrare senza troppi problemi che esiste una correlazione anche senza che il difetto fisico sia stata la causa diretta dell'infortunio (nel caso dell'esempio di prima sul tendine infiammato). Cioè: ti sei rotto il tendine mentre non lo stavi sollecitando in maniera specifica (= non ti stavi allenando o giocando a pallone), ma il fatto che tu lo abbia ripetutamente sollecitato in precedenza e per lunghi periodi (allenandoti e giocando a pallone ad alta frequenza) lo hanno reso più debole ed esposto ad infortuni gravi.