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Claudio Gavillucci torna a parlare e lo fa in una intervista al 'Corriere dello Sport'. Il direttore di gara di Latina fatto fuori dall’Aia non è più sceso in campo dopo Sampdoria-Napoli, penultima della scorsa Serie A. Una gara che Gavillucci sospese per razzismo: "C’era Rizzoli, mi fece capire che avrei diretto anche la domenica successiva, fra l’altro Udinese-Bologna, che aveva ancora un valore per la salvezza. Quale logica c’è nel mandare un arbitro 'non tecnicamente all’altezza' ad arbitrare una partita con interessi così importanti in gioco? Inoltre, sarebbe stata la mia 50ªesima in A. Secondo lei, potevo avere sentore di essere dismesso?". Quella gara è stata però per Gavillucci l'inizio della fine. E Nicchia all'arbitro di Latina lo spiegò in questo modo: "L’arbitraggio va preso come un hobby, ora ne troverai altri". A quel punto, Gavillucci ha deciso di portare avanti una battaglia legale che non si fermerà, nemmeno dopo l'ultima decisione del Coni: "Il mondo degli arbitri è chiuso, autoreferenziale, senza confronti. E questo ci fa apparire come arroganti, presuntuosi, egoisti".

questo arbitro è stato fatto fuori perchè scomodo ai piani alti
la motivazione?
troppi arbitri della regione lazio ad arbitrare in serie A