Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
@Chaos@, 02/08/2017 16.17:
Pure i nazisti la pensavano così.
Io invece la penso come Nietzsche l'essere è "l'ultimo fumo della svaporante realtà", definiscimi l'essere e avrai il mio voto nella tua personale classifica, ma tu come molti altri assunto che "l'essere è P" alla domanda definiscimi P non hanno trovato la definizione.
Dopo la morte di Dio la morte dell'essere è il passo successivo dell'evoluzione umana.
tu sei romano vero?
ecco, io il vostro essere provinciali e metropolitani contemporaneamente, qualità che vi contraddistingue, lo vedo, lo percepisco, ma non lo capisco. Il legame con il borgo, Trilussa, avere una mentalità aperta ed Europea, ma appena uscite da Orte vi commuovete se mettono Venditti alla radio. L'hosteria con l'acca davanti, il prendersi perennemente ad insulti, utilizzare il dialetto per arricchire la descrizione di un'azione perchè l'Italiano da solo non basta.
La "Romanità" la vedo come ogni Italiano la vede, la capisco credo, magari in maniera superficiale, se avessi passato qualche anno a Roma l'avrei capita anche di più, ma non la capisco nella sua interezza.
Come immagino tutti quelli che non sono Romagnoli non capiscono com'è che tutte le nostre canzoni parlino di nostalgia quando in realtà nessuno di noi se ne va mai da nessuna parte. La nostra pasta ripiena contiene 3 tipi di formaggi, quella degli emiliani contiene invece la carne, la differenza sta nel fatto che qui gli antichi romani pascolavano le pecore, mentre in Emilia c'erano i galli che avevano i cinghiali, 1500 anni dopo durante il rinascimento si iniziano a fare i tortelli in tutta la pianura padana, ognuno di noi ci mette quello che ha. Aggiungi altri 600 anni per arrivare ai giorni nostri, ti ritrovi mia mamma che va a Bologna, mangia i loro tortelli, dice che con la mortadella sono buoni, ma non riesce a capire perché non ci mettono dentro la ricotta di pecora che è più delicata.
Se oggi mi trasferissi a Roma, quanti decenni mi servirebbero per comprendere appieno la "romanità"? Ammesso e non concesso di riuscire a farcela.
Detto ciò, io mi chiedo, una persona che non ha una formazione cattolica, quando legge che Lucia dopo la peste, la fame e tutte le peripezie, ha bisogno di un frate che gli sciolga il voto e sposarsi finalmente con Renzo, capisce appieno quello che significa? E la vergogna di una sega in compagnia dentro la macchina di un film di Fellini?
Ecco, io ho seri dubbi.
P.S.
I nazisti legavano l'identità al sangue, non alla formazione.