pizzo83, 16/02/2020 20.46: Ni. Con la conoscenza non c'entra niente, ma è altrettanto vero che non è solo un libro. E questo è dove Fatica potrebbe aver cannato alla grande. Mi sto leggendo dei capitoli sparsi de The history of Middle Earth e ne sono sempre più convinto. Non è solo una questione di traduzione filologica corretta, c'è un universo ed un significato dietro che è enormemente più vasto e che non può andare perso per poter avere una traduzione bella corretta ma piatta.
The Real Deal, 16.02.2020 21:09: Si è vero, ma un libro si potrà tradurre di nuovo dopo 50 anni, o no? Io capisco tutto quello che dici, c'è un universo dietro, ma non è che Fatica vi ha gettato letame sopra. Come ha detto lui stesso, ha fatto delle scelte discutibili, ma le ha fatte tutte nell'interesse dell'opera originale. Anzi, lui avrebbe tradotto pure i nomi. Che differenza c'è se un fiume si chiama Argentoroggia o Roggiargento? È un'opera letteraria, non una religione grazie a Dio.
pizzo83, 16/02/2020 22.22: Si si, ma sui nomi ne avevamo già discusso precedentemente. Alcune espressioni possono essere diverse, a volte piacere a volte essere completamente fuori tema e ci sta. Favevo più riferimento allo stile della traduzione, come veniva discusso in alcuni articoli postati da te e da Sauron.
The Real Deal, 16/02/2020 16.57:Invece si, deve esserlo. È un libro, alla fine, mica la fonte unica della conoscenza.
Dj Sauron, 17/02/2020 23.51: Secondo me, per tradurre un'opera così maestosa e con così tanta roba dietro, non puoi approcciarti come un banale traduttore. Tradurrai magari filologicamente bene, stilisticamente in modo impeccabile, ma togliere l'epicità ad un romanzo che è forse tra i più epici della storia (sicuramente il più epico del periodo moderno) non gli rende giustizia, a mio parere. Poi si può ritradurre certo, mica deve essere immutato nei secoli dei secoli!