Re:
sanchez_79, 06/09/2012 15.37:
io mi metterei anche nei panni di chi un bancomat non ce l'ha, oppure non ha il conto in banca, oppure potrebbe incontrare parecchie difficoltà nell'utilizzare la carta, senza contare che potrebbero moltiplicarsi le truffe e i casi di clonazione. E saranno ancora una volta le banche a guadagnarci "casualmente"
per la questione controllo evasione fiscale...si certo sono i piccoli commercianti e artigiani che con la loro evasione fanno andare male l'Italia
Se uno non ha un conto corrente bancario, o postale, molto probabilmente non ha un lavoro, un introito, e di conseguenza difficilmente può spendere 50+€ in una botta sola.
Ci si lamenta sempre che non si fa niente, quando si fa qualcosa si salta subito "Eh ma quell'altro fa peggio di me".
Le categorie dell'evasione fiscale sono sostanzialmente 4: sommerso, criminale, finanziaria e appunto commerciale (autonomi, partite iva, professionisti, commercianti).
Da qualche parte si deve iniziare e iniziare da questi è infinitamente più semplice che colpire e fermare le altre 3, per le quali ci vuole più tempo.
Secondo le stime comunque questi "pesci piccoli" evadono qualcosa come 6 miliardi l'anno, bazzecole rispetto ai 200 del sommerso, i 100 della criminalità (senza contare i circa 150 miliardi di danni che arreca alle attività legali) e i 10 della finanza, ci arriviamo tutti.
Ma quanto è difficile fermare quelle 3 categorie? Quanto tempo ci vuole per mettere a punto delle contromosse? E, se intanto che aspettiamo di avere contromosse efficaci, iniziassimo a fare qualcosa contro quelli che per il momento possiamo prendere? A me non sembra una cosa tanto malvagia. O ci dimentichiamo come lievitavano i fatturati da una settimana all'altra, o da un giorno all'altro, quando in negozio c'erano gli uomini dell'agenzia delle entrate?