Re:
pizzo83, 04/02/2018 12.52:
Per fortuna mi risparmio ste cose non avendo la tv e rifiutandomi di leggere carta da culo come Libero o il Giornale. Leggo giusto Repubblica online. Però in sti giorni pure loro non mi sembra si tirino indietro nell'alimentare il fuoco della discussione (per quanto in senso contrario ovviamente).
No, la mia opinione si basa su due cose. La prima è un'analisi condotta qui in Germania sul successo dell'AfD. L'analisi, del 2015, denota due aspetti: uno è che l'AfD riscuote più successo in Germania dell'Est, una zona in cui i migranti sono significativamente meno se non del tutto assenti. Ma questo, come nel post di risposta a Pedy, sorprende il giusto. Col crollo del muro la Germania Est ha cercato una guida politica forte che colmasse il vuoto lasciato dai comunisti. La CDU colmò da principio quel vuoto, ma gli ultimi 10-15 anni di Merkel hanno visto uno spostamento significativo a sinistra della CDU e così il vuoto lasciato da loro è stato preso dall'AfD.
Il secondo dato invece è che la percentuale di votanti dell'AfD si raddoppia se i votanti sono iscritti al sindacato! E il problema è che questo dato si riferisce all'intera Germania! Il che significa che laddove la politicizzazione è maggiore, invece di avere una maggiore protezione da spinte destrorse, si ha la reazione opposta.
Il perché secondo me è evidente: quelli che più hanno lottato per avere condizioni migliori, salari migliori etc. sono i primi che hanno paura di perdere questi privilegi ottenuti con la lotta sul campo a causa degli immigrati. Gente che prima votava l'ala sx dell'SPD o la Linke ora vota dalla parte opposta per paura. E se si fa un paragone con l'Italia la cosa non è che mi paia tanto diversa. Baluardi storici della sinistra finiscono nelle mani della Lega e dei 5S.
Mica perché la gente ha bevuto ma per la paura. E qui entra in gioco quanto scritto da HeavyMachine. Il problema è la narrazione sui migranti.
In modo interessante, il problema è identico in Germania.
Si è creata una paura che i governi non sono in grado di gestire e da cui vengono travolti.
Per dire un esempio: dopo il primo flusso di migranti sulla strada dei Balcani verso la Germania, la Merkel ha chiuso completamente gli accessi, ma questo già nel 2016. Nel 2017 si è continuato a cavalcare il problema migranti come se continuassero ad entrarne a frotte. Solo che non essendo la cuöona in grado di dare risposte ha pagato un prezzo politico altissimo
Non sono poi cosí convinto di questa interpretazione. Per caritä, é vero che la paura gioca un ruolo primario e che per comprendere questa fase politica bisogna usare anche e soprattutto la psicanalisi.
Tuttavia anche molti voti al PD in Itala, a Macron in Francia, o alla Merkel in Germania sono figli e nipoti della paura...e allora cosa facciamo paura di serie A e paura di serie B?
C´é anche un altro aspetto da prendere in considerazione. Se da un lato molti dei populismi di destra (Lega) si basano effettivamente sulla paura, i populismi socialmediatici a la 5stelle (l´AFD é un pö 5 stelle e un pö Lega) riescono a egemonizzare il desiderio di partecipazione politica.
Ora senza dare un giudizio, é un elemento oggettivo il fatto che siamo governato da forme oligarchiche. Con questo non rimando a stanze dei bottoni dove 5/10 potenti decidono il destino, non c´é bisogno. Nel bene e nel male, i processi decisionali sono in mano a determinati attori e gruppi e le prassi di governo sono orientate da determinati paradigmi (scientifici ma non neutrali) piuttosto statici.
Questa situazione permette anche di costruire una narrazione del tipo "il potere é li, prendiamocelo, perché é nostro".
Il problema é nell´idea di sovranitä popolare che a parole sarebbe un principio sacrosanto, ben saldo nelle costituzioni. Di fatto, é moooltoooo problematico
Per me si sbaglia nel "dicotomizzare" tra "potere al popolo" e "il popolo é idiota, ha bisogno di pastori". Si tratta di due narrazioni opposte ma complementari, che andrebbero neutralizzate a mio modo di vedere. Questo a livello moooooltooo teorico o addirittura teoretico