Re:
La verità è che Banca d'Italia e Consob dormono (o almeno spero, altrimenti la situazione sarebbe ben peggiore).
sì, è vero, sulle banche venete più che sulla questione Monte dei Paschi, Banca italia se l'è stradormita. La cosa ancora più schifosa è che se a Monte dei Paschi qualcuno ha pagato, Zonin sta invece in ferie da qualche parte del mondo a contare i vertiginosi ricavi delle sue ditte.
Mein Teil, 27/06/2017 14.24:
Che parte delle banche crucche salvate erano GIA' pubbliche lo sai si? Poi fammi capi, i contribuenti tedeschi, francesi, spagnoli etc hanno pagato il conto per il salvataggio delle loro banche... E dovrei invidiarli?
Sì! E non lo dico io, è ormai storia. Per esempio grazie a questo intervento:
www.lastampa.it/2009/02/25/esteri/obama-agli-usa-miliardi-di-dollari-per-salvare-le-banche-VBHlAeGgdNwBIZSvMeT8RP/pag...
gli americani non hanno avuto il 2012/13 che abbiamo avuto in Europa.
Ma lo dicono un po' tutti, l'Europa compresa qualche settimane fa ha fatto uscire il rapporto sullo stato dell'economia Italiana ed ha indicato come la maggiore minaccia i crediti deteriorati nelle banche in difficoltà.
Per darti un dato che possa farti capire, negli ultimi 3 anni le aziende del nord est Italiano (guarda caso), hanno avuto un'accesso al credito molto minore rispetto alla media del resto d'Italia dove già ce n'è poco. Si tratta di una delle regioni più ricche d'Europa, in teoria dovrebbe essere il contrario, e come anche un ragazzino in 3° ragioneria sa, senza capitale non c'è crescita ne ripresa.
Per esempio...:
In Spagna pochi giorni fa è stato applicato il bail-in. E non mi sembra di aver assistito ad un bank run dagli istituti spagnoli.
appunto, le regole sono cambiate, hanno dovuto fare anche loro il bail-in, ma negli anni passati le cose sono state diverse:
Passiamo alle banche: la Spagna ha risolto la sua crisi, chiedendo aiuto nel 2012 all’ESM, il Fondo europeo di salvataggio, utilizzato per 40 miliardi. Pare che abbia funzionato, visto che i crediti deteriorati netti dei suoi istituti sono passati da quasi il 14% degli impieghi a cui erano esplosi nel 2013 al 10% attuale. Quelli delle banche italiane, invece, sono cresciuti esponenzialmente a oltre il 12% e ciò che maggiormente preoccupa è la tendenza non calante. (Leggi anche: Crisi banche italiane più grave del previsto)
Poco fa abbiamo parlato di differenziale di crescita, ma c’è un dato che forse lo spiega: gli investimenti. In rapporto al pil, quelli dell’Italia sono diminuiti del 4% in tre anni, quelli della Spagna sono cresciuti di oltre il 7%. E senza investimenti, il pil è destinato a ristagnare o, addirittura, a contrarsi.
Nell’ultimo quinquennio il quadro economico complessivo del Paese si è notevolmente modificato, passando da una lunga recessione al consolidamento della ripresa economica.
Se nel 2011 una parte non secondaria del sistema bancario si trovava sull’orlo della bancarotta, tanto da spingere il Governo a chiedere a Bruxelles nel giugno 2012 un pacchetto di aiuti per 41 miliardi di euro, oggi le banche spagnole, dopo l’operazione di asset quality review condotta nel 2014 dalla Banca Centrale Europea, si presentano tra le meglio capitalizzate di tutta la zona euro.
Dopo una prolungata fase di contrazione del PIL (–3,8% nel 2009, -0,8% nel 2010, -0,6% nel 2011, -1,6% nel 2012 e -1,2% nel 2013), a partire dal 2014 si è assistito all’inizio della ripresa economica con un aumento della crescita dell’1,4%, fino ad arrivare agli ultimi dati, che mostrano il consolidamento della ripresa economica. Il PIL spagnolo e’ cresciuto infatti nel 2015 del 3,2% e nel 2016 del 3,2% (3,3 secondo le stime del Governo), quasi il doppio della media europea (1,8%).
Alla base della crescita economica spagnola e del recupero di competitivita’ stanno la ripresa della domanda interna, l’aumento degli investimenti nel settore edilizio, le migliorate condizioni del credito a imprese e famiglie, oltre a fattori esogeni come il basso costo del petrolio, la debolezza dell'euro a beneficio delle esportazioni e la disponibilita’ di capitali a bassi tassi di interesse). Le riforme degli ultimi anni hanno indubbiamente favorito la ripresa economica.
Anche altri indicatori, oltre alla crescita del PIL, testimoniano la buona performance economica della Spagna negli ultimi 3 anni: la disoccupazione e’ scesa al di sotto del 20% (per la prima volta negli ultimi sei anni), fino a raggiungere il 18,91% nel terzo trimestre del 2016, con la creazione di piu’ di 1,5 milioni nuovi posti di lavoro negli ultimi tre anni; ulteriori indicatori come quello relativo al turismo (nel 2016 la Spagna ha accolto 75,3 milioni di turisti, segnando un nuovo record storico), alla vendita di automobili, alla forte ripresa del settore immobiliare, al record delle visite ai musei spagnoli, dimostrano che il Paese e’ oggi uscito dalla crisi e si propone con solide credenziali economiche.
Tali risultati sono tanto piu’ significativi se si considera l’incertezza politica che ha accompagnato il Paese fino all’insediamento del nuovo Governo Rajoy il 4 novembre scorso, dopo quasi un anno di governo in funzione.
Obiettivo del nuovo Governo Rajoy e’ quello di consolidare i risultati ottenuti ed estenderne la ricaduta a livello sociale. Al contempo, il Governo, ora nei pieni poteri, e’ chiamato a mostrare rinnovata iniziativa nella riduzione del deficit di bilancio (che nel 2011 era giunto al 9,6%) come richiesto dalla Commissione Europea. Sebbene infatti Madrid abbia chiuso il 2015 con un deficit del 5,1% rispetto al 4,2% pattuito con la Commissione e il 2016 con un deficit di circa il 4,6% rispetto al 2,8 richiesto, Bruxelles ha per ora evitato di sanzionare il Paese e concesso due anni in piu’ al suo piano di rientro; che e’ ora chiamato a ridurre il deficit al 3,1% nel 2017 e al 2,2% nel 2018. Sul mancato rientro del debito hanno peraltro pesato le dinamiche di spesa delle Comunità Autonome che il Governo centrale non ha dimostrato di essere in grado di contenere.
in definitiva, le mie conclusioni sono le stesse che il Sole24Ore e Milano Finanza raccontano da mesi, quelle banche erano da salvare un anno e mezzo fa, l'unico vero scandalo è quello di averle salvate solo ora e con un mezzo pastrocchio per far star zitta l'Europa.