Il crollo di un sistema nato morto

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Megablast
00martedì 12 luglio 2011 20:38
Debito Usa, Obama insiste “Senza accordo, il crac”

«Se non ora quando?»: Barack Obama ricorre alle massime del «Pirkei Avot» per chiedere ai repubblicani di rompere gli indugi «ingoiare i rospi» e siglare l’intesa sul «pacchetto di misure più vesta possibile» per elevare il tetto del debito e scongiurare il default il 2 agosto. Ma citazioni bibliche e offerte negoziali per ora non producono effetti. Settantacinque minuti di confronto domenica, una seconda tornata di colloqui ieri nella West Wing e due conferenze stampa incrociate di Obama e John Boehner, presidente repubblicano della Camera, descrivono uno scontro duro che fa temere ai mercati il default e potrebbe generare un compromesso al ribasso. Per avere un’idea dell’atmosfera che si respira a Washington basta tener presente che mentre Obama parlava nella sala stampa della Casa Bianca chiedendo «responsabilità e passi avanti» ai repubblicani Boehner mandava email ad un gruppo selezionato di giornalisti - alcuni dei quali seduti davanti al presidente - smentendo punto per punto quando Barack stava dicendo, osservando in particolare che «l’aumento delle tasse non è mai stato introdotto nelle trattative sul debito» e dunque l’amministrazione «sta tentando di ingannare gli americani». «Anziché tassare chi produce ricchezza e lavoro bisogna aumentare il numero dei contribuenti» aggiunge Boehner, citando Marco Rubio, il giovane senatore della Florida amato dalla base del Tea Party, secondo il quale la carenza di entrate fiscali dipende dalle «troppe falle nel sistema vigente» che non fanno pagare le tasse a chi deve.

L’unico punto di convergenza fra Obama e Boehner è sulla necessità di «aumentare il tetto del debito» - frase pronunciata da entrambi - entro il 2 agosto per scongiurare un default finanziario dalle «conseguenze catastrofiche» come continua a ricordare il ministro del Tesoro Tim Geithner. Ma gli approcci su come riuscirci sono opposti perchè Obama vuole «un grande accordo» e chiede «scelte difficili a tutti» puntando a varare un pacchetto da 4 trilioni di dollari in 10 anni che include anche «aumenti di imposte a partire dal 2013 e oltre» per i redditi più alti - finora protetti dagli sgravi fiscali di George W. Bush mentre Boehner ritiene che «l’unica soluzione perseguibile» è un mini-accordo da 2 trilioni di dollari, basato quasi esclusivamente sui tagli alla spesa pubblica, a cominciare da Sanità e Previdenza. Se le posizioni dei duellanti si sono irridigite è perché alle loro spalle premono i rispettivi partiti: Boehner è sotto pressione da parte del Tea Party che non vuole fare concessioni a Obama sulle tasse temendo penalizzazioni per le aziende maggiori «che creano lavoro» mentre Obama è incalzato dai leader democratici, contrari al mini-pacchetto da 2 trilioni di dollari perché include rinunce solo da parte del governo, soprattutto riguardo agli investimenti nelle infrastrutture. La conseguenza dei veti incrociati è che il compromesso potrebbe essere un incremento a tempo del tetto del debito. Ma Obama lo esclude: «Non firmerò estensioni di 30, 60 o 90 giorni perché questi sono gli Stati Uniti d’America» ed in gioco c’è la credibilità della nazione più ricca del Pianeta. Come dire, serve una soluzione di alto profilo. I messaggi di Obama puntano a rassicurare i mercati - per scongiurare ulteriori ribassi del rating degli Stati Uniti mentre la parte elettorale delle sue dichiarazioni sta nell’indicare al ceto medio i repubblicani come i difensori degli interessi privilegiati: «Nell’ultimo anno i ceo hanno avuto un aumento del reddito del 23 per cento mentre per il dipendente americano medio è stato fra lo 0 e l’1 per cento, chi è che dovrebbe fare sacrifici?». «Non c’è alcuna strada possibile per arrivare all’accordo se i repubblicani non faranno passi avanti» incalza Obama, suggerendo che «tutti devono riuscire a strapparsi il cerotto e ingoiare i propri rospi».La minaccia nei confronti dell’opposizione è di considerarla responsabile di una «ricaduta nella recessione destinata a polverizzare altri milioni di posti di lavoro». «Sarebbe da irresponsabili, dovrebbero pensare meglio a cosa stanno facendo» avverte il presidente, mettendo sulla bilancia la propria disponibilità a tagliare Sanità, Previdenza e Difesa per chiedere in cambio «l’accettazione del principio che il principale peso del risanamento non può cadere sulle spalle di pensionati e famiglie».

Dato che sarà scongiurato ora, tempo un anno e son cazzi [SM=x2584923]

[SM=x2584923]
Daron Malakian 94
00martedì 12 luglio 2011 20:40
zapatero 2 la vendetta


viva i gay e i matrimoni gay yuppi du
AtomBomb
00martedì 12 luglio 2011 20:43
Il discorso di Obama è giusto, non puoi tassare chi è già al limite, i repubblicani si dimostrano per l'ennesima volta un partito classista, che ha occhi di riguardo solo per una parte della popolazione.

Se vanno in default sarà un casino, si aprano le gabbie di tutti i teorici delle più strampalate cospirazioni!
Megablast
00martedì 12 luglio 2011 20:46
Re:
AtomBomb, 12/07/2011 20.43:

Il discorso di Obama è giusto, non puoi tassare chi è già al limite, i repubblicani si dimostrano per l'ennesima volta un partito classista, che ha occhi di riguardo solo per una parte della popolazione.

Se vanno in default sarà un casino, si aprano le gabbie di tutti i teorici delle più strampalate cospirazioni!




Ti devo iniziare al miglior economista che la storia ha avuto.

No, non è uno che ha lavorato con gli ebrei [SM=x2588556]
@Chaos@
00martedì 12 luglio 2011 20:49
qualcuno bisogna che avvisi i Repubblicani che quando Roosvelt e' uscito dalla depressione senza il loro apporto li ha nullificati per 20 anni...
Gli americani quando iniziano a odiare odiano parecchio.
AtomBomb
00martedì 12 luglio 2011 20:53
Re: Re:
Megablast, 7/12/2011 8:46 PM:




Ti devo iniziare al miglior economista che la storia ha avuto.

No, non è uno che ha lavorato con gli ebrei [SM=x2588556]




Keynes l'ho studiato alle superiori [SM=x2584921]
Undertaker-dx
00martedì 12 luglio 2011 20:53
tradotto in una lingua più comprensibile?
Halo 8
00martedì 12 luglio 2011 20:53
Ma che sta succedendo in America? Ho sentito l'altro giorno che addirittura c'è uno stato (mi sembra il Minnesota) che è già in bancarotta
...
Megablast
00martedì 12 luglio 2011 20:58
Re: Re: Re:
AtomBomb, 12/07/2011 20.53:




Keynes l'ho studiato alle superiori [SM=x2584921]




Sì ma non devi studiarlo, devi capirlo [SM=x2625161]

Undertaker-dx, 12/07/2011 20.53:

tradotto in una lingua più comprensibile?




Gli Usa non riescono più a pagare gli interessi sul debito, se non fanno una manovra fiscale entro un mese falliscono [SM=x2598343]

Repubblicani e democratici non si accordano su come fare questa manovra. E il tempo passa [SM=x2584923]
AtomBomb
00martedì 12 luglio 2011 21:00
Re: Re: Re: Re:
Megablast, 7/12/2011 8:58 PM:






9 di economia e scienze delle finanze [SM=x2595858]
Undertaker-dx
00martedì 12 luglio 2011 21:02
Re: Re: Re: Re:
Megablast, 12/07/2011 20.58:




Gli Usa non riescono più a pagare gli interessi sul debito, se non fanno una manovra fiscale entro un mese falliscono [SM=x2598343]

Repubblicani e democratici non si accordano su come fare questa manovra. E il tempo passa [SM=x2584923]




e dio campa non credevo fossero messi così male, la vedo grigia per il mondo in futuro..
@Chaos@
00martedì 12 luglio 2011 21:09
Re: Re: Re: Re: Re:
Undertaker-dx, 12/07/2011 21.02:




e dio campa non credevo fossero messi così male, la vedo grigia per il mondo in futuro..




ok che beh quando e' iniziato crollato l'impero romano si sono dovuti aspettare 600 anni per vedere qualche miglioramento, ma insomma se per dire eri un Ligure (inteso uno del popolo dei Liguri) forse stavi meglio senza i romani che con...
Probabilmente oggi ci vorra' di meno per superare un eventuale crollo dell'impero americano (ma come sempre nella storia ce ne sono altri pronti a prenderne il posto, o quanto meno ce ne sono altri punto) visto che il mondo oggi non e' che sia senza strade e senza ordinamento statale, in ogni caso se sei un messicano o un afghano probabilmente non ne sentirai troppo la mancanza.
Megablast
00martedì 12 luglio 2011 21:10
Re: Re: Re: Re: Re:
AtomBomb, 12/07/2011 21.00:



9 di economia e scienze delle finanze [SM=x2595858]




Diventa anche tu keynesiano [SM=x2584208]

Appoggia anche tu il governatore della banca cinese che dice di prendere esempio da Johnny [SM=x2584275]
Undertaker-dx
00martedì 12 luglio 2011 21:15
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
@Chaos@, 12/07/2011 21.09:




ok che beh quando e' iniziato crollato l'impero romano si sono dovuti aspettare 600 anni per vedere qualche miglioramento, ma insomma se per dire eri un Ligure (inteso uno del popolo dei Liguri) forse stavi meglio senza i romani che con...
Probabilmente oggi ci vorra' di meno per superare un eventuale crollo dell'impero americano (ma come sempre nella storia ce ne sono altri pronti a prenderne il posto, o quanto meno ce ne sono altri punto) visto che il mondo oggi non e' che sia senza strade e senza ordinamento statale, in ogni caso se sei un messicano o un afghano probabilmente non ne sentirai troppo la mancanza.




si non ne capisco quindi sicuramente hai ragione, però vedendo che molti paesi son con le pezze al culo e quasi condannati, e che se crollano gli usa ci sarà un effetto domino non da niente (almeno credo, poi se subentreranno i Cinesi o simili non so), c'ho messo poco a far pensieri preoccupanti, specie se in mezzo alla popolazione ridotta alla povertà se ne esce un qualche altro estremista ripetendo un film gia visto un secolo fa...
Megablast
00martedì 12 luglio 2011 21:17
Beh i cinesi son troppo furbi per subentrare, l'hanno già dichiarato.
AtomBomb
00martedì 12 luglio 2011 21:24
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Megablast, 7/12/2011 9:10 PM:




Diventa anche tu keynesiano [SM=x2584208]

Appoggia anche tu il governatore della banca cinese che dice di prendere esempio da Johnny [SM=x2584275]


Mi hai fatto venire un dubbio, perché io mi ricordavo che Keynes sosteneva la necessità dell'intervento statale, cosa che anch'io sostengo, allora sono andato su Wikipedia e leggo "ha sostenuto la necessità dell'intervento pubblico nell'economia con misure di politica fiscale e monetaria, qualora una insufficiente domanda aggregata non riesca a garantire la piena occupazione", io non solo credo che lo Stato debba intervenire quando è necessario, ma credo che lo Stato debba imporre regole semplici, chiare, non ambigue, che garantiscano la concorrenza e scongiurino la sopraffazione del più forte nei confronti del più debole, credo che lo Stato dovrebbe poi essere arbitro inflessibile, deve far rispettare queste regole e punire severamente chi le infrange. Mi trovo d'accordo anche col principio della domanda effettiva, che sapevo cos'era ma non sapevo si chiamasse così.

Poi considera che io sono umanista, per me l'economia si ferma alla teoria, i calcoli li lascio ad altri, e analizzo i problemi da una prospettiva diversa, io metto al centro la giustizia sociale e le condizioni di vita, troppo spesso chi studia economia mette al centro di tutto il fatto che le teorie economiche vengano rispettate, secondo me sbagliano, per me questi vedono l'economia come una scienza fissa, scolpita nella pietra, che non può cambiare, invece io la vedo come una scienza che deve stare al passo coi tempi, che deve trovare sempre nuove soluzioni per soddisfare i bisogni, anche etici (tecnicamente con l'evoluzione migliora anche l'etica), delle società.

Undertaker-dx
00martedì 12 luglio 2011 21:24
Re:
Megablast, 12/07/2011 21.17:

Beh i cinesi son troppo furbi per subentrare, l'hanno già dichiarato.




allora chi?
AtomBomb
00martedì 12 luglio 2011 21:27
Re: Re:
Undertaker-dx, 7/12/2011 9:24 PM:




allora chi?



Punto sugli arabi [SM=j2589969]
@Chaos@
00martedì 12 luglio 2011 21:28
ma subentrare a cosa?
Undertaker-dx
00martedì 12 luglio 2011 21:28
Re: Re: Re:
AtomBomb, 12/07/2011 21.27:



Punto sugli arabi [SM=j2589969]




avevo completamente dimenticato la loro esistenza. [SM=x2584917]
AtomBomb
00martedì 12 luglio 2011 21:38
Re:
@Chaos@, 7/12/2011 9:28 PM:

ma subentrare a cosa?



Suppongo come superpotenza mondiale che rompe il cazzo a tutti.
Megablast
00martedì 12 luglio 2011 22:06
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
AtomBomb, 12/07/2011 21.24:


Mi hai fatto venire un dubbio, perché io mi ricordavo che Keynes sosteneva la necessità dell'intervento statale, cosa che anch'io sostengo, allora sono andato su Wikipedia e leggo "ha sostenuto la necessità dell'intervento pubblico nell'economia con misure di politica fiscale e monetaria, qualora una insufficiente domanda aggregata non riesca a garantire la piena occupazione", io non solo credo che lo Stato debba intervenire quando è necessario, ma credo che lo Stato debba imporre regole semplici, chiare, non ambigue, che garantiscano la concorrenza e scongiurino la sopraffazione del più forte nei confronti del più debole, credo che lo Stato dovrebbe poi essere arbitro inflessibile, deve far rispettare queste regole e punire severamente chi le infrange. Mi trovo d'accordo anche col principio della domanda effettiva, che sapevo cos'era ma non sapevo si chiamasse così.

Poi considera che io sono umanista, per me l'economia si ferma alla teoria, i calcoli li lascio ad altri, e analizzo i problemi da una prospettiva diversa, io metto al centro la giustizia sociale e le condizioni di vita, troppo spesso chi studia economia mette al centro di tutto il fatto che le teorie economiche vengano rispettate, secondo me sbagliano, per me questi vedono l'economia come una scienza fissa, scolpita nella pietra, che non può cambiare, invece io la vedo come una scienza che deve stare al passo coi tempi, che deve trovare sempre nuove soluzioni per soddisfare i bisogni, anche etici (tecnicamente con l'evoluzione migliora anche l'etica), delle società.





Vabbè ma Keynes ha scritto così tanta roba che boh, ste cose non le ho lette. In quello che ho letto io lo stato deve fungere da paese terzo per l'incontro dei vari attori del mercato, debitori e creditori.
Con il liberismo che si è affermato da Friedman in avanti lo stato, gli Stati Uniti in campo internazionale, non funge realmente da paese terzo, perchè è egli stesso un debitore, che però non paga mai, e consente agli altri di non farlo, primo tra tutti il mercato stesso.


Sulla seconda parte, ti scrivo le sue parole: "Il mio obiettivo è di porre le questioni economiche in secondo piano. A mio avviso gli economisti, al momento la corporazione scientifica più incompetente, saranno nondimento per i prossimi 25 anni gli scienziati più importanti al mondo. C'è da sperare che , qualora riescano nel loro compito, non abbiano più alcuna importanza".

Altro livello proprio [SM=x2584208]

Dj Sauron
00martedì 12 luglio 2011 22:38
Re: Re:
AtomBomb, 12/07/2011 21.38:



Suppongo come superpotenza mondiale che rompe il cazzo a tutti.




O rilevare il debito?

Beh, fondamentalmente è la stessa cosa.
AtomBomb
00martedì 12 luglio 2011 22:59
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Megablast, 7/12/2011 10:06 PM:




Vabbè ma Keynes ha scritto così tanta roba che boh, ste cose non le ho lette. In quello che ho letto io lo stato deve fungere da paese terzo per l'incontro dei vari attori del mercato, debitori e creditori.
Con il liberismo che si è affermato da Friedman in avanti lo stato, gli Stati Uniti in campo internazionale, non funge realmente da paese terzo, perchè è egli stesso un debitore, che però non paga mai, e consente agli altri di non farlo, primo tra tutti il mercato stesso.


Sulla seconda parte, ti scrivo le sue parole: "Il mio obiettivo è di porre le questioni economiche in secondo piano. A mio avviso gli economisti, al momento la corporazione scientifica più incompetente, saranno nondimento per i prossimi 25 anni gli scienziati più importanti al mondo. C'è da sperare che , qualora riescano nel loro compito, non abbiano più alcuna importanza".

Altro livello proprio [SM=x2584208]



Io credo che lo Stato, in qualità di "arbitro", deve sempre essere superpartes, certo che se è coinvolto direttamente nelle cose che dovrebbe regolamentare, allora i problemi ne sono una conseguenza.

Purtroppo molti che studiano economia lo fanno perché aspirano al lavoro da impiegato, vogliono limitarsi ad applicare quello che hanno letto sui libri, o al massimo vogliono fare gli insegnanti, non vogliono "produrre" economia, ovvero fare ricerca; chi vuole fare ricerca non può permettersi di essere immobile e basarsi su teorie e leggi scritte, ma deve cercare di crearne altre, altrimenti a cosa serve la ricerca?

Per me lo Stato non è come nel socialismo dove è preponderante, ma non è neanche come l'anarcocapitalismo che lo vorrebbe ridotto ad un concetto astratto, per me lo Stato deve essere vigile, e far sentire la propria voce quando le cose non vanno come dovrebbero andare.
AtomBomb
00martedì 12 luglio 2011 23:00
Re: Re: Re:
Dj Sauron, 7/12/2011 10:38 PM:




O rilevare il debito?

Beh, fondamentalmente è la stessa cosa.



Beh, la maggior parte del debito estero USA è nelle mani della Cina.
PedigreeRules!
00martedì 12 luglio 2011 23:20
Re: Re: Re: Re:
AtomBomb, 12/07/2011 23.00:



Beh, la maggior parte del debito estero USA è nelle mani della Cina.




e quindi nn falliranno...
piuttosto chiedetevi chi ha comprato a nastro i nostri tds a spread alti.
sempre amerikkioni sono [SM=x2598343]
renzettti
00martedì 12 luglio 2011 23:27
Forza Morte.
Obama portati via il sindaco di Subiaco.
The monster abyss 87
00martedì 12 luglio 2011 23:38
se falliscono gli usa gli via dietro tutta l'europa o quasi .. o sbaglio ? [SM=x2584188]
Scoundrel
00martedì 12 luglio 2011 23:39
se pure gli States rischiano il default,la situazione è veramente gravissima.
Però bisogna anche capire che tassare(i più ricchi) e tagliare(gli sprechi) può essere utile,ma per uscire da una crisi,bisogna creare più occupazione,quindi rendere il mondo del lavoro molto più agevole e sicuro,al contrario della "flessibilità" di cui si parla.
AtomBomb
00martedì 12 luglio 2011 23:44
Re:
Scoundrel, 7/12/2011 11:39 PM:

se pure gli States rischiano il default,la situazione è veramente gravissima.
Però bisogna anche capire che tassare(i più ricchi) e tagliare(gli sprechi) può essere utile,ma per uscire da una crisi,bisogna creare più occupazione,quindi rendere il mondo del lavoro molto più agevole e sicuro,al contrario della "flessibilità" di cui si parla.



La flessibilità va bene, ma le aziende devono pagare per i disagi sociali che creano, tradotto: buonuscite pari ad un tot di mensilità, oppure continuare a pagare una percentuale dello stipendio che il lavoratore percepiva, per un massimo di tot mesi, finché questa persona non trova lavoro, oppure pagare quella percentuale per tutta la durata di un eventuale corso di formazione/aggiornamento che la persona intende seguire prima di rimettersi a cercare lavoro.
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