La morte del Colore

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= Nicky Santoro =
00martedì 16 agosto 2011 19:15
Re: Re: Re:
rogerio guerrero, 16/08/2011 19.01:




Be non é che sia cosi automatico...situazione di merda: rivolta...tra l´altro i russi hanno fatto in ogni caso due rivoluzioni abbastanza grosse, tra l´altro una abbastanza recente.


quando sono stato nel Nord-est del Brasile (di parlo di 9 ann fa) la sproporzione era ancora piü ampia, perö non si ribellavano perché non avevano le categorie per farlo ed/o è mancata la "goccia"

Direi che servono almeno tre ingredienti la fame, la forza e il sapere o l´organizzazione (possibilmente autonoma)

Poi in realtä questo sembra il periodo delle rivolte metropolitane piü che popolari: Londra, Parigi ( non mi meraviglierei a breve Rio e Pechino)...insomma ne tutto bianco, ne tutto nero, ma diverse sfumature




Chiaro, dipende sempre da quanto viene forzata la situazione, ma prima o poi se te ne freghi arriva il punto di rottura.

Londra e Parigi sono due metropoli gigantesche giustamente e non sono solo quello che vende la Tv, oltre al centro ci stanno giganteschi palazzoni popolari che ospitano migliaia e migliaia di persone che muoiono di fame, la capitale inglese se non erro fa 14 milioni di persone...non è solo Chelsea e Notting Hill.

Chiaro che serve l'organizzazione poi, e ad esempio il Brasile che è la nazione con la crescita economica più importante al momento [e viste anche Olimpiadi e Mondiali mi sa che lo sarà per tutto il decennio] deve svegliarsi, oltre a Rio c'è Sao Paulo che sta messa forse pure peggio. Scene del genere fanno paura:



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Megablast
00martedì 16 agosto 2011 20:40
Mi piacciono greg e le sue pippe mentali, però ora sono in vacanza, leggo solo i post di ektor baboden.

Ma greg di dove sei?
Greg Valentine
00mercoledì 17 agosto 2011 10:08
Re:
Megablast, 16/08/2011 20.40:

Mi piacciono greg e le sue pippe mentali, però ora sono in vacanza, leggo solo i post di ektor baboden.

Ma greg di dove sei?




Sava, ma ora abito a Manduria.
Greg Valentine
00mercoledì 17 agosto 2011 10:15
Re:
LightJotun91, 16/08/2011 16.17:

Se dici che il Novecento non ha avuto una cultura dominante ed è stato il secolo delle Arti che raggiungono il loro culmine(anche se per esempio, l'Arte nel Novecento ha avuto un percorso di decostruzione della forma e quindi in un certo senso non ha raggiunto il suo apice)allora perchè il Nero? Anche il bianco è l'insieme di tutti i colori.
Anzi, per essere precisi:
Bianco è tutti i colori insieme per mezzo di sottrazione della luce.
Nero è tutti i colori insieme per mezzo di addizione della luce.
Il tuo discorso sui colori secondo me già di per se non ha alcun senso.
Inoltre il tuo discroso è fallace per i motivi di Fait.


Per rispondere alla tua domanda mi riallaccio a Chaos: la tecnologia è nata come elemnto di aiuto per l'uomo. Stiamo solo arrivando al culmine di tal punto. Il discorso sui sentimenti che non esistono più è da servizio sommario di Studio Aperto. L'eliminazione delle distanze di fatto ci ha reso tutti più vicini, anche dal punto di vista dei sentimenti.
La gente si dimentica che le tecnologie moderne sono comunque atrezzi, come un martello. Sta poi all'uomo usarle nel modo migliore. Invece di dare colpa a internet o ad altri, bisognerebbe rivolgere lo sguardo altrove.




Il Nero (che in questo caso funge da semplice mezzo narrativo) è il colore che assorbe tutti gli altri ma non ne contiene nessuno. Nella stessa maniera lo ho paragonato metaforicamente al 900 (e agli anni 90), come secolo che racchiude ogni influenza culturale in un miscuglio (infatti in molti avete parlato di secolo che ha inglobato tutto ciò che prima di allora era venuto), ma che non riesce a far proprio nessuno di questi. In questo modo il nero rappresenta la Morte prima della rinascita (il Bianco), che si solito avviene con una distruzione e abbattimento di tutto ciò che c'era prima. Questa è la mia visione del 900.

La gente dimentica anche che quando questi mezzi comunicativi diventano una parte fondamentale della società, allora questi non possono che mutare il modo di vivere la vita, e anche la parte interpersonale muterà come naturale conseguenza. Secondo me i cambiamenti socio-culturali derivanti da Internet sono molto evidenti.
Greg Valentine
00mercoledì 17 agosto 2011 10:25
Re:
= Nicky Santoro =, 16/08/2011 16.26:

Ma invece chiavare?

Comunque Chaos c'ha ragione, aggiungo solo [a F4YF!] che però trovare un secolo dominante è abbastanza difficile, ma non sottovalutarei il '900: medicina e scienza sopratutto ma anche arti "secondarie" come sport, intrattenimento, cinema oltre al folklore che chiaramente abbiamo potuto meglio analizzare. Anzi in parte concordo [ecco, quella parte era leggibile].

Solo la definizione in colori mi lascia perplesso, per me ad esempio alcuni colori hanno una valenza diversa, il colore lo si associa in base alla percezione personale, non ho mai letto nessuna scala ufficiale dei valori, per cosi dire.

Vorrei un commento di Drugo, questo si.
Greg, sei un ragazzo intelligente, ma a volte quando ti vengono in mente certe vai a svuotarti.

Ps. E per una volta non intedevo essere offensivo, ci tengo quasi a sottolinearlo.



Inutile risponderti se no lillino dice che sono ormai risucchiato dalla logiche nerd/internettiane [SM=x2584190] . E mi ha convinto con la sua teoria del parallelismo (oppure no?). Dico solo che quando si è pedanti nell'anima, puoi chiavare anche 7 volte al giorno, sempre tali si rimane.
@Chaos@
00mercoledì 17 agosto 2011 11:02
Re: Re:
Greg Valentine, 17/08/2011 10.15:



La gente dimentica anche che quando questi mezzi comunicativi diventano una parte fondamentale della società, allora questi non possono che mutare il modo di vivere la vita, e anche la parte interpersonale muterà come naturale conseguenza. Secondo me i cambiamenti socio-culturali derivanti da Internet sono molto evidenti.




chiaro che siano molto evidenti, anche la stampa a caratteri mobili a stampo tripartito ha cambiato il modo di vivere la vita, ma con il lungo andare l'ha resa migliore.
Una societa' che ha una rete orizzontale come modello organizzativo al momento e' la massima espressione di evoluzione che possiamo darci.
Greg Valentine
00mercoledì 17 agosto 2011 11:23
Re: Re: Re:
@Chaos@, 17/08/2011 11.02:




chiaro che siano molto evidenti, anche la stampa a caratteri mobili a stampo tripartito ha cambiato il modo di vivere la vita, ma con il lungo andare l'ha resa migliore.
Una societa' che ha una rete orizzontale come modello organizzativo al momento e' la massima espressione di evoluzione che possiamo darci.




No, ma infatti Chaos non ho criticato la tecnologia, ripeto ho ben in mente il perchè essa sia utile all'uomo e di come faciliti la propria vita. Ad esempio il forum lo trovo molto utile, 50 anni fa non avrei potuto confrontarmi con una tale disparità d'opinioni con tanta facilità. Un piccolo esempio. O ad esempio la maggior reperibilità delle informazioni, hanno diminuito sempre più il dislivello tra i paesi arretrati e quelli più evoluti in termini culturali. Sono tutte cose che ho ben in mente.

Ciò di cui parlo io (e non sto riuscendo ad esprimere in maniera decente lo ammetto) è ciò che in questo topic chiamo "Colore". E' difficile esprimere l'accezione in cui lo sto intendendo. Semplicemente la gente, come la pensa, come si comporta. Almeno limitando il discorso al mondo occidentale, o ancor più ristretto all'Italia. Il fatto non che ci sia una cultura dominante si ricollega a svariati discorsi, anche politici, riguardo il fatto che non esiste un sentimento collettivo. Ok, i sentimenti collettivi che hanno mosso il passato non sempre sono stati ammirevoli, o hanno avuto conseguenze disastrose (come il nazionalismo ad esempio) o non hanno raggiunto completamente la realtà che sognavano (vedi il 68). Ma non bisogna mai smettere di crede nei sentimenti collettivi.

Questa società (parlo sopratutto dei giovani) non ha sentimenti collettivi perchè con la realtà stessa ha un rapporto molto meno diretto rispetto al passato. Le domande essenziali dell'uomo sin dalla sua comparsa sono: chi sono? dove mi trovo? e dove sto andando? Come potrà mai culturalmente cambiare qualcosa, se nella maggiorparte non c'è la consapevolezza di cho siamo, in quale periodo storico ci siamo trovati. Per fare nel "nuovo" bisogna sempre comprendere a pieno il passato e il presente.

Questa è una generazione ai minimi storici per attivismo politico, ai minimi storici per Arti. Abbiamo perso la voce, i più ribelli si rifanno alle rivoluzioni del passato, non riuscendo a loro volta a farne una di mano e testa loro. Siamo strascici culturali ripeto, basta pensare che tra i giovani le culture dominanti appartengono minimo a movimenti di 10 anni fa (i Tecno Raver ad esempio, per dire una corrente piuttosto vicina. O il Grunge o il Post-Punk), perchè da allora non ci sono movimenti degni di attenzione (non so Tamarreide o Jersey Shore rendono l'idea della gioventù odierna). Regna sovrano l'individualismo, ed è per questo che le cose non si smuovono culturalmente (piuttosto a muoverle sono coloro che hanno in mano i mezzi comunicativi). Sostenere che l'arte, la musica (due dei maggiori fruitori di quel Colore che tanto sto decantando) sono in crisi, vuol dire che in crisi è l'intera coscienza sociale.
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