Re: Re: Re:
@Chaos@, 17/08/2011 11.02:
chiaro che siano molto evidenti, anche la stampa a caratteri mobili a stampo tripartito ha cambiato il modo di vivere la vita, ma con il lungo andare l'ha resa migliore.
Una societa' che ha una rete orizzontale come modello organizzativo al momento e' la massima espressione di evoluzione che possiamo darci.
No, ma infatti Chaos non ho criticato la tecnologia, ripeto ho ben in mente il perchè essa sia utile all'uomo e di come faciliti la propria vita. Ad esempio il forum lo trovo molto utile, 50 anni fa non avrei potuto confrontarmi con una tale disparità d'opinioni con tanta facilità. Un piccolo esempio. O ad esempio la maggior reperibilità delle informazioni, hanno diminuito sempre più il dislivello tra i paesi arretrati e quelli più evoluti in termini culturali. Sono tutte cose che ho ben in mente.
Ciò di cui parlo io (e non sto riuscendo ad esprimere in maniera decente lo ammetto) è ciò che in questo topic chiamo "Colore". E' difficile esprimere l'accezione in cui lo sto intendendo. Semplicemente la gente, come la pensa, come si comporta. Almeno limitando il discorso al mondo occidentale, o ancor più ristretto all'Italia. Il fatto non che ci sia una cultura dominante si ricollega a svariati discorsi, anche politici, riguardo il fatto che non esiste un sentimento collettivo. Ok, i sentimenti collettivi che hanno mosso il passato non sempre sono stati ammirevoli, o hanno avuto conseguenze disastrose (come il nazionalismo ad esempio) o non hanno raggiunto completamente la realtà che sognavano (vedi il 68). Ma non bisogna mai smettere di crede nei sentimenti collettivi.
Questa società (parlo sopratutto dei giovani) non ha sentimenti collettivi perchè con la realtà stessa ha un rapporto molto meno diretto rispetto al passato. Le domande essenziali dell'uomo sin dalla sua comparsa sono: chi sono? dove mi trovo? e dove sto andando? Come potrà mai culturalmente cambiare qualcosa, se nella maggiorparte non c'è la consapevolezza di cho siamo, in quale periodo storico ci siamo trovati. Per fare nel "nuovo" bisogna sempre comprendere a pieno il passato e il presente.
Questa è una generazione ai minimi storici per attivismo politico, ai minimi storici per Arti. Abbiamo perso la voce, i più ribelli si rifanno alle rivoluzioni del passato, non riuscendo a loro volta a farne una di mano e testa loro. Siamo strascici culturali ripeto, basta pensare che tra i giovani le culture dominanti appartengono minimo a movimenti di 10 anni fa (i Tecno Raver ad esempio, per dire una corrente piuttosto vicina. O il Grunge o il Post-Punk), perchè da allora non ci sono movimenti degni di attenzione (non so Tamarreide o Jersey Shore rendono l'idea della gioventù odierna). Regna sovrano l'individualismo, ed è per questo che le cose non si smuovono culturalmente (piuttosto a muoverle sono coloro che hanno in mano i mezzi comunicativi). Sostenere che l'arte, la musica (due dei maggiori fruitori di quel Colore che tanto sto decantando) sono in crisi, vuol dire che in crisi è l'intera coscienza sociale.