Nuova crisi?

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-Voices-
00mercoledì 13 gennaio 2016 20:33
Prima Soros, poi gli analisti della banca reale scozzese, che siamo di fronte ad un nuovo 2008?

Blast che sai?
-Voices-
00mercoledì 13 gennaio 2016 20:37
due news


In a note to its clients the bank said: “Sell everything except high quality bonds. This is about return of capital, not return on capital. In a crowded hall, exit doors are small.” It said the current situation was reminiscent of 2008, when the collapse of the Lehman Brothers investment bank led to the global financial crisis. This time China could be the crisis point.


fonte: Guardian



The current environment reminded him of the "crisis we had in 2008," The Sunday Times in Sri Lanka reported on Thursday morning. "China has a major adjustment problem," he added, according to Bloomberg. "I would say it amounts to a crisis."

fonte: CNBC
)adramelech(
00mercoledì 13 gennaio 2016 21:05
La moglie di JBL che dice?
Mein Teil
00venerdì 15 gennaio 2016 00:07
Diciamo non nel brevissimo periodo. E vero che è aumentato il valore assoluto di debito ed ha cambiato "localizzazione" diciamo così. Ma bisogna co siderare che ci troviamo in un mondo di tassi a zero praticamente è questo rende i debiti "meno pesanti" e il sistema finanziario e sicuramente più solido rispetto al 2008.

Di sicuro non è una situazione da sottovaluta cmq


Lascio il tutto al sommo blast per analisi approfondite.
Megablast
00venerdì 15 gennaio 2016 01:04
Nessuna nuova crisi, i mercati sono semplicemente inondati di liquidità e anche piccole news creano grande volatilità.

E' necessario scendere di un 10% per poi tornare a salire. Riguardo alla Cina, sono necessarie riforme strutturali, ma il paese è in salute, ma non in tutti i settori.

E ovviamente c'è bisogno che si sgonfi la bolla sui governativi e sull'S&P500.
The REAL Capt.Spaulding
00venerdì 15 gennaio 2016 08:27
Re:
Megablast, 15/01/2016 01:04:

Nessuna nuova crisi, i mercati sono semplicemente inondati di liquidità e anche piccole news creano grande volatilità.

E' necessario scendere di un 10% per poi tornare a salire. Riguardo alla Cina, sono necessarie riforme strutturali, ma il paese è in salute, ma non in tutti i settori.

E ovviamente c'è bisogno che si sgonfi la bolla sui governativi e sull'S&P500.




non so, il paese può essere anche in salute, ma con il costo delle materie prime così basso e l'economia dell'occidente che arranca, chi li compra tutti i loro surplus produttivi?
{DeeP}
00venerdì 15 gennaio 2016 09:52
Re: Re:
The REAL Capt.Spaulding, 1/15/2016 8:27 AM:




non so, il paese può essere anche in salute, ma con il costo delle materie prime così basso e l'economia dell'occidente che arranca, chi li compra tutti i loro surplus produttivi?




i negri
Metallo rulez
00venerdì 15 gennaio 2016 13:00
Le aziende degli emergenti hanno un sacco di debito in valuta estera (USD) e con il rialzo dei tassi in USA (quindi con il dollaro più forte) potrebbero trovare problemi a sgonfiare questa marea di debiti... Ci potrebbe essere in teoria l'export se non fosse che il prezzo delle commodities (petrolio ma non solo) sta su livelli bassissimi... La Cina non aiuta per nulla ora a sostenere il corso dei prezzi delle Commodities e tutte le grandi aziende dovranno aggiustare le loro previsioni con una Cina che nei prossimi anni crescerà al 6% e non più sopra il 7% come era ormai consuetudine...

Cina e Brics che ora sono in difficoltà sono quelli che hanno guidato la crescita mondiale in questi ultimi anni ma la situazione è diversa dal 2008: le banche in generale stanno un po' meglio, e l'aggiustamento dei corsi azionari a mio avviso e fisiologico in quanto arrivato (soprattutto Shangai) a livelli troppo aliti... Anche l'S&P non da meno eh, come diceva Megablast stiamo su livelli assurdi, assolutamente lontani dai fondamentali (earnings) e drogati esclusivamente dalla grande liquidità in giro...
The REAL Capt.Spaulding
00venerdì 15 gennaio 2016 14:28
faremo una guerra mondiale
Megablast
00sabato 16 gennaio 2016 15:54
Re: Re:
The REAL Capt.Spaulding, 15/01/2016 08:27:




non so, il paese può essere anche in salute, ma con il costo delle materie prime così basso e l'economia dell'occidente che arranca, chi li compra tutti i loro surplus produttivi?




L'Europa come al solito.

Secondo me il problema principale ora, più che la Cina, è il petrolio, questo rischia di andare a 15-18 in scioltezza, c'è bisogno di una bella guerra in Medio Oriente, e credo che gli USA lo sappiano.
PedigreeRules!
00mercoledì 20 gennaio 2016 22:21
bene ma non benissimo (cit.)
Megablast
00mercoledì 20 gennaio 2016 23:06
Secondo me si scende fino a 16500 minimo.

ISP sotto 2.30 me la compro.
The REAL Capt.Spaulding
00giovedì 21 gennaio 2016 07:14
Re: Re: Re:
Megablast, 16/01/2016 15:54:




L'Europa come al solito.

Secondo me il problema principale ora, più che la Cina, è il petrolio, questo rischia di andare a 15-18 in scioltezza, c'è bisogno di una bella guerra in Medio Oriente, e credo che gli USA lo sappiano.




non è che rischia: andrà così, anzi di più, arriva a 12 $.

finalmente avremo un prezzo del petrolio in linea con il mercato. negli ultimi 10 anni le tecnologie d'estrazione sono andate talmente avanti che chiunque produce petrolio, il prezzo è giusto lo faccia il mercato, non il cartello.


con buona pace della finanza che aveva scommesso sul barile a 100$.

petrolieri texani con storia quasi centenaria stanno saltando gambe all'aria uno dopo l'altro da metà dell'anno scorso. sono le forze del bene che stanno vincendo.



Megablast
00venerdì 22 gennaio 2016 01:18
Nel 2011 c'è arrivato, se vogliono possono farlo tornare.
Dj Sauron
00venerdì 22 gennaio 2016 01:27
Scusate, non sono avvezzo ai meccanismi dell'economia, ma esattamente perchè dovrebbero crollare i titoli più disparati perchè scende il prezzo del petrolio?

A logica, a parte chi il petrolio lo estrae e lo vende, tutti gli altri dovrebbero guadagnarci perchè spendono meno nell'acquisto dello stesso.
The REAL Capt.Spaulding
00venerdì 22 gennaio 2016 07:31
Re:
Dj Sauron, 22/01/2016 01:27:

Scusate, non sono avvezzo ai meccanismi dell'economia, ma esattamente perchè dovrebbero crollare i titoli più disparati perchè scende il prezzo del petrolio?

A logica, a parte chi il petrolio lo estrae e lo vende, tutti gli altri dovrebbero guadagnarci perchè spendono meno nell'acquisto dello stesso.




eh no, perchè il boom di paesi come Ghana, Nigeria, Costa d'Avorio e tutti quelli attorno al Golfo Persico dipende dal prezzo delle materie prime alto. Si sono costruite delle città come questa:



in meno di 15 anni solo grazie al fatto che pompare il petrolio ti costava 1 e poi lo vendevi a 10. Per costruirla da zero si è importato in massa manodopera dall'India e macchinari dall'Europa e Cina creando appunto ricchezza.

Oltre a questo gli istituti di credito hanno scommesso sul petrolio a prezzo alto ancora per molto tempo ed è stata una scommessa persa. In Nord America stanno saltando gambe all'aria petrolieri con storia secolare.





The REAL Capt.Spaulding
00venerdì 22 gennaio 2016 09:02
Di seguito un curioso articolo del Sole 24 che parla del prezzo NEGATIVO del petrolio in North Dakota:



Petrolio, in North Dakota primo caso di prezzo negativo

di Sissi Bellomo 18 gennaio 2015

C'è talmente tanto petrolio che ci sono produttori costretti a pagare se vogliono che qualcuno si porti via i barili che hanno estratto. Succede in North Dakota, patria dello shale oil americano, dove per la prima volta per una certa qualità di greggio sono comparsi prezzi negativi. Nell'ultimo listino pubblicato da Flint Hills Resources, società petrolchimica con impianti di raffinazione in Texas e Minnesota, è indicato un prezzo di -0,50 dollari al barile per il Norh Dakota Sour.

Si tratta di un greggio poco appetibile per via dell'alto contenuto di zolfo, che viene estratto in quantità molto limitate: circa 15mila barili al giorno, contro oltre un milione di barili di greggi più leggeri che lo stesso Stato Usa produce nell'area shale di Bakken. Eppure, qualche acquirente in passato lo trovava, sia pure a prezzi fortemente scontati: un anno fa il North Dakota Sour costava già appena 13,50 $/barile, due anni fa 47,60 $. Altri greggi di scarsa qualità o estratti in aree lontane dalle infrastrutture di mercato sono fortemente penalizzati dalle attuali condizioni del mercato. Plains All American, società che movimenta oltre 4 milioni di barili al giorno di petrolio, paga poco più di 13 dollari per il South Texas Sour e l'Oklahoma Sour, altri due greggi solforosi. Anche fuori dagli Stati Uniti ci sono barili di scarsa qualità, che oggi si vendono a prezzi davvero stracciati. Il bitume delle oil sands canadesi, che per essere utilizzato richiede di essere diluito con altri idrocarburi, la settimana scorsa valeva appena 8,50 $/barile contro gli 80 $ di un paio di anni fa. Lo stesso Western Canadian Select, benchmark canadese, vale del resto meno di 15 dollari oggi come oggi.

ARTICOLI CORRELATI
A ChemChina il 12% di Mercuria Fusione nelle oil sands canadesi
Alcuni carichi di Maya, greggio pesante messicano, sono stati scambiati a 12,50 $ mentre con meno di 20 $/barile si comprano il venezuelano Tia Juana o l'iracheno Basra Heavy. La revoca delle sanzioni internazionali concessa all'Iran durante il fine settimana ha ulteriormente affondato le quotazioni petrolifere sui mercati dei future. La prospettiva che Teheran possa riversare in tempi brevi sul mercato altre centinaia di barili al giorno di greggio ha spedito il Brent, principale benchmark internazionale per i prezzi, a un nuovo minimo da 12 anni: 27,67 dollari al barile nella giornata di ieri. Il Wti, rispetto al quale si definiscono i prezzi dei greggi negli Usa, è intanto scivolato a 28,36 $, anche in questo caso un livello che non si raggiungeva dal 2003.

Il viceministro iraniano del Petrolio, Rokneddin Javadi, che è anche al timone della compagnia nazionale, la Iran National Oil (Noc), ha dichiarato che il Governo ha già dato ordine di aumentare la produzione di 500mila barili al giorno. «Se l'Iran non accresce la produzione – ha spiegato – potrebbero essere i Paesi vicini a farlo nei prossimi sei mesi o un anno, per prendersi la quota di mercato dell'Iran». Javadi ha aggiunto che molto probabilmente il prezzo del barile resterà sotto 30 dollari, almeno finché non si raggiungerà «un logico consenso a intervenire sul mercato petrolifero». Il riferimento è all'Opec, che sotto la spinta dei sauditi ha finora tenuto duro, evitando di tagliare l'offerta di greggio per risollevare i prezzi. Ryadh ha sempre sostenuto che avrebbe accettato di chiudere i rubinetti solo con la collaborazione di produttori esterni all'Opec. Su questo fronte forse qualcosa sta cominciando a muoversi.

L'Oman – unico Paese petrolifero del Golfo Persico che non appartiene all'Opec, nonostante estragga circa un milione di barili al giorno – si è esplicitamente fatto avanti. «Siamo pronti a fare qualsiasi cosa pur di stabilizzare il mercato del petrolio», ha dichiarato il ministro Mohammad Al-Rumhy. «Pensiamo di dover tagliare la produzione del 5-10% e che tutti gli altri debbano fare lo stesso». Quanto al ritorno in forze dell'Iran sui mercati, Al-Rumhy è fatalista: «Siamo già stati investiti da uno tsunami, non ci preoccupa la piccola onda che arriva dopo». Più dure le dichiarazioni del ministro del Petrolio degli Emirati arabi uniti, Suhail Al Mazrouei, stretto alleato dell'Arabia Saudita in seno all'Opec. Teheran «ovviamente ha il diritto di produrre quanto vuole», ha commentato, ma gli ultimi sviluppi sono «cattive notizie». «Nell'attuale situazione chiunque immetta più offerta sul mercato renderà le cose peggiori. Non c'è bisogno di uno scienziato per dirlo».
Nel suo ultimo bollettino mensile l'Opec ha nel frattempo indicato che il 2016 sarà «l'anno in cui il mercato comincia a ribilanciarsi». La produzione non Opec, per effetto del crollo del prezzo del barile, dimininuirà infatti di 660mila barili al giorno, più dei 380mila bg che l'Organizzazione stessa prevedeva un mese fa. Nelle nuove stime tuttavia non si tiene conto del possibile aumento della produzione iraniana. Se davvero salirà di un milione di barili al giorno entro fine anno – come Teheran sostiene – ogni sacrificio degli altri produttori sarà vano.

Petrolio, in North Dakota primo caso di prezzo negativo - Il Sole 24 ORE

Dj Sauron
00domenica 24 gennaio 2016 03:03
Grazie cap.

In ogni caso, tra poco converrà comprare petrolio in massa perchè prima o poi risalirà [SM=x2584191]
The REAL Capt.Spaulding
00lunedì 25 gennaio 2016 08:18
Re:
Dj Sauron, 24/01/2016 03:03:

Grazie cap.

In ogni caso, tra poco converrà comprare petrolio in massa perchè prima o poi risalirà [SM=x2584191]




secondo me no e non è molto strano perchè è una semplicissima regola economica. Negli ultimi 10 anni il consumo di petrolio si è alzato dello 0.5%, mentre la produzione si è alzata tantissima e si sta ancora alzando. Io non scherzo quando dico che il prezzo del barile finisce a 12$
Dj Sauron
00lunedì 25 gennaio 2016 12:54
Re: Re:
The REAL Capt.Spaulding, 25/01/2016 08:18:




secondo me no e non è molto strano perchè è una semplicissima regola economica. Negli ultimi 10 anni il consumo di petrolio si è alzato dello 0.5%, mentre la produzione si è alzata tantissima e si sta ancora alzando. Io non scherzo quando dico che il prezzo del barile finisce a 12$




Si nel breve periodo può essere, ma alla fine non potrà che rialzarsi....
Giamma V1.0
00lunedì 25 gennaio 2016 14:36
ma secondo le stime il petrolio tra quanto si esaurirà?
jaena pliskin
00lunedì 25 gennaio 2016 14:43
Re:
Giamma V1.0, 25/01/2016 14:36:

ma secondo le stime il petrolio tra quanto si esaurirà?




se non permettessimo con la forza l'uso del resto del mondo delle nostre scorte(ovvero tutto il pianeta è nostro) durerebbe abbastanza da arrivare su altri pianeti e ripartire con l'estrazione di risorse.
se invece permettiamo a 5 miliradi di persone di utilizzarlo finira presto e le guerre ci saranno ugualamente
-Voices-
00lunedì 25 gennaio 2016 15:15
Re:
Giamma V1.0, 25/01/2016 14:36:

ma secondo le stime il petrolio tra quanto si esaurirà?




Eh adesso che permettono il fracking ciao, chi lo sa.
The REAL Capt.Spaulding
00lunedì 25 gennaio 2016 16:54
Re:
Giamma V1.0, 25/01/2016 14:36:

ma secondo le stime il petrolio tra quanto si esaurirà?




mai!

nel corso degli anni la produzione è sempre aumentata, al pari di essa è anche aumentata la produzione delle risorse rinnovabili. Un domani quando per davvero raggiungeremo il picco di produzione, le rinnovabili costeranno talmente poco che non avrà senso continuare a pompare.


tra l'altro negli ultimi 5 anni il solare è andato talmente avanti che in alcune zone del mondo dove il sole picchia forte (paradossalmente le nazioni produttrici di petrolio), produrre energia ha un prezzo abbastanza basso da iniziare a competere con quello del petrolio. In Algeria e nel deserto Americano già ci sono centrali di ultima generazione che lavorano così.

Tra 150 anni rimarremo sempre dipendenti energeticamente dall'Arabia Saudita, ma non ci manderanno petroliere, bensì energia elettrica.
Dj Sauron
00martedì 26 gennaio 2016 02:19
Re: Re:
The REAL Capt.Spaulding, 25/01/2016 16:54:




mai!

nel corso degli anni la produzione è sempre aumentata, al pari di essa è anche aumentata la produzione delle risorse rinnovabili. Un domani quando per davvero raggiungeremo il picco di produzione, le rinnovabili costeranno talmente poco che non avrà senso continuare a pompare.


tra l'altro negli ultimi 5 anni il solare è andato talmente avanti che in alcune zone del mondo dove il sole picchia forte (paradossalmente le nazioni produttrici di petrolio), produrre energia ha un prezzo abbastanza basso da iniziare a competere con quello del petrolio. In Algeria e nel deserto Americano già ci sono centrali di ultima generazione che lavorano così.

Tra 150 anni rimarremo sempre dipendenti energeticamente dall'Arabia Saudita, ma non ci manderanno petroliere, bensì energia elettrica.




Hai parzialmente ragione direi nel senso che gradualmente verrà abbandonato, però il petrolio si esaurirà comunque in questo secolo secondo qualsiasi stima.....
The REAL Capt.Spaulding
00martedì 26 gennaio 2016 07:04
Re: Re: Re:
Dj Sauron, 26/01/2016 02:19:




Hai parzialmente ragione direi nel senso che gradualmente verrà abbandonato, però il petrolio si esaurirà comunque in questo secolo secondo qualsiasi stima.....




fonti?

perchè in realtà siamo ancora lontanissimi dal raggiungere il picco di produzione e stiamo pompando come matti da un secolo e mezzo
Giamma V1.0
00martedì 26 gennaio 2016 09:47
dov'è MM quando serve
-Voices-
00martedì 26 gennaio 2016 10:57
Re: Re: Re:
Dj Sauron, 26/01/2016 02:19:




Hai parzialmente ragione direi nel senso che gradualmente verrà abbandonato, però il petrolio si esaurirà comunque in questo secolo secondo qualsiasi stima.....




Ma la smettiamo di dire stronzate? Grazie.
Dj Sauron
00mercoledì 27 gennaio 2016 00:32
Re: Re: Re: Re:
The REAL Capt.Spaulding, 26/01/2016 07:04:




fonti?

perchè in realtà siamo ancora lontanissimi dal raggiungere il picco di produzione e stiamo pompando come matti da un secolo e mezzo




Beh sarebbe un pò assurdo chiedermi di citare una fonte precisa, l'ho letto più volte negli anni (dai libri di scuola ad articoli di giornale). Non recentemente tuttavia, può anche essere che siano stati scoperti ulteriori giacimenti o modi per estrarne di più nel frattempo.

Tipo ho trovato questo così su due piedi, che cita un articolo che stima 70 anni di produzione: http://www.focus.it/scienza/energia/il-petrolio-sta-finendo-si-no-forse-2202011-1221

Poi va detto che credo sia del tutto impossibile fare una reale stima dei giacimenti di petrolio nel mondo, ma per forza di cose ad un certo punto dovrà finire sto petrolio.... Si spera che nel frattempo comunque sarà stato sostituito quasi totalmente da altre fonti energetiche, come hai detto tu.
The REAL Capt.Spaulding
00mercoledì 27 gennaio 2016 08:30
Re: Re: Re: Re: Re:
Dj Sauron, 27/01/2016 00:32:




Beh sarebbe un pò assurdo chiedermi di citare una fonte precisa, l'ho letto più volte negli anni (dai libri di scuola ad articoli di giornale). Non recentemente tuttavia, può anche essere che siano stati scoperti ulteriori giacimenti o modi per estrarne di più nel frattempo.

Tipo ho trovato questo così su due piedi, che cita un articolo che stima 70 anni di produzione: http://www.focus.it/scienza/energia/il-petrolio-sta-finendo-si-no-forse-2202011-1221

Poi va detto che credo sia del tutto impossibile fare una reale stima dei giacimenti di petrolio nel mondo, ma per forza di cose ad un certo punto dovrà finire sto petrolio.... Si spera che nel frattempo comunque sarà stato sostituito quasi totalmente da altre fonti energetiche, come hai detto tu.



ti sconsiglio comunque di far riferimento a quello che hai letto nei libri di scuola e negli articoli degli anni passati. Qua in soli 10 anni si è iniziato a trovare il petrolio un po' ovunque (Ghana, Angola, Namibia ecc) ed il fracking che ha iniziato ad essere eseguito in maniera sistematica appena 2 anni fa è di fatto una rivoluzione.

Le riserve di petrolio sul pianeta sono tuttora inimmaginabili. Far credere che stesse sempre per finire è stata la leva finanziaria più proficua di sempre.
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