Varese meglio di Como?
Giuseppe Reguzzoni, su Libero - Lombardia, sabato 6 agosto 2011
Varese ha sempre sofferto di un certo complesso di inferiorità rispetto a Como, da cui si staccò solo nel 1927, divenendo provincia a sé. Piano piano, però, questa città ha superato Como per numero di abitanti e produttività, e ora persino per ingressi turistici. Zitta zitta Varese è cresciuta. Il suo Lago è tornato allo splendore di un tempo grazie a un’accorta opera di disinquinamento, al punto che nel 2005 l' Australian Sport Commission (qualcosa di simile al nostro Coni) ha scelto proprio Gavirate, presso Varese, per far nascere il suo quartier generale nel Vecchio Continente, un centro sportivo d' avanguardia che è stato prontamente e puntualmente inaugurato sulle sue rive nello scorso autunno. D’altra parte, tutt’intorno al Lago di Varese c’è una delle più belle piste ciclabili d’Europa, un’eccezione in un paese come l’Italia dove i ciclisti devono allenarsi facendo lo slalom tra code di automobilisti inferociti. I varesini amano lavorare in silenzio, e in silenzio la Provincia ha continuato a guadagnare posizioni tra i vicini svizzeri tedeschi e tedeschi. Il mercato di Luino non è una novità, tant’è che le sue radici storiche risalgono addirittura al secolo XV, ma negli ultimi decenni è diventato un’istituzione internazionale e tra le sue bancarelle si sente parlare molto tedesco e un po’ di francese e di inglese. Anche tutt’intorno, lungo le rive del Verbano, il tedesco è ormai la seconda lingua, per non parlare di borghi come Agra, dove ormai da tempo è la prima (testimone anche l’elenco telefonico). A rendere internazionale la Provincia non c’è solo il Lago Maggiore, luogo di frontiera già celebrato da Stendhal o Ernst Hemingway, ma, più a sud di Luino, il CCR di Ispra, crocevia di tecnici da tutta l’Unione Europea. Così, sulle rive del Lago di Monate a prevalere è l’olandese, ma, se non bastasse, a spostarsi sui laghetti di Ghirla e della Valcuvia pare di trovarsi in un villaggio alpino della Carinzia. Sì, perché Varese è la provincia dei sette laghi, ed è difficile non rimanerne ammaliati. Persino il Sud industriale della Provincia non è rimasto esente da questo impressionante flusso turistico e così, nei giorni di maltempo o più semplicemente quando si diffonde la voce di saldi e promozioni, anche i grandi centri commerciali di Gallarate e Busto Arsizio sembrano simili al duty free shop dei grandi aereoporti internazionali. Ancora troppo poco apprezzata dai turisti italiani, anche la montagna varesina ha davvero molto da offrire, con quel suo misto straordinario di arte e natura così splendidamente rappresentato dal Sacro Monte di Varese e dal Campo dei Fiori. Non sono altezze himalayane, ma da quegli ottocento metri di Santa Maria del Monte lo sguardo si allarga, indisturbato, su tutta la grande pianura, dalle guglie del Duomo di Milano sino agli Appennini. Varese ha anche il suo piccolo Monte Athos, lo splendido eremo di Santa Caterina del Sasso, a picco sul Lago Maggiore, proprio di fronte alle isole Borromee, e a cui, da qualche mese, si può accedere anche attraverso un ascensore a pozzo, profondo più di cinquanta metri. Un insieme così non è facile da trovare: spiritualità, splendidi paesaggi prealpini, trekking e bicicletta, kayak e barca a vela ma anche vetrine e griffes nei centri storici di Varese, Luino, Laveno, Gallarate, Busto Arsizio ... Como è una signora elegante, orgogliosa della sua storia, ma Varese è una giovane donna, vitale, modesta e proprio per questo seducente.