guarda, inconsapevolemente hai fatto un'esempio perfetto, secondo Art Spiegelman, figlio di scampati all'olocausto, premio Pulitzer per MAUS, i due film da te citati sono un grave errore della cimatografia, perchè prendono la Shoah e la utilizzano per raccontare una storia, svalutando implicitamente il significato della Shoah.
Cito quello che ha su Benigni, ma disse una cosa simile anche su Spielberg:
Benigni è pericoloso ne La vita è bella perché riprende la storia reale per trasformarla in fantasia. Usa la forma della metafora per dire che Auschwitz non è Auschwitz, ma solo un sinonimo di un brutto periodo: è terribile, è una vergogna. Sembra che alla fine l'unica cosa importante sia prendere i brutti periodi con ironia. Anche Maus usa la metafora, ma per aiutare a capire una storia precisa, circostanziata, e poi è una metafora che sfuma nella drammaticità del racconto.