El Scorcho, 15/02/2021 18:41:
Non dico sia assurdo, dico che non si può smettere di essere progressisti perchè esistono eventualità del genere. Di rimando, non possiamo smettere di tutelare disabili solo perchè il Calogero di turno si finge zoppo.
Continuo a non capire la questione bagni e del perchè le donne nello specifico verrebbero private dei loro servizi preposti. Questo sì che è cherry picking, perchè i servizi dotati esclusivamente di cubicoli possono essere usati da tutti. Io per anni ho frequentato una venue concepita con due locali bagni, uno con orinatoi e l'altro con cubicoli. Nel primo non vi era scritto "Uomini" o simile indicazione, c'era solo scritto che al suo interno vi avresti trovato orinatoi; nel secondo c'era invece l'indicazione "Gender neutral", dato che vi erano cubicoli al suo interno, e veniva usato di buon grado da tutti. Io credo sia una questione di mentalità. E avrebbero fatto più cubicoli, solo che costa decisamente di più. Pensa ad un aeroporto con ben più mezzi e fondi (si spera), i bagni sono enormi con cubicoli su cubicoli, la separazione per genere è anacronistica.
La differenza è che Calogero che si finge disabile è perseguibile penalmente, uno che cambia genere perché la legge glielo consente no. Mi sembra abbastanza diversa la situazione.
Non è questione di cubicoli o di urinatoi, si parla di spazi esclusivamente femminili. Il trans si sente a disagio nel bagno degli uomini, ma la donna è disposta a sentirsi a proprio agio in un bagno in cui entra qualsiasi persona si senta donna, nonostante abbia ancora un pene funzionante? Ne sei così sicuro? In nome del progressismo? Hai idea di cosa succederebbe all’opinione pubblica in caso di stupro?
Facile parlare di aeroporti, o di locali che suppongo siano all’estero (mi sembra di ricordare che vivi fuori da un pezzo), la realtà è che siamo un paese in cui se compare Vladimir Luxuria in tv e sei a una cena di gruppo, ti sorprendi se non scatta la battuta sessista. Pensa alle discoteche che magari hanno già bagni problematici, o agli stadi.
Non tutto è progressismo. C’è un percorso complesso dietro la transessualità, non può diventare una roba da anagrafe, e non deve essere l’inferno che è attualmente.