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ROH Only The Strong Survive

Adam Cole & Kyle O'Reilly vs. The Bravado Brothers: 6,5/7 – Appurato che per i Bravado finalmente le acque si stanno muovendo, con la gimmick dei damerini tutto casa-e-chiesa e maglioni a losanghe, si ha già più l’idea di un perché. Tra l’altro son di casa me si prendono pure certi nomi dal buon pubblico di Charlotte (e in gimmick la loro nonna dovrebbe essere lì in mezzo…). Comunque fan benissimo a partir sparati e senza troppi fronzoli, poco meno di dieci minuti di buona azione per un discreto opener. Adoro O’Reilly quando sella sputando tutto quello che ha in bocca! Sorta di up-set per i Bravado, vediamo quanto ci credono. Certo che però Cole e O’Reilly stan prendendo un pò troppe scoppole…


Rhett Titus vs. Caprice Coleman: 6/6,5 - Titus si impappina un po’ nel promo, e vuole ‘Cide. In compenso esce di nuovo ‘sto Caprice Coleman che, diavolo, ci sa fare. Ignoro perché uscì dal giro, ma sembra meritare. Quando pensi che dopotutto stia esagerando, ti tira fuori quella serie di Northern Light che ti fan subito ricredere (e near-fall convincente a seguire). Certo, sensazione che non sempre ci sia stato il giusto ritmo, ma apprezzabile quel po’ d’overselling di Titus e anche lui ha fatto il suo.


Colt Cabana vs. Grizzly Redwood: 6,5 – Meno riuscito del match della sera precedente, ma divertente uguale. Redwood se la tira che c’ha un gran Wrist Lock e giustamente Cabana gli concede le prime prese, per poi chiuderlo nei suoi giochetti. Non so, Cabana sembra sempre dover turnare da un momento all’altro ma non lo fa mai, sempre borderline col suo comedy.

Mike Bennett vs. Cedric Alexander: 5,5 – Né l’uno, tantomeno l’altro, fa vedere granchè. Anche a livello di squash, che squash non è e quindi non impressiona. Attendo i piani con Corino per Bennett, da quel che ho capito.

Christopher Daniels vs. Claudio Castagnoli (ROH World TV Title Match): 6,5/7 – Bennett, come poi gli è già capitato di fare, rimane a bordo ring per una difesa di Daniels (che, ricordiamolo, a quel punto doveva ancora conquistare il titolo su HDNet anche se erano già passati un paio di mesi di show regolari … Anzi, in realtà deve ancora battere Hero per il titolo di #1 Contender…). A ‘sto punto avrei optato per un Mark Briscoe/Daniels. Comunque, ci sono volte in cui CC si ricorda di essere un big man, e questa è una di quelle. Convincente a vendere il lavoro di Daniels al braccio destro ma, complice pure un minutaggio che ho trovato eccessivo (non è certo la stamina il punto forte di Claudio), porta il match un po’ come può e, se le dimostrazioni di forza possono dir qualcosa hai fini di una possibile storia, al resto dice poco o nulla. Un paio di spot riusciti, Hagadorn per una volta si rende utile e tiene fermo il proprio protetto per far sì che non subisca la seconda ‘Rana fuori ring e possa swingare Daniels a dovere contro le transenne, oppure il gran counter del Fallen Angel, che tramuta un tentivo di Springboard Uppercut in Koji Clutch. Peccato davvero per il botch di Daniels, i due rimediaranno poi per la sequenza finale. Ingiusto tra l’altro il pubblico, evitabilissimi gli You fucked up accennati, quando due minuti prima erano lì ad urlare i vari This is awesome e This is Wrestling… E, come si capisce dalla valutazione, i cori di entusiasmo li ho trovati davvero eccessivi, vedendo il match nel suo insieme… E il coinvolgimento di Bennett non ha di certo giovato.

Steve Corino & Andy "Right Leg" Ridge vs. Alabama Attitude: 6 – Ok, ‘sta storia è già over. La fottuta verità è che uno come Corino saprebbe venderti la peggior merda e lo saprebbe fare nel migliore dei modi. Peccato che, da ribadire, i presupposti non ci fossero. Bello tutto il segmento iniziale con le sue parole (immagino che ormai certe frasi siano il filo conduttore) e anche come si è arrivati a questo Tag Match. Per chi non se ne fosse accorto, il Mike Posey di questi Alabama Attitude è lo stesso Mike Posey che per una vita ha fatto l’arbitro in WWE. Mi pare che nella loro ECW arrivò ad essere pure l’head-referee. Comunque, match funzionalissimo, Corino continua il suo attuale standard, Ridge è carico come una molla, fin qui la storia in qualche modo regge, tanto basta.

Davey Richards vs. Chris Hero: 7,5/8 – Gran bel pubblico per questo match, ma in generale in tutto lo show. In ogni modo, al solito mi trovo sempre a non apprezzare la costruzione del match in incontri del genere. Figa, Richards fa sempre le stesse cose: sul Wrist Lock fa finta di non riuscire a stare in piedi, poi Cartwheel per evadere, prima o poi qualcuno gli fa una specie di Surfboard e lui la ribalta (o viceversa)… Insomma, dopo un po’ è una rottura. Condita poi dal fatto che troppo spesso cerca il pubblico, e qua è Hero a tenerlo sul pezzo, con il Pay attention to me, ma anche nel concedergli poche chance di chiuderlo nella sua morsa. A cui, al tutto, si aggiunge il crocevia della scorrettezza, in questo caso di Sara, che distrae Richards e spiana la strada ad Hero. E in Hero noto un acuirsi del suo metodo, molto votato a dividere le parti con “boot” e con “elbow”. Che non è necessariamente un male, ma l’accentuarsi si nota subito. Ma cazzo, il resto è stato un gran crescendo. Psicologia spicciola di Davey al braccio sinistro di Hero davvero utile, un po’ perché ti aiuta a raccontare tutte le prese che farà in seguito, ma soprattutto ci regala la chicca dello Stretch Plum di Hero con impostazione cambiata in corsa per vendere il dolore. Davvero sublime. Poi decisi intervalli back-and-forth, Davey ritorna a calciare duro ma a vendere allo stesso tempo gli sganassoni presi (ha subito tipo almeno tre gomitate che son sì prassi, ma sempre da urlo) ma non mollando, bella la sequenza prima del suo Suicide Dive, non c’è poi verso di concedere il Moonsault ad Hero, che però si rifarà con quello dalle corde, sempre fantastico. Gran coinvolgimento di Hagadorn, lo si vedeva bello calato nella parte anche fuori ring come non sempre gli capita, ma anche di Sinclair, con un arbitro che per una volta sgama l’Elbow Pad. Poi Hero agguerrito, gran Rolling Big Boot e il Piledriver con pin à la ‘Taker. E il finale, Shooting Star Press di Davey, per poi far valere quel minimo ma efficace lavoro al braccio. Valutazione relativamente bassa perché son sempre convinto che match così debbano avere una costruzione più efficace.

Homicide vs. El Generico vs. Kenny King vs. Mark Briscoe (Four Corner Survival Match): 7 – Ripeto, peccato non aver avuto entrambi i fratellini in match titolati… Comunque, classico 4CS, buona azione per tutto il quarto d’ora concesso. Mark parte subito gasatissimo col suo Redneck Kung-fu, ma deve guardarsi le spalle da ‘Cide che pare avercela a morte coi Briscoes sin dal suo ritorno. Un Homicide sempre istrionico, che da di matto e ribalta una prima fila, ed è bello quando c’è King che gli sta tenendo fermo Generico e lui, per tutta risposta, infila le dita negli occhi all’atleta di colore. Poi i piani saltano, Generico vola ed ammazza la gente a suon di Yakuza Kick, purtroppo Mark canna il pin dopo il Frog-bow, non essendo l’uomo legale (e ci sta, dato che la sera prima era stato letale su Daniels con la stessa mossa, buona strategia per "difenderlo"). E trovo che la vittoria di Generico sia stata a sorpresa, mi aspettavo l’ormai solita vittoria di ‘Cide, che si prende comunque il post-match tutto per sé. Buon match a 4 come lo standard abitua.

Roderick Strong vs. Jay Briscoe (ROH World Title Match): 7,5/8 – Quando il sangue fa la differenza, alla faccia di chi dice che un po’ di globuli e piastrine sparse per l’arena di tanto in tanto siano superflui. Gran match di sacrificio per Jay per il regno di Strong che sin qua ha più ombre che luci (anche ‘sto giro orfano di Martini). Solita partenza in sordina in cui Roddy è comunque bravo nei primi scambi a togliere gli appoggi al maggiore dei Briscoe. Poi quello scambio di gomitate furiose sa di antipasto per quello che verrà. L’escursione fuori ring regala un Jay Briscoe sbattuto con forza contro i pannelli protettivi delle transenne e con la faccia aperta in due. Da lì in poi varrà molto il suo Man up, impressionante vedere Roddy coperto dal sangue dell’avversario. E Jay va pure vicinissimo alla vittoria, non tanto per i due Jay Driller (di cui uno sul tavolo del timekeeper, che vale un ottimo spot), quanto per un paio di pin rubati a far valere comunque il maggior valore del campione. E si sfugge pure al soilto clichè di subire un secondo Sick Kick per star giù, grazie ad una buona sequenza finale alla quale il fratellone deve poi capitolare. Ottimo Main Event.

In generale, card e show migliore della sera prima, ma si può sempre fare di meglio, specie per i match non di cartello (e quelli di cartello hanno comunque svolto un egregio ruolo).