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ROH Best In The World

La qualità video non è il massimo ma la fotta di vederlo da no spoiler vince. Cornette se ne esce con un discorso abbastanza standard.

Colt Cabana vs. Tommaso Ciampa w/ The Embassy : Cabana parte molto bene, divertendo senza essere completamente nel suo repertorio convenzionale, adattandosi ottimamente, e sembra proprio quello che ci voleva per iniziare. Ciampa invece sembra sentire un po’ la pressione dell’evento, e il finale viene malino. - 6/7

“The Prodigy” Mike Bennett vs. Jay Lethal : Il pubblico accoglie molto bene Lethal, anche se sarebbe veramente ora di smetterla coi cori “fuck Tna”. Certo è che dura capire quanto è ancora in grado da un match con Bennett, qui stanno molto sul classico vecchia scuola, pure troppo. - 6,5

Homicide vs. Rhino w/ The Embassy – No Holds Barred Barrio Street Fight : Come era lecito attendersi, una grossa dose di brawl, col primo tavolo che parte dopo neppure cinque minuti, e la prima scala lo segue subito. La prima parte viene molto bene, dopo si fermano un pochino. - 7

Bello il siparietto con Steen, ormai è arrivato il momento di rivederlo. Sia il prima che il dopo match di buon impatto.

Steve Corino w/ Jimmy Jacobs vs. Michael Elgin w/ Truth Martini : Certo Corino non è uno che si accoppia al meglio con Elgin, però la presa al volo sul suicide dive è uno spettacolo. In generale Elgin è abbastanza dominante, e mi sembra giusto anche il non averlo fatto durare molto. - 6,5

Christopher Daniels w/ Truth Martini vs. El Generico : Parte abbastanza con calma, col Fallen Angel impegnato più che altro a farsi odiare dalla gente, e carbura piano piano; si vede che il canadese ha proprio l’intenzione di fare la grande prestazione per la propria prima cintura singola in ROH, e Daniels la interpreta come deve. L’unico appunto è che però Generico a grandi livelli può fare sempre e solo lo stesso tipo di match. - 8=

Charlie Haas and Shelton Benjamin vs. The Kings of Wrestling vs. The Briscoe Brothers vs. The All Night Express – Four Way Elimination Match (ROH Tag Team Titles) : Certo che fa uno strano effetto veder entrare i Briscoes con questa nuova theme, e anche con ste braghe oscene. Sembra quasi che tutti fossero in attesa di vedere gli scambi tra i due atleti di colore, che in effetti riescono a catalizzare abbastanza suspance. L’atmosfera e l’intenzione è quella dei grandi eventi, infatti han voluto mettere in scena alcuni spot da salto sulla sedia, anche se ovviamente in un match di tale durata ci sono anche fasi un po’ più morte; infatti qualche minuto in meno per me non avrebbe guastato, e avrei anche lasciato per ultimi gli ANX per renderlo meno scontato. - 8

Eddie Edwards vs. Davey Richards (ROH World Championship) : Pubblico per buona parte dell’incontro diviso a metà, mi aspettavo un maggior tifo per Davey. A vedere questo match direi comunque che è ancora più lapalissiano come EE, per diventare quello che è diventato oggi, si sia chiaramente dovuto reinventare uno stile proprio alla Davey Richards, oramai i due si assomigliano veramente tanto per quello che fanno sul quadrato, e il processo del bostoniano è sicuramente partito da quando è stato messo in tag con lui, a ben vedere un altro segno di come ormai ci sia un po’ troppa uniformità nella proposta, però, nel caso specifico, anche un cerchio che si chiude. Qui danno vita alla contesa che ti aspetti, con tutto l’hype dalla loro parte, fanno ciò che sanno fare al meglio, ovvero tenere alta la tensione dall’inizio alla fine, puntare tutto sull’agonismo, sfidarsi all’ultimo respiro, metterci il corpo nel senso più fisico e meno metaforico del termine (un vero e proprio gioco al massacro in certi momenti). Senza un attimo di tregua, per tenere costantemente in apnea lo spettatore, non oso pensare a come possano essere messi alla fine. Sono riusciti a non mettere in evidenza qualsiasi possibile problema di costruzione fosse lecito attendersi da due che non brillano certo nel campo, accentuando all’inverosimile il fattore dell’epicità. - 9

Commovente poi Davey alla fine. Ed è bello e giusto che abbia vinto la cintura proprio da Edwards, dà un ulteriore significato. D'altronde il passaggio di titolo è ineccepibile, era impossibile aspettare ancora, forse eravamo già andati quasi troppo oltre, il "momento" non dura per sempre; ed Edwards ancora oggi continua a sembrare più un campione di transizione, quindi la scelta mi sembra giusta ed obbligata.