FORBIDDEN ZONE (Richard Elfman, 1982) vs. PRISCILLA – LA REGINA DEL DESERTO (Stephan Elliott, 1994)
Due divertentissime commedie musicali: il film di Elfman parte con l'idea di documentare una performance del gruppo new ave Oingo Boingo e fluisce in un delirio camp. Delirio camp che è l'essenza stessa del cult movie autraliano Priscilla, vincitore dell'Oscar per i migliori costumi nel 1995, storia di tre drag queens sulla strada nell'outback australiano.
Sono cult perché:
Richard Elfman, fratello del compositore Danny, realizza un film-concerto-musical scatenato che guarda ai b-movies degli anni Cinquanta e propone canzoni originali e divertimento sfrenato.
Gran colonna sonora, drag queens e deserto, un grande attore e due giovani che avranno modo di arrivare al successo (Weaving e Pearce), costumi sgargianti: questi gli ingredienti di un film che ha dato persino il via a un musical ancor più di successo.
BASKET CASE (Frank Henenlotter, 1982) vs. SPLATTERS – GLI SCHIZZACERVELLI (Peter Jackson, 1992)
Settimana scorso abbiamo visto il body horror più "filosofico", quello di Cronenberg; oggi vediamo il genere portato all'altro estremo, quello farsesco. E lo facciamo con due classici dell'horror più cazzone, da birra e divano.
Sono cult perché:
Il film di Henenlotter, seppur grottesco, è veramente disturbante, ed è un cult tra gli appassionati dell'horror low-budget. Il mostro Belial, che uccide dal suo cestino, è una creatura che ricorda per certi versi gli incubi di David Lynch.
Peter Jackson non ha iniziato con Il signore degli anelli, e nemmeno con Creature del cielo o The Frighteners... e neppure col mockumentary cult Forgotten Silver. Jackson ha iniziato con horror farseschi ed esagerati, dei quali Braindead rappresenta lo zenit. Il sangue non scorre solo a fiumi, ma a mari e oceani.
FUGA DALLA SCUOLA MEDIA (Todd Solondz, 1995) vs. KIDS (Larry Clark, 1995)
Due capolavori del cinema indipendente americano, entrambi alle prese con storie di ragazzi: nel primo si segue la giovanissima Dawn nel suo percorso di integrazione a scuola; nel secondo le vicende di Telly, giovane playboy sieropositivo, Casper, suo inseparabile compagno di bisboccia, e Jenny, giovane ragazza che ha contratto l'AIDS da Telly e ha poco tempo per salvare la vita delle sue prossime vittime.
Sono cult perché:
Welcome to the Dollhouse, questo è il titolo originale del film che rivelato al mondo il talento di un regista che non scende mai a compromessi e fa del cinismo la sua bandiera. Da applausi la prova di Heather Matarazzo.
Fotografo di culto, sorta di Pasolini californiano, Larry Clark, spesso in coppia con quell'Harmony Korine che abbiamo già visto in Gummo, ritrae la vera Generazione X, senza abbellimenti e giri di parole. Ma qui il vero cult è la colonna sonora, che vede artisti del calibro di Daniel Johnston, Sebadoh e Slint.
PIACE A TROPPI (aka E Dio creò la donna) (Roger Vadim, 1956) vs. BARBARELLA (Roger Vadim, 1968)
Unico scontro monografico della settimana, dedicato a uno dei registi più pruriginosi di sempre: Roger Vadim. Si sfidano le sue pellicole più celebri, e lo fanno a colpi di gnugna: Brigitte Bardot vs. Jane Fonda.
Sono cult perché:
Piace a troppi ha lanciato una giovane ninfetta bionda e procace nell'immaginario cine-erotico del tempo, assurgendola presto a fenomeno di costume.
Barbarella è un Flash Gordon in gonnella, quando è vestita. Fantascienza da fumetto, in salsa erotica: un successo assicurato. Se poi la protagonista è la Jane Fonda del 1968, si capisce il successo tra i maschietti.
LE SCENE CULT
La canzone dell'alfabeto (Forbidden Zone)
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Pers(e)i nel deserto (Priscilla)
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What's in the basket????
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IL NINJA DI DIO :sbuff:
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Dawn "socializza" (Fuga dalla scuola media)
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Casper strafatto (Kids)
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La danza di B.B.
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THE EXCESSIVE MACHINE (Barbarella)
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