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Il Brexit ha vinto...

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17/01/2019 22:16
 
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Potrei anche essere d'accordo con rapper, ma finché esiste l'ue è sempre meglio stare dentro che stare fuori.
Se poi la sciolgono e ogni stato torna a farsi i cazzi suoi vedremo chi ce l'ha più lungo, ma non sono sicuro che l'Italia starebbe meglio.
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tutti contro il signoraggio bancario?
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Siamo già arrivati all'abolizione del suffragio universale da parte dei "democratici"?
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infatti, folle.
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Re:
.tommy82., 18/01/2019 09.34:

Siamo già arrivati all'abolizione del suffragio universale da parte dei "democratici"?



Le democrazia esiste perchè qualsiasi altro sistema verrebbe dirottato da chi ha i mezzi per manipolarlo, nel momento in cui stabilisci che non tutti hanno lo stesso diritto di votare, chi ha il potere di farlo cercherà di escludere dal voto chi non gli va a genio, sta cosa già succede nei democraticissimi stati uniti, dove vengono usati sistemi come il gerrymandering e il collegio elettorale per manipolare i voti e dove si vota un giorno solo a metà settimana dopo essersi registrati e per esempio i poveracci che non hanno modo di assentarsi dal lavoro o prendere permesso s'attaccano al cazzo.

Ma non è che il suffragio universale sia intrinsecamente migliore, l'idea per esempio che in un referendum sul nucleare il voto di Rubbia valga come il voto di mia nonna con l'alzheimer o che il voto di chi si ritroverebbe la centrale a 5km da casa vale uguale al voto di chi si trova la centrale a 1000km da casa è follia.
[Modificato da cambridge79 18/01/2019 14:42]
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E invece no, è giusto che valgano uguale, bisogna dare a tua nonna la possibilità di capire che succede in un caso o nell'altro senza scendere in tecnicismi. Il problema è dare voce allo stesso modo ad antivax e persone normali, non che gli antivax possano votare, perché influenzi in modo sbagliato il voto e oltre alla colpa del politico antivax, c'è la colpa del politico normale che non è in grado di mostrare la banale differenza.

Per esempio non faresti l'errore di pensare che vivere a 5km da una centrale o a 1000km a livello di radiazioni sia così peggiore, visto che è un aumento di radiazioni annuale comparabile a mangiarsi una banana (anzi, meno).

[Modificato da -Voices- 18/01/2019 14:42]
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Re:
-Voices-, 18/01/2019 14.40:

E invece no, è giusto che valgano uguale, bisogna dare a tua nonna la possibilità di capire che succede in un caso o nell'altro senza scendere in tecnicismi. Il problema è dare voce allo stesso modo ad antivax e persone normali, non che gli antivax possano votare, perché influenzi in modo sbagliato il voto e oltre alla colpa del politico antivax, c'è la colpa del politico normale che non è in grado di mostrare la banale differenza.

Per esempio non faresti l'errore di pensare che vivere a 5km da una centrale o a 1000km a livello di radiazioni sia così peggiore, visto che è un aumento di radiazioni annuale comparabile a mangiarsi una banana (anzi, meno).




mi frega un cazzo delle radiazioni sotto esercizio normale, mi frega se esplode perchè la costruiscono in una zona sismica col cemento della camorra. Quello a mille chilometri se la cava smettendo di mangiare l'insalata per tre mesi, quello a 5km ci rimane secco sul colpo e quello a 25km si ritrova a prypiat/fukushima.

e teoricamente in una democrazia dove c'è libertà di parola, non dare voce agli antivax non è meno grave di non farli votare.

quello degli antivax è un problema che si dovrebbe vincere sul piano intellettuale con il dibattito non imbavagliandoli ( cosa peraltro impossibile nell'era di internet ), il problema è che non sempre nei dibattiti vincono i fatti e la realtà, spesso è semplicemente una questione di carisma, e di circostanze favorevoli/sfavorevoli a decidere certi dibattiti. Vedi proprio il caso della brexit stessa, dove gente come Farage o Johnson o Reese Mogg hanno vinto il dibattito con una serie di palle colossali ( i soldi all NHS, l'irlanda non sarà un problema, controlleremo i confini e l'immigrazione ma rimarremo nel mercato unico, cosa impossibile da ottenere coi quattro pilastri dell'EU ma ai tempi del referendum quasi tutti lo ignoravano ), solo perchè la gente s'era rotta giustamente i coglioni dell'austerity e avevano bisogno di un capro espiatorio e questi elementi carismatici gli hanno offerto come nemico l'europa su un piatto d'argento mentre dall'altra parte c'era gente come Cameron che erano più insipidi di un piatto di ospedale.
[Modificato da cambridge79 18/01/2019 14:54]
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Re: Re:
cambridge79, 18/01/2019 14.43:



mi frega un cazzo delle radiazioni sotto esercizio normale, mi frega se esplode perchè la costruiscono in una zona sismica col cemento della camorra. Quello a mille chilometri se la cava smettendo di mangiare l'insalata per tre mesi, quello a 5km ci rimane secco sul colpo e quello a 25km si ritrova a prypiat/fukushima.

e teoricamente in una democrazia dove c'è libertà di parola, non dare voce agli antivax non è meno grave di non farli votare.

quello degli antivax è un problema che si dovrebbe vincere sul piano intellettuale con il dibattito non imbavagliandoli ( cosa peraltro impossibile nell'era di internet ), il problema è che non sempre nei dibattiti vincono i fatti e la realtà, spesso è semplicemente una questione di carisma, e di circostanze favorevoli/sfavorevoli a decidere certi dibattiti. Vedi proprio il caso della brexit stessa, dove gente come Farage o Johnson o Reese Mogg hanno vinto il dibattito con una serie di palle colossali ( i soldi all NHS, l'irlanda non sarà un problema, controlleremo i confini e l'immigrazione ma rimarremo nel mercato unico, cosa impossibile da ottenere coi quattro pilastri dell'EU ma ai tempi del referendum quasi tutti lo ignoravano ), solo perchè la gente s'era rotta giustamente i coglioni dell'austerity e avevano bisogno di un capro espiatorio e questi elementi carismatici gli hanno offerto come nemico l'europa su un piatto d'argento mentre dall'altra parte c'era gente come Cameron che erano più insipidi di un piatto di ospedale.



Però se permetti un dibattito dove una delle due parti racconta cazzate sapendo di raccontarle, non è un dibattito equo. E' molto più facile raccontare una bugia facile da credere che la verità per quella che è.
Soprattutto, l'eventuale successo (o consenso) in un dibattito dipende anche da chi ti ascolta e chi ti da credito, e qui secondo me si torna un pò a quel discorso che faceva Voci sul ruolo di comunicatori e mediatori dei politici nei confronti del cittadino.

Se gli antivaccinisti stanno avendo tanta risonanza e "successo" mediatico dipende anche dal fatto che si rivolgono ad una fetta di popolazione parzialmente (cioè in relazione all'argomento) o completamente ignorante, più facile da intortare con una serie di bugie che con la scienza-verità, come appunto dicevo prima.

Ma così non è corretto (e so di essere retorico nel dirlo). E' come Mr Satan che piazza gli esplosivi qua e là per far credere di saper sparare onde energetiche.
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Re: Re:
cambridge79, 18/01/2019 14.36:



Le democrazia esiste perchè qualsiasi altro sistema verrebbe dirottato da chi ha i mezzi per manipolarlo, nel momento in cui stabilisci che non tutti hanno lo stesso diritto di votare, chi ha il potere di farlo cercherà di escludere dal voto chi non gli va a genio, sta cosa già succede nei democraticissimi stati uniti, dove vengono usati sistemi come il gerrymandering e il collegio elettorale per manipolare i voti e dove si vota un giorno solo a metà settimana dopo essersi registrati e per esempio i poveracci che non hanno modo di assentarsi dal lavoro o prendere permesso s'attaccano al cazzo.

Ma non è che il suffragio universale sia intrinsecamente migliore, l'idea per esempio che in un referendum sul nucleare il voto di Rubbia valga come il voto di mia nonna con l'alzheimer o che il voto di chi si ritroverebbe la centrale a 5km da casa vale uguale al voto di chi si trova la centrale a 1000km da casa è follia.




Non è follia invece, perchè Rubbia magari poi non capisce un cazzo di pensioni mentre tua nonna sì, e vota quello che per lei farà la riforma migliore (esempio stupidissimo). Il suffragio universale non va bene a chi non vuole far votare le persone che la pensano in maniera diversa, stop.
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in occidente vige l'oclocrazia
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Re: Re: Re:
.tommy82., 18/01/2019 15:25:




Non è follia invece, perchè Rubbia magari poi non capisce un cazzo di pensioni mentre tua nonna sì, e vota quello che per lei farà la riforma migliore (esempio stupidissimo). Il suffragio universale non va bene a chi non vuole far votare le persone che la pensano in maniera diversa, stop.




Si ma Tommy tu metti in contrapposizione suffragio universale con suffragio ristretto (?! Ridotto?! Licenza poetica). Qua al massimo si parla di democrazia diretta su qualsiasi argomento in contrapposizione ad indiretta.

Per la cronaca, divagando, parlando di suffragio universale, io vivo in UK da quasi 7 anni e non ho potuto votare per sta roba. Lo chiamiamo lo stesso suffragio universale? Dove li mettiamo i paletti?
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fermi tutti, noi siamo una repubblica PARLAMENTALE, noi dovremo eleggere un parlamento che ci rappresenti. Ovviamente la nonna non può essere esperta di relazioni internazionali o politiche energetiche, ma può scegliere qualcuno che lo sia.

il problema di oggi è che la rete ha fatto in maniera che l'opinione di chiunque diventasse meritevole di attenzione e ci siamo ritrovati con la Taverna in parlamento, ma questa cosa non ha precedenti. Dalla nascita della nostra democrazia fino ad un decennio fa è sempre stato il partito ad indicare al cittadino qual è il rappresentante giusto da votare. Perciò anche l'emerito coglione che noi non vorremo partecipasse al suffragio universale riusciva a partecipare alla democrazia senza far arrivare la sua ignoranza fino in parlamento.
[Modificato da The REAL Capt.Spaulding 18/01/2019 17:41]
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Re: Re: Re: Re:
LIGHI, 18/01/2019 17.33:




Si ma Tommy tu metti in contrapposizione suffragio universale con suffragio ristretto (?! Ridotto?! Licenza poetica). Qua al massimo si parla di democrazia diretta su qualsiasi argomento in contrapposizione ad indiretta.

Per la cronaca, divagando, parlando di suffragio universale, io vivo in UK da quasi 7 anni e non ho potuto votare per sta roba. Lo chiamiamo lo stesso suffragio universale? Dove li mettiamo i paletti?




Vale lo stesso principio per la democrazia diretta, non ci vedo differenze. Se tu promuovi un referendum e riesci a convincere metà dei votanti che hai ragione, la colpa è dei votanti o di chi non ha saputo far passare il messaggio opposto? Tu cittadino normale, mi dici quali sono le motivazioni per restare in Europa? Chi dice lasciamo perchè l'Europa è brutta e cattiva, per quanto possa aver fatto passare fake news e mi stanno sul cazzo, ha comunque dato motivazioni; chi è per il restare ripete solo da anni: se usciamo siamo fottuti/70 anni di pace/l'erasmus/perchè sì gne gne gne voi che volete uscire siete delle capre/mettiamo il test per votare. Nessuno che spieghi come la nostra vita sia migliorata con l'Europa: potrebbe venire il dubbio che effettivamente non lo sia, oppure chi è per l'Europa non si sappia spiegare o che ritenga il popolino troppo stupido per capirlo.


Quello sugli emigrati/immigrati è una contraddizione in alcuni casi ma quantomeno c'è un chiaro paletto oggettivo, così come l'età, non certo soggettivo come può esserlo l'esser informati o meno.
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Re: Re: Re: Re: Re:
.tommy82., 18/01/2019 18:10:




Vale lo stesso principio per la democrazia diretta, non ci vedo differenze. Se tu promuovi un referendum e riesci a convincere metà dei votanti che hai ragione, la colpa è dei votanti o di chi non ha saputo far passare il messaggio opposto? Tu cittadino normale, mi dici quali sono le motivazioni per restare in Europa? Chi dice lasciamo perchè l'Europa è brutta e cattiva, per quanto possa aver fatto passare fake news e mi stanno sul cazzo, ha comunque dato motivazioni; chi è per il restare ripete solo da anni: se usciamo siamo fottuti/70 anni di pace/l'erasmus/perchè sì gne gne gne voi che volete uscire siete delle capre/mettiamo il test per votare.Nessuno che spieghi come la nostra vita sia migliorata con l'Europa: potrebbe venire il dubbio che effettivamente non lo sia, oppure chi è per l'Europa non si sappia spiegare o che ritenga il popolino troppo stupido per capirlo.


Quello sugli emigrati/immigrati è una contraddizione in alcuni casi ma quantomeno c'è un chiaro paletto oggettivo, così come l'età, non certo soggettivo come può esserlo l'esser informati o meno.



Condivido la prima parte visto che, come dicevo nell'altro post, l'approccio che andava per la maggiore era "ma mica ci serve fare una campagna per il Remain, figurati se qualcuno vota Leave!". Non condivido la parte in grassetto visto che e' semplicemente non vera: chi la campagna per il Remain l'ha fatta davvero, di motivazioni ne ha portate (e se vuoi approfondiamo su questo, senza problemi), dati alla mano. Il fatto e' che, appunto, erano in 4 gatti.

Il discorso qua esula un po', comunque. La questione di questi giorni (ovvero dell'ultimo anno e mezzo) e': un referendum dentro / fuori e' il modo migliore per decidere su una cosa del genere? Non e' che sulla scheda le opzioni fossero "si rimane cosi', il che significa a, b, c..." oppure "usciamo dall'europa in questo modo, il che significa d, e, f...". La seconda opzione era "intanto usciamo...poi sul come, ci penseremo dopo".

Capisci che sta sul cazzo la cosa e quindi e' legittimo dire "il referendum facciamolo ora che le opzioni sono chiare"!

Se tu mi chiedi se la "legislazione" in UK sul diritto di sciopero mi va bene cosi' com'e' o se va cambiata (dentro / fuori?), io ti rispondo che va cambiata e tu mi dici "bene, resuscitiamo la Thatcher e la facciamo riscrivere a lei!", capisci che la domanda non era esattamente ben posta.
[Modificato da LIGHI 19/01/2019 11:00]
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
LIGHI, 18/01/2019 18.58:



Condivido la prima parte visto che, come dicevo nell'altro post, l'approccio che andava per la maggiore era "ma mica ci serve fare una campagna per il Remain, figurati se qualcuno vota Leave!". Non condivido la parte in grassetto visto che e' semplicemente non vera: chi la campagna per il Remain l'ha fatta davvero, di motivazioni ne ha portate (e se vuoi approfondiamo su questo, senza problemi), dati alla mano. Il fatto e' che, appunto, erano in 4 gatti.

Il discorso qua esula un po', comunque. La questione di questi giorni (ovvero dell'ultimo anno e mezzo) e': un referendum dentro / fuori e' il modo migliore per decidere su una cosa del genere? Non e' che sulla scheda le opzioni fossero "si rimane cosi', il che significa a, b, c..." oppure "usciamo dall'europa in questo modo, il che significa d, e, f...". La seconda opzione era "intanto usciamo...poi sul come, ci penseremo dopo".

Capisci che sta sul cazzo la cosa e quindi e' legittimo dire "il referendum facciamolo ora che le opzioni sono chiare"!

Se tu mi chiedi se la "legislazione" in UK sul diritto di sciopero mi va bene cosi' com'e' o se va cambiata (dentro / fuori?). Io ti rispondo che va cambiata e tu mi dici "bene, resuscitiamo la Tatcher e la facciamo riscrivere a lei!", capisci che la domanda non era esattamente ben posta.




Quello che dici tu è ragionevole ma in politica funziona diversamente. Non solo perchè, citando Bismark, la politica è l'arte del possibile, ma anche perchè appunto non è una scienze esatta. Come si fa a prevedere le conseguenze, anche nel breve periodo, di un'uscita da una roba a metà tra un'unione politica e un'organizzazione internazionale? Proprio perchè non se ne conoscono i termini che più drammatica è la previsione e meno credibile è il preveggente. Il popolo ha dato mandato al governo di uscire, poi spetterà a quest'ultimo negoziare le condizioni migliori per l'interesse nazionale, ed è qui che la May si è dimostrata un politico scarso.

E aggiungo: mi sembra che cadiate un po' tutti nello stesso errore. Prendete come assunto che il popolo britannico abbia votato male e vi interrogate sui motivi che non hanno spinto gli inglesi a votare diversamente. E' una lettura che secondo me porta su una strada sbagliata, tra chi accusa Cameron di eccesso di democrazia, a chi se la prende con le balle dei Leavers o chi con contadini ignoranti.

L'analisi dovrebbe invece partire su quanto l'appartenenza all'UE abbia modificato la qualità della vita della classe media britannica. E da qui bisognerebbe partire secondo me per capire cosa è successo, senza comunque dimenticare la contingenza europea del 2015-2016 con l'umiliazione greca e la crisi migratoria.

[Modificato da Rapper 30 18/01/2019 19:45]
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