Il lavoro all'estero

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rattlesnake-rulez
00giovedì 6 marzo 2014 14:29
Chi ha esperienze in prima persona può dirmi se è veramente più facile come si dice trovare lavoro ben pagato all'estero? Londra, per esempio, ho amici che in tempo due giorni sono riusciti ad avere 3 lavori.
Per non parlare di quante se ne sentano sull'Australia.
Come dicevo chi ha esperienze in tal senso e vuole raccontare la propria storia è ben accetto.
=TheTurkish=.
00giovedì 6 marzo 2014 14:30
giurisprudenza non t'è piaciuta.
Daron Malakian 94
00giovedì 6 marzo 2014 14:31
mangia ovuli è pagato bene

:escepianopiano:
rattlesnake-rulez
00giovedì 6 marzo 2014 14:37
Re:
=TheTurkish=., 06/03/2014 14:30:

giurisprudenza non t'è piaciuta.




Ahahahah no avoja, il mio sogno resta sempre quello de esse il nuovo Lorenzo Contucci
Cuscuta Armilla
00giovedì 6 marzo 2014 14:40
Conosco MOLTE persone che sono andate all'estero per fare lavori "umili" ed effettivamente non hanno avuto particolari problemi, di persone che sono partite all'avventura e hanno trovato un lavoro """migliore""" non ne conosco affatto.
Mr. Roby Fabulous
00giovedì 6 marzo 2014 14:43
Contatta Filippo. Certo avrai notato qualche effetto collaterale.
rattlesnake-rulez
00giovedì 6 marzo 2014 14:48
Re:
Mr. Roby Fabulous, 06/03/2014 14:43:

Contatta Filippo. Certo avrai notato qualche effetto collaterale.




Ma Filippo non stava studiando chimica lì?
Mr. Roby Fabulous
00giovedì 6 marzo 2014 14:50
Re: Re:
rattlesnake-rulez, 06/03/2014 14:48:




Ma Filippo non stava studiando chimica lì?




Credo più che altro si dedicasse alla pratica. [SM=x2584190]
Enemy of Reality
00giovedì 6 marzo 2014 14:57
In Australia se hai un aggancio di qualsiasi tipo sei a cavallo. Senza agganci ti basta conoscere la lingua, chiunque ha da offrirti un lavoretto da almeno 15-20 dollari l'ora, senza considerare che si lavora mediamente 5 giorni e se hai voglia di farti anche il weekend hai voglia a guadagnare
se hai dei titoli o delle qualifiche puoi addirittura farti dare lo sponsorship e lavorare a tempo indeterminato
..Ivan Drago..
00giovedì 6 marzo 2014 15:01
dollari australiani
Sick Of It All
00giovedì 6 marzo 2014 15:08
in australia dal 2010, una mia conoscente in un anno è passata da lavorare nei campi a dirigere una piccola catena di ristoranti. alla madre dice sempre che in italia ci rimetterà piede giusto per il suo funerale.
amici di mio cugino (20-25 anni) si lamentano di londra (lavori umili) ma per loro stessa ammissione non sanno fare un cazzo e sono svogliati.
poi vabbe ho diversi coetanei che hanno trovato soddisfazioni in svariati campi (meccanica, informatica, ristorazione) tra belgio, francia, austria e spagna (...) ma si parla di gente emigrata 10 o più anni fa
KTD
00giovedì 6 marzo 2014 15:08
Se vuoi andar a far lavori di merda, all' estero ne trovi a bizzeffe.

Se vuoi far fortuna......ciao
Enemy of Reality
00giovedì 6 marzo 2014 15:09
non mi dire!
rattlesnake-rulez
00giovedì 6 marzo 2014 15:23
Re:
Enemy of Reality, 06/03/2014 14:57:

In Australia se hai un aggancio di qualsiasi tipo sei a cavallo. Senza agganci ti basta conoscere la lingua, chiunque ha da offrirti un lavoretto da almeno 15-20 dollari l'ora, senza considerare che si lavora mediamente 5 giorni e se hai voglia di farti anche il weekend hai voglia a guadagnare
se hai dei titoli o delle qualifiche puoi addirittura farti dare lo sponsorship e lavorare a tempo indeterminato




Il fatto è che dopo 6 mesi ti rispediscono a calci in culo se non prendi sta dannata sponsorship vero?
MrBlonde24
00giovedì 6 marzo 2014 15:24
escluderei Londra. tutti quelli che ci sono andati che conosco io sono andati e, a distanza di anni, fanno ancora i camerieri.
Tanto vale farlo in italia
FBI83
00giovedì 6 marzo 2014 15:31
Re:
Cuscuta Armilla, 06/03/2014 14:40:

Conosco MOLTE persone che sono andate all'estero per fare lavori "umili" ed effettivamente non hanno avuto particolari problemi, di persone che sono partite all'avventura e hanno trovato un lavoro """migliore""" non ne conosco affatto.




Esatto

E tutti quelli che hanno trovato un lavoro migliore sono partiti dall'Italia avendo già trovato il lavoro grazie ad agganci


La maggior parte va in giro, fanno i camerieri e poi dopo 3/4 mesi ritornano in Italia
Enemy of Reality
00giovedì 6 marzo 2014 15:42
Re: Re:
rattlesnake-rulez, 06/03/2014 15:23:




Il fatto è che dopo 6 mesi ti rispediscono a calci in culo se non prendi sta dannata sponsorship vero?




dipende dal visto che ti concedono, se stai sotto i 31 puoi richiedere il working holiday per 1 anno (con l'obbligo di cambiare datore ogni sei mesi), poi devi uscire e richiederne un alto o avere lo sponsor (che comnunque non è difficile da trovare, però ripeto: serve un titolo, una qualifica, un attestato inerente al lavoro che vai a svolgere)
puoi anche richiedere dei finanziamenti invece del semplice visto lavorativo... però devi essere un mezzo genio del business o comunque sapere con certezza il da farsi
le opportunità non mancano, però si devono avere le idee chiare

chiaro che molto dipende anche da quello che hai intenzione di fare in prospettiva, se tornare in italia o farti una vita nuova fuori

ah dimenticavo, se trovi una pollastra australiana che ti sposa, puoi benissimo ficcarla in culo ai visti
ho un amico che a londra ha conosciuto un'australiana, è andato a lavorare a sidney (7000aud al mese) e ora sta sposandosi e aprendosi l'attività in proprio
ed è un artigiano senza laurea e che prima di arrivare aveva conoscenza zero dell'inglese, una storia allucinante

LIGHI
00giovedì 6 marzo 2014 15:47
Re:
rattlesnake-rulez, 06/03/2014 14:29:

Chi ha esperienze in prima persona può dirmi se è veramente più facile come si dice trovare lavoro ben pagato all'estero? Londra, per esempio, ho amici che in tempo due giorni sono riusciti ad avere 3 lavori.
Per non parlare di quante se ne sentano sull'Australia.
Come dicevo chi ha esperienze in tal senso e vuole raccontare la propria storia è ben accetto.



Posto che non e' assolutamente automatico (puo' capitare, certo) che, a parita' di lavoro, all'estero hai piu' potere d'acquisto, bisogna pure vedere che tipo di lavoro stiamo parlando e che qualifiche hai.

Il tutto, al netto di considerazioni sul fatto che invece certi lavori in Italia (o almeno in certe zone) proprio non li trovi...e allora grazie al cazzo che un posto all'estero dove ci sono sti lavori e' meglio [SM=x2584263]

Per quanto riguarda le esperienze personali, ho un'amica che fa la ricercatrice all'Imperial e guadagna bene. Questo posto pero' gliel'hanno dato dopo 10 mesi in cui ha vissuto li facendo la cameriera. Sempre a Londra c'e' mia sorella che guadagna quanto credo io faro' fatica a guadagnare in vita mia: e' altamente qualificata, fa un lavoro che in Italia non troverebbe pero', quando va bene, si fa 12 ore al giorno in ufficio.

Insomma ci sono un sacco di considerazioni da fare.
Cuscuta Armilla
00giovedì 6 marzo 2014 16:10
Re: Re: Re:
Enemy of Reality, 06/03/2014 15:42:




dipende dal visto che ti concedono, se stai sotto i 31 puoi richiedere il working holiday per 1 anno (con l'obbligo di cambiare datore ogni sei mesi), poi devi uscire e richiederne un alto o avere lo sponsor (che comnunque non è difficile da trovare, però ripeto: serve un titolo, una qualifica, un attestato inerente al lavoro che vai a svolgere)
puoi anche richiedere dei finanziamenti invece del semplice visto lavorativo... però devi essere un mezzo genio del business o comunque sapere con certezza il da farsi
le opportunità non mancano, però si devono avere le idee chiare

chiaro che molto dipende anche da quello che hai intenzione di fare in prospettiva, se tornare in italia o farti una vita nuova fuori

ah dimenticavo, se trovi una pollastra australiana che ti sposa, puoi benissimo ficcarla in culo ai visti
ho un amico che a londra ha conosciuto un'australiana, è andato a lavorare a sidney (7000aud al mese) e ora sta sposandosi e aprendosi l'attività in proprio
ed è un artigiano senza laurea e che prima di arrivare aveva conoscenza zero dell'inglese, una storia allucinante




Con tutto il rispetto, ma non prendiamoci in giro: qual è il rapporto tra chi entra in Australia dalla porta principale (visto permanente, lavoro super retribuito, magari vicino a Brisbane così vai a fare surf in pausa pranzo) e chi entra dalla porta di servizio (raccogli fragole per 6 mesi e vieni trattato come qui vengono trattati i braccianti dell'est o nordafricani) per poi non farci più ritorno?

Non hai detto cose necessariamente sbagliate, ma il mercato del lavoro australiano non mi pare particolarmente "aperto".
gottoesplosivo
00giovedì 6 marzo 2014 16:43
tipo solferino28.corriere.it/2013/11/25/giada-33-anni-londinese-adottiva-italiani-a-londra-ecco-cosa-sb...

lasciate stare i paesi anglosassoni, ormai sono saturi! Puntate sul nord europa se potete
Megablast
00giovedì 6 marzo 2014 18:00
Vado via tra qualche mese anch'io
ShearerWHC
00giovedì 6 marzo 2014 18:19
Megablast sionista
Megablast
00giovedì 6 marzo 2014 18:21
Purtroppo no.
Matthew Holden
00giovedì 6 marzo 2014 18:34
Il problema degli italiani in Inghilterra è che vanno TUTTI a Londra e tutti a lavorare dal Mario's di turno, è come se si considerasse l'Italia come solo Roma o solo Milano.

Lo dico con la coda di paglia ma consapevole che a Londra punto a starci non più di due anni, che ho dei titoli di studio, una rete di contatti già creata e che parlo l'inglese meglio di qualsiasi Italiano che arriva in UK, che il "tanto lo imparo li" è una barzelletta.
bobo90
00giovedì 6 marzo 2014 22:47
Io sono arrivato alla scadenza del mio visto Working Holiday per il Canada (che non consiglio a nessuno come visto poichè è una pugnetta atomica per prenderlo).
Intanto dico che l'Italia è uno dei pochissimi stati europei che ha un WHV da 6 mesi invece di 1 anno poichè se ne frega di fare accordi bilaterali con il Canada e questo fa capire molte cose dello Stato dove viviamo.
Io sono partito per fare un'esperienza all'estero e per vivere in una città completamente differente dalla realtà italiana.
Lavoro come graphic designer freelance (i lavori ci sono, devi saperli trovare e non aspettare che ti chiamino come ho sentito da qualcuno che poi si lamenta perchè non lavora) e come dishwasher in un bistro francese. Sono riuscito a mettere da parte sui 2500 dollari canadesi nonostante un affitto da 650 dollari mensili, uscite la sera, giri per tutta l'area di Vancouver e una città che non è tra le più economiche del paese, anzi...
Io sono partito con la speranza di trovare uno sponsor e rimanere ma è difficile, il Canada sta soffrendo un processo di immigrazione da parte di orientali che non potete neanche immaginare (qua c'è la più grande comunità di cinesi del mondo, hanno preso città morte e le hanno ricostruite facendole loro) e il governo per limitare questa cosa ha varato una legge che prevede l'assunzione di persone canadesi in primis e di stranieri poi e di ciò ne siamo andati a perdere pure noi italiani.
In generale qui o in Australia se fai un lavoro skilled lo sponsor lo becchi (muratore, tappezziere, lavori manuali e porchiddii vari) altrimenti devi affidarti ad incontrare la persona giusta al momento giusto.
Sick Of It All
00giovedì 6 marzo 2014 23:23

và che non c'è da vergognarsi a dire lavapiatti, o forse hai sbagliato e volevi scrivere dickwasher [SM=x3055628]
bobo90
00giovedì 6 marzo 2014 23:38
Re:
Sick Of It All, 06/03/2014 23:23:


và che non c'è da vergognarsi a dire lavapiatti, o forse hai sbagliato e volevi scrivere dickwasher [SM=x3055628]


Dickwasher è un hobby, non è remunerato.
Dico dishwasher per abitudine perchè quando dico "lavapiatti" la gente si sente in dovere di dirmi "ah, mi spiace, dai presto le cose gireranno bene" quando in realtà come sistemazione di sei mesi non fa assolutamente schifo, anzi.


Giamma V1.0
00venerdì 7 marzo 2014 09:20
Re:
Megablast, 06/03/2014 18:00:

Vado via tra qualche mese anch'io




Londra a fare il re della finanza?
AtomBomb
00venerdì 7 marzo 2014 09:49
Re: Re:
Giamma V1.0, 07/03/2014 09:20:




Londra a fare il re della finanza?


O più probabilmente all'estero a fare il latitante [SM=x2584190]

Per il topic, semplicemente tutto il mondo è paese :ranieri:

Se una persona parte dall'Italia senza una posizione molto molto difficilmente arriverà all'estero e riuscirà a mettersi in competizione coi locali per accedere a posti di lavoro prestigiosi, questo non vuol dire che entrerà in un sistema di caste, ma è ragionevole prevedere un numero di anni passati a svolgere lavori umili, c'è anche da dire che magari quei lavori umili in Italia neanche li trovi o magari li fai a condizioni ben peggiori che all'estero.

Sbagliamo a pensare che la raccomandazione sia un malcostume tutto nostro, quando sui siti stranieri si legge "networking" si intende proprio quello, costruirsi una rete di conoscenze per avere raccomandazioni, è ipocrisia linguistica, come il chiamare lobbying quella che più semplicemente è corruzione.

In buona sostanza se uno parte dall'Italia per arrivare nel paese X e non ha conoscenze sul posto allora deve avere una bella quantità di soldi da "investire" per sopravvivere per il tempo necessario a trovare lavoro.

Certo, la soluzione ideale sarebbe partire con un contratto in tasca, che sia aziendale o universitario cambia poco, ma quello che imputo ai media è di far passare l'idea che all'estero sia "facile", che vai lì, uno straniero, un perfetto sconosciuto, non c'è un briciolo di razzismo verso di noi (come no), arrivi nel paese dei balocchi dove tutti non aspettano altro che te per darti opportunità faraoniche, come se all'estero non sapessero che ci sono milioni di giovani italiani, greci, spagnoli, portoghesi e tanti altri che a casa loro non hanno opportunità, e sono sicuramente tutti dei buoni samaritani che non sfruttano nessuno. [SM=x2584190]

Ovvio che per un disoccupato anche fare il cameriere in un ristorante italiano all'estero è un passo avanti, ma se si vuole migliorare sensibilmente la propria condizione è necessario partire con una base di conoscenze, preparazione ed esperienza molto molto solida.

In poche parole, salvo casi particolari, non dico che siamo i cingalesi/rumeni/ucraini/marocchini/negri di UK/Germania/Olanda/Scandinavia, ma la condizione di un italiano medio in un Paese più ricco, e avanzato, sarà pressappoco quella.
bobo90
00venerdì 7 marzo 2014 10:04
Atom però la differenza della raccomandazione italiana e estera, per quello che ho visto io, è che qui se uno ti raccomanda al capo ci mette la faccia e se te fai cagare ci perde credibilità pure lui quindi passi la raccomandazione però non è tipo Bossi con il figlio.
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