Re: Re:
Giamma V1.0, 07/03/2014 09:20:
Londra a fare il re della finanza?
O più probabilmente all'estero a fare il latitante
Per il topic, semplicemente tutto il mondo è paese :ranieri:
Se una persona parte dall'Italia senza una posizione molto molto difficilmente arriverà all'estero e riuscirà a mettersi in competizione coi locali per accedere a posti di lavoro prestigiosi, questo non vuol dire che entrerà in un sistema di caste, ma è ragionevole prevedere un numero di anni passati a svolgere lavori umili, c'è anche da dire che magari quei lavori umili in Italia neanche li trovi o magari li fai a condizioni ben peggiori che all'estero.
Sbagliamo a pensare che la raccomandazione sia un malcostume tutto nostro, quando sui siti stranieri si legge "networking" si intende proprio quello, costruirsi una rete di conoscenze per avere raccomandazioni, è ipocrisia linguistica, come il chiamare lobbying quella che più semplicemente è corruzione.
In buona sostanza se uno parte dall'Italia per arrivare nel paese X e non ha conoscenze sul posto allora deve avere una bella quantità di soldi da "investire" per sopravvivere per il tempo necessario a trovare lavoro.
Certo, la soluzione ideale sarebbe partire con un contratto in tasca, che sia aziendale o universitario cambia poco, ma quello che imputo ai media è di far passare l'idea che all'estero sia "facile", che vai lì, uno straniero, un perfetto sconosciuto, non c'è un briciolo di razzismo verso di noi (come no), arrivi nel paese dei balocchi dove tutti non aspettano altro che te per darti opportunità faraoniche, come se all'estero non sapessero che ci sono milioni di giovani italiani, greci, spagnoli, portoghesi e tanti altri che a casa loro non hanno opportunità, e sono sicuramente tutti dei buoni samaritani che non sfruttano nessuno.
Ovvio che per un disoccupato anche fare il cameriere in un ristorante italiano all'estero è un passo avanti, ma se si vuole migliorare sensibilmente la propria condizione è necessario partire con una base di conoscenze, preparazione ed esperienza molto molto solida.
In poche parole, salvo casi particolari, non dico che siamo i cingalesi/rumeni/ucraini/marocchini/negri di UK/Germania/Olanda/Scandinavia, ma la condizione di un italiano medio in un Paese più ricco, e avanzato, sarà pressappoco quella.