Sondaggio elettorale

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@Chaos@
00martedì 9 gennaio 2018 14:08
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
@mad4thrash@, 09/01/2018 14.05:




però tu prima hai detto che

il "meno peggio" è quello che polarizza di meno il voto e di conseguenza è quello che ha politiche decisamente meno rivoluzionarie, e come rivoluzionarie intendo capaci di trasformare la realtà (che poi è uno dei compiti decisivi della politica).

il che significa che indipendentemente dalle tue motivazioni il politico resterà lo stesso, quindi il tuo ragionamento prevede, come dire, un giudizio oggettivo a monte, o una sorta di, boh? morale comune? che cozza un po' con l'insindacabilità del diritto di astensione. se è insindacabile l'astensione, perchè non lo è anche la preferenza?

si, è contorto come ragionamento, spero si capisca quello che intendo.




Ma infatti io non ti dico che non devi non votare per forza, ma che se hai dubbi e i tuoi dubbi sono sul tuo voto utile faresti meno danni a non votare che a votare.
mentre invece si vuol far passare il non voto come un errore da eliminare.
Lord9600XT
00martedì 9 gennaio 2018 14:10
Chaos, mi suggerisci un negozio a Roma (dentro il GRA o al più raggiungibile in treno/metro) di giochi da tavolo? Uno di quelli che entri ed hai più o meno la stessa scelta di Amazon.
@Chaos@
00martedì 9 gennaio 2018 14:27
Re:
Lord9600XT, 09/01/2018 14.10:

Chaos, mi suggerisci un negozio a Roma (dentro il GRA o al più raggiungibile in treno/metro) di giochi da tavolo? Uno di quelli che entri ed hai più o meno la stessa scelta di Amazon.




stessa scelta di amazon mi pare improbabile.
Cmq prova doppio gioco a Ostiense
Lord9600XT
00martedì 9 gennaio 2018 14:29
Re: Re:
@Chaos@, 1/9/2018 2:27 PM:




stessa scelta di amazon mi pare improbabile.
Cmq prova doppio gioco a Ostiense



Era un modo di dire. [SM=x2584263]

Grazie. Ci andrò appena torno a Roma.

EDIT: ok, ci sono già stato, in quanto abito nella parallela di Viale Leonardo Da Vinci. [SM=x2584263]
mickfoley82
00martedì 9 gennaio 2018 15:19
Chao accidenti il 90% del non voto in italia è fatto da persone materiali , che non hanno basi di nessun tipo ahime.
Anzi il non voto li protegge un pochino dall ignoranza politica.
PedigreeRules!
00martedì 9 gennaio 2018 15:24
bellissima la cosa del sistema elettorale australiano.
peccato che in italia i posti dopo il primo verrebbero assegnati alla cazzo, vanificando il tutto [SM=x3409402]
Rapper 30
00mercoledì 10 gennaio 2018 00:50
Re: Re:
The Real Deal, 09/01/2018 12.27:








Andate a firmare allora, in questi giorni ci sono i banchetti in tutta Italia [SM=g5386220]
Giamma V1.0
00mercoledì 10 gennaio 2018 09:03
Al di là delle baruffe etimologiche devo farti una domanda Chaos: a quale condizioni voteresti? oppure quale candidate ideale ti spingerebbe a votare anche con questo sistema?
captainkeane
00mercoledì 10 gennaio 2018 10:56
io continuerò ad astenermi, al momento le 4 opzioni di voto papabili (destra, sinistra, cinque stelle, altri partitini) ritengo non soddisfino neppure in minima parte le mie aspettative.

Renzi e il cdx vogliono introdurre la flat tax, ossia uno strumento che introdurrà ulteriore squilibrio sociale, senza tener conto che il PD continuerà a perseguire la propria politica del lavoro fallimentare (vedasi i dati appena usciti oltretutto) mentre il cdx non ha intenzione di cambiarla (e ti credo, favorisce alta borghesia e imprenditoria varia), già solo per questi 2 approcci ritengo inutile appoggiare qualsiasi delle 2 coalizioni e pure i 5 stelle (che neppure vogliono governare oltretutto) non si discostano molto da queste proposte.

Gli altri partiti sono da valutare caso per caso, ma nel momento in cui aprissero ad alleanze varie perderebbero di interesse oppure sono troppo estremisti nel loro approccio.
@Chaos@
00mercoledì 10 gennaio 2018 10:57
Re:
Giamma V1.0, 10/01/2018 09.03:

Al di là delle baruffe etimologiche devo farti una domanda Chaos: a quale condizioni voteresti? oppure quale candidate ideale ti spingerebbe a votare anche con questo sistema?




Mah non credo nella democrazia rappresentativa di conseguenza non credo nel voto come strumento elettivo.
Sono contrario anche al voto nelle assemblee politiche, a mio avviso o le questioni si risolvono all'unanimità oppure si deve continuare a discutere fino a trovare un compromesso.
L'elemento più vicino al mio agire politico al momento è De Magistris ma in ogni caso mi sarei astenuto anche a Napoli.
The REAL Capt.Spaulding
00mercoledì 10 gennaio 2018 11:37
Re:
captainkeane, 10/01/2018 10.56:

io continuerò ad astenermi, al momento le 4 opzioni di voto papabili (destra, sinistra, cinque stelle, altri partitini) ritengo non soddisfino neppure in minima parte le mie aspettative.

Renzi e il cdx vogliono introdurre la flat tax, ossia uno strumento che introdurrà ulteriore squilibrio sociale, senza tener conto che il PD continuerà a perseguire la propria politica del lavoro fallimentare (vedasi i dati appena usciti oltretutto) mentre il cdx non ha intenzione di cambiarla (e ti credo, favorisce alta borghesia e imprenditoria varia), già solo per questi 2 approcci ritengo inutile appoggiare qualsiasi delle 2 coalizioni e pure i 5 stelle (che neppure vogliono governare oltretutto) non si discostano molto da queste proposte.

Gli altri partiti sono da valutare caso per caso, ma nel momento in cui aprissero ad alleanze varie perderebbero di interesse oppure sono troppo estremisti nel loro approccio.



in che senso?
captainkeane
00mercoledì 10 gennaio 2018 12:06


perchè gli ultimi dati occupazionali mostrano come la maggior parte dei contratti di lavoro attivati negli ultimi mesi siano cmq precari (perchè le aziende assumevano per gli incentivi e non per la maggior flessibilità che ha solo abbassato il livello dei salari) e relativi ai lavori meno qualificati (che non aumentano la produttività e che sono quelli maggiormente a rischio sostituzione/automatizzazione, oltre a essere mal pagati).

In soldoni neppure nelle pieghe statistiche riesce più a rifugiarsi il jobs act, poichè il fallimento della riforma è ormai generalizzato e trasversale anche nei numeri, che vanno dallo scarso reimpiego (che sarebbe stato ugualmente flebile poichè flebile è la ripresa economica) alla scarsissima attivazione di contratti a tempo indeterminato (cmq ormai distrutti dalla riforma stessa) e con un sinistro saldo negativo tra assunzioni e licenziamenti a tempo indeterminato negli ultimi mesi (uno o forse due trimestri in fila, ora non ricordo).

A ciò si aggiunge un livello salariale sempre più scarso (che a mio modo di vedere era il vero obiettivo della riforma) e che ora è oggetto di discussione anche nei salotti buoni dell'economica che fino a pochi mesi fa vedevano nell'impoverimento del lavoratore dipendente l'unica ricetta utile al rilancio dell'economia europea
@Chaos@
00mercoledì 10 gennaio 2018 12:17
Re:
captainkeane, 10/01/2018 12.06:



perchè gli ultimi dati occupazionali mostrano come la maggior parte dei contratti di lavoro attivati negli ultimi mesi siano cmq precari (perchè le aziende assumevano per gli incentivi e non per la maggior flessibilità che ha solo abbassato il livello dei salari) e relativi ai lavori meno qualificati (che non aumentano la produttività e che sono quelli maggiormente a rischio sostituzione/automatizzazione, oltre a essere mal pagati).

In soldoni neppure nelle pieghe statistiche riesce più a rifugiarsi il jobs act, poichè il fallimento della riforma è ormai generalizzato e trasversale anche nei numeri, che vanno dallo scarso reimpiego (che sarebbe stato ugualmente flebile poichè flebile è la ripresa economica) alla scarsissima attivazione di contratti a tempo indeterminato (cmq ormai distrutti dalla riforma stessa) e con un sinistro saldo negativo tra assunzioni e licenziamenti a tempo indeterminato negli ultimi mesi (uno o forse due trimestri in fila, ora non ricordo).

A ciò si aggiunge un livello salariale sempre più scarso (che a mio modo di vedere era il vero obiettivo della riforma) e che ora è oggetto di discussione anche nei salotti buoni dell'economica che fino a pochi mesi fa vedevano nell'impoverimento del lavoratore dipendente l'unica ricetta utile al rilancio dell'economia europea




Tra l'altro è una cosa che tutti gli addetti ai lavori avevano previsto appena letto il sistema di leggi.
In Italia il mercato del lavoro va riformato a partire dal welfare di sostegno, lo sanno tutti, prima il welfare, poi il rapporto domanda-offerta, poi il sistema contrattuale, poi il reddito da lavoro dipendente e infine le tassazioni sul lavoro.
Se non si segue questo ordine si finisce in circoli viziosi come il jobs act dove le aziende hanno licenziato vecchi precari per assumere nuovi precari per godere di sgravi fiscali consistenti mettendo a dura prova il sistema della nuova indennità di disoccupazione e stressando le agenzie che si stanno occupando del rapporto fra domanda e offerta (tra l'altro completamente dissociate dal sistema dei centri per l'impiego).
Ma questo non lo dicono i rivoluzionari eh, lo dice chiunque analizza il mercato del lavoro in Italia, poi chiaramente ci sono delle differenze sulle risposte ma si sa che l'ordine dei problemi da analizzare e risolvere è quello.
Giamma V1.0
00mercoledì 10 gennaio 2018 12:45
e domanda da 1 miliardo, perché non lo fanno? mi rifiuto di pensare che ci sia qualcuno che lo faccia apposta? a chi fa comodo questo sistema? alle grandi aziende?
@Chaos@
00mercoledì 10 gennaio 2018 14:13
Re:
Giamma V1.0, 10/01/2018 12.45:

e domanda da 1 miliardo, perché non lo fanno? mi rifiuto di pensare che ci sia qualcuno che lo faccia apposta? a chi fa comodo questo sistema? alle grandi aziende?



Perché chiaramente per partire dalla continuità di reddito devi mantenere la pressione fiscale invariata senza nessun ritorno reale per le aziende perché sono misure che vanno a interessare il bacino dei disoccupati.
da certi punti di vista questo mette le aziende anche più in difficoltà perché la continuità di reddito fa si che i lavoratori siano meno ricattabili al momento dell'immediata disoccupazione.
Questo sistema non comodo alle grandi aziende in generale fa comodo a tutta la società di servizi che si muove attraverso contratti di lavoro precari, le grandi aziende invece godono più dell'abolizione dei diritti tradizionali dei lavoratori perché utilizzano per la maggior parte i contratti di lavoro ordinari (determinato e tempo indeterminato) ovvero quelli più protetti.

In ogni caso l'ordine non è un caso perché ha una sua logica:

- la continuità di reddito (welfare) serve a mantenere costante il potere d'acquisto di un disoccupato, fondamentale per non far star stagnare il mercato.
- il rapporto domanda offerta del mercato del lavoro (governance e politiche attive) serve a velocizzare il rientro del disoccupato nel mercato del lavoro
- sistema contrattuale (work legislation) serve per riformare i flussi in entrata e in uscita dal mercato del lavoro, troppi contratti in Italia alcuni studiati unicamente per favorire un mercato del lavoro precario in determinati settori commerciali.
- Salario minimo e orario di lavoro, fondamentale per regimentare la forza lavoro e standardizzarla in nicchie specifiche.
- Sgravi alle aziende che assumono determinati target lavorativi, giovani, disoccupati di lunga durata, lavoratori in disoccupazione ordinaria etc. fatte presente le modifiche ai contratti di lavoro.
The REAL Capt.Spaulding
00mercoledì 10 gennaio 2018 14:25
l'italia è un paese dove giovani che non partono per paesi dove il lavoro è meno tutelato sono i giovani che sognano di farlo
patriots88
00mercoledì 10 gennaio 2018 14:28
Inutile bullarsi della diminuzione della disoccupazione e aumento degli occupati.
Quando poi il 90% sono a tempo determinato/ stage a 400 euro al mese.
bella merda.

come quando si bullavano dell'aumento dell'occupazione grazie ai voucher.
The REAL Capt.Spaulding
00mercoledì 10 gennaio 2018 14:37
Re:
patriots88, 10/01/2018 14.28:

Inutile bullarsi della diminuzione della disoccupazione e aumento degli occupati.
Quando poi il 90% sono a tempo determinato/ stage a 400 euro al mese.
bella merda.

come quando si bullavano dell'aumento dell'occupazione grazie ai voucher.




che lavoro fai?
patriots88
00mercoledì 10 gennaio 2018 14:38
lavoro in proprio.
@Chaos@
00mercoledì 10 gennaio 2018 14:52
Re:
The REAL Capt.Spaulding, 10/01/2018 14.25:

l'italia è un paese dove giovani che non partono per paesi dove il lavoro è meno tutelato sono i giovani che sognano di farlo



E sattamente dove sarebbe meno tutelato il lavoro?
Per tutela del lavoro io intendo anche la continuità di reddito, il che ci pone al livello dei paesi nordafricani.
The REAL Capt.Spaulding
00mercoledì 10 gennaio 2018 15:03
Re: Re:
@Chaos@, 10/01/2018 14.52:



E sattamente dove sarebbe meno tutelato il lavoro?
Per tutela del lavoro io intendo anche la continuità di reddito, il che ci pone al livello dei paesi nordafricani.




c'è gente che vola a lavorare a dubai dove la gravidanza è 90 gg e ti prendono il passaporto appena entri in ufficio.



patriots88
00mercoledì 10 gennaio 2018 15:13
Re: Re:
@Chaos@, 10/01/2018 14.52:



E sattamente dove sarebbe meno tutelato il lavoro?
Per tutela del lavoro io intendo anche la continuità di reddito, il che ci pone al livello dei paesi nordafricani.



è quello che, più o meno, facevo riferimento prima.

Ad esempio alla Virgin dove vado io assumono abbastanza spesso ragazzi come assistenti alla sala pesi.
poi per sbaglio ho "orecchiato" il loro contratto.
Stage a 300 euro.

ok non sono disoccupati, ma che ci fai con 300 euro? Togliendo poi la benzina con la quale ti devi recare sul posto di lavoro e tornare a casa tipo 5 giorni su 7?
@Chaos@
00mercoledì 10 gennaio 2018 15:40
Re: Re: Re:
The REAL Capt.Spaulding, 10/01/2018 15.03:




c'è gente che vola a lavorare a dubai dove la gravidanza è 90 gg e ti prendono il passaporto appena entri in ufficio.






Si ma ti danni pure 3mila euro al mese... grazie al cazzo e comunque non c'è gente che va a lavorare a Dubai c'è gente che può andare a lavorare a Dubai che è un tantinello diverso.
Sarà che conosco gente che va a lavorare in UK in Francia in Germania in Spagna ma pure in Polonia c'è un sistema di aiuto ai disoccupati migliore di quello italiano.
The REAL Capt.Spaulding
00mercoledì 10 gennaio 2018 16:01
Re: Re: Re: Re:
@Chaos@, 10/01/2018 15.40:



Si ma ti danni pure 3mila euro al mese...




il cazzo.



permettimi.




e parlo con cognizione di causa, credimi.







Al netto del fatto che per come la penso io: un'azienda dovrebbe aver la possibilità di licenziarti quando e come ti pare, ovvia una conseguente salatissima indennità. La verità - innegabile - è che se un governo qualsiasi in Italia fa una legge qualsiasi che cerchi in qualche modo di dare flessibilità al mercato del lavoro, 5 minuti dopo scende in piazza chiunque. A torto o a ragione, non entro nel merito.


E' contemporaneamente innegabile che i paesi a più altra emigrazione Italiana sono i paesi in cui il mercato del lavoro è più flessibile.



Non vuole essere un giudizio il mio, è semplicemente sottolineare un dato, poi fatevene quel che ve ne pare.
CE SOLO L AS ROMA
00mercoledì 10 gennaio 2018 16:16
Re: Re: Re: Re: Re:
The REAL Capt.Spaulding, 10/01/2018 16.01:




il cazzo.



permettimi.




e parlo con cognizione di causa, credimi.








parla con cognizione di causa lui, occhio.

conoscerà tipo due sfigati che sono andati a dubai ergo è così [SM=x2584208]
@Chaos@
00mercoledì 10 gennaio 2018 17:27
Re: Re: Re: Re: Re:
The REAL Capt.Spaulding, 10/01/2018 16.01:







Capitano scusa eh ma te non sai un ricco cazzo :)

Primo le leggi sui licenziamenti per quanto correlate non c'entrano niente con il welfare relativo alla disoccupazione.
per dire un paese estremamente liberista come gli UK ha un sistema di reintegrazione al lavoro e di continuità di reddito che a confronto la Germania (che pure ci caga in testa) sembra la Libia, e questo senza andare a vedere i modelli nordici o del benelux che sarebbe come far leggere Asimoov a un uomo di Neanderthaal
In Italia abbiamo un sistema per niente protetto in ambito lavorativo (se non riguardo i contratti ordinari che sono meno del 8% dei contratti stipulati nel 2017) e nessun tipo di politiche attive di reintegrazione nel mercato del lavoro, e lasciamo perdere la contiunità di reddito perché la NASPI fa ridere.
Quindi esattamente di cosa stiamo parlando?
Sei uno di quelli che dice che gli statali sono super garantiti?Gli statali sono passati da 7 milioni di unità a 3 milioni e mezzo negli ultimi 20 anni di cui la metà con contratti a termine, in pratica si è precarizzato un intero settore lasciandolo oltretutto in carenza di organico.
Questo giusto per fare un esempio fra cosa dice la vulgata e quella che è la realtà dei fatti.
poi se mi vuoi parlare di Dubai ti dico che non mi pare sia concesso emigrare a Dubai per cercare lavoro e anche se fosse concesso non ci andrebbero italiani a cercare di fare i camerieri perché è preferibile farlo a Berlino o a Londra perché in caso di licenziamento hai un sistema di supporto che in Italia (e tanto meno a Dubai) non hai.
Nella precarietà contano di più la continuità di reddito e la prospettiva di rientro nel mercato del lavoro rispetto alla sostanza dello stipendio.
The REAL Capt.Spaulding
00mercoledì 10 gennaio 2018 17:49
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
@Chaos@, 10/01/2018 17.27:



Capitano scusa eh ma te non sai un ricco cazzo :)

Primo le leggi sui licenziamenti per quanto correlate non c'entrano niente con il welfare relativo alla disoccupazione.
per dire un paese estremamente liberista come gli UK ha un sistema di reintegrazione al lavoro e di continuità di reddito che a confronto la Germania (che pure ci caga in testa) sembra la Libia, e questo senza andare a vedere i modelli nordici o del benelux che sarebbe come far leggere Asimoov a un uomo di Neanderthaal
In Italia abbiamo un sistema per niente protetto in ambito lavorativo (se non riguardo i contratti ordinari che sono meno del 8% dei contratti stipulati nel 2017) e nessun tipo di politiche attive di reintegrazione nel mercato del lavoro, e lasciamo perdere la contiunità di reddito perché la NASPI fa ridere.
Quindi esattamente di cosa stiamo parlando?
Sei uno di quelli che dice che gli statali sono super garantiti?Gli statali sono passati da 7 milioni di unità a 3 milioni e mezzo negli ultimi 20 anni di cui la metà con contratti a termine, in pratica si è precarizzato un intero settore lasciandolo oltretutto in carenza di organico.
Questo giusto per fare un esempio fra cosa dice la vulgata e quella che è la realtà dei fatti.
poi se mi vuoi parlare di Dubai ti dico che non mi pare sia concesso emigrare a Dubai per cercare lavoro e anche se fosse concesso non ci andrebbero italiani a cercare di fare i camerieri perché è preferibile farlo a Berlino o a Londra perché in caso di licenziamento hai un sistema di supporto che in Italia (e tanto meno a Dubai) non hai.
Nella precarietà contano di più la continuità di reddito e la prospettiva di rientro nel mercato del lavoro rispetto alla sostanza dello stipendio.



no, patatino, Dubai è piena di Italiani che ci lavorano, in alberghi, in ristoranti, in officine, oltre che per uffici acquisti o uffici vendita. Come in tutte le grandi metropoli internazionali per altro.

e del resto della tua risposta non me ne frego un cazzo, perché non vedo cosa c'entri col post da te quotato ed opportunamente cancellato.



.tommy82.
00mercoledì 10 gennaio 2018 18:09
sì cap, però te all'inizio hai detto che gli italiani sognano di andare in posti dove il lavoro è meno tutelato, e poi te ne sei uscito con dubai. Ammesso e non concesso che ci siano tanti italiani che vanno a lavorare a Dubai, gli altri lavorano bene o male nel resto dell'Europa, e lì siamo il fanalino di coda, ergo..
@Chaos@
00mercoledì 10 gennaio 2018 18:31
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
The REAL Capt.Spaulding, 10/01/2018 17.49:



no, patatino, Dubai è piena di Italiani che ci lavorano, in alberghi, in ristoranti, in officine, oltre che per uffici acquisti o uffici vendita. Come in tutte le grandi metropoli internazionali per altro.

e del resto della tua risposta non me ne frego un cazzo, perché non vedo cosa c'entri col post da te quotato ed opportunamente cancellato.







immagino ci siano più italiani a dubai che a Berlino...
The REAL Capt.Spaulding
00mercoledì 10 gennaio 2018 18:38
Re:
.tommy82., 10/01/2018 18.09:

sì cap, però te all'inizio hai detto che gli italiani sognano di andare in posti dove il lavoro è meno tutelato, e poi te ne sei uscito con dubai. Ammesso e non concesso che ci siano tanti italiani che vanno a lavorare a Dubai, gli altri lavorano bene o male nel resto dell'Europa, e lì siamo il fanalino di coda, ergo..




Ho scritto Dubai perché è in voga, ma potevo scrivere anche New York.

Gli emigrati italiani vanno a lavorare in paesi dove il mercato del lavoro è più flessibile di quello Italiano. Non credo di essere smentito in questo.


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