Re: Re: Re: Re: Re: Re:
pizzo83, 29/01/2019 16.16:
In generale il concetto della democraticità è vero.
Il discorso della spesa pubblica e della flessibilità del mondo del lavoro è sbagliato perché la UE non centra niente.
Loro ti dicono: puoi spendere quel che vuoi mantenendoti entro certi parametri economici. Ora, che colpa ha la UE se l'Italia ha il debito pubblico più alto dell'unione dopo quello greco? Mica l'hanno creato loro. Inoltre continua a crescere, di fatto limitando la nostra possibilità di movimento.
Abbiamo una tassazione che è la più alta d'Europa e servizi da stato africano. È colpa dell'UE se lo Stato italiano divora quei soldi senza creare valore per i cittadini (ah si, il reddito di cittadinanza, ovvero come mi sbafo i soldi e vado anche a lavorare in nero)? È colpa dell'UE se abbiamo una delle percentuali più alte di evasione fiscale e nessuno fa niente di serio per cobtrastarla(ah si, i condoni)?
Cioè, l'UE ha una lista di difetti lunghissima, ma sulle questioni economiche i primi responsabili siamo noi e i governi (indipendentemente dal colore) che non hanno risolto i problemi strutturali che ci attanagliano.
Però nel perfetto stile chiagni e futti, i responsabili sono sempre gli altri.
Sono d'accordo con te sul fatto che i problemi endemici del nostro sistema economico siano colpa "nostra" (dei nostri governanti). Ma non sta scritto da nessuna parte che le ricette economiche migliori per risolverli siano quelle che impone l'UE.
Come fai a dire che l'UE non c'entra sulle riforme del lavoro? La Fornero risponde ai diktat europei, il Jobs Act pure. In nome dell'austerity europea si è sacrificata buona parte dell'impianto di tutela dei lavoratori. Non mi metto neanche a considerare se questa sia una politica economica corretta o errata, il punto è che per come è strutturata ora l'UE è la sola via che gli Stati possono percorrere.
Non è in alcun modo possibile per uno Stato sovrano fare spesa pubblica (se non entro sto cazzo di 3% fissato in maniera totalmente arbitraria), sulla base di UNA teoria economica, che non è affatto detto sia l'unica percorribile, e che soprattutto è imposta senza alcuna prospettiva di contraddittorio politico.
Si è deciso che liberismo sfrenato e austerità nella spesa pubblica siano l'unica ricetta proponibile, il che per molti versi rende futili le stesse elezioni nazionali, visto che le proposte economiche dei vari partiti sono essenzialmente o conformi alla linea europea, o delle menzogne ("aboliremo la Fornero", "reddito di cittadinanza per tutti", "ripristiniamo l'art. 18"... sí, stocazzo, poi devi andare a parlarne in Europa e il risultato sono cazzi in faccia).
Dal punto di vista economico, l'Unione Europea è una dittatura, un padre-padrone che impone agli Stati l'unica via da percorrere (in maniera giuridicamente inappuntabile a livello costituzionale, stante la parziale cessione di sovranità avvenuta con la firma dei Trattati UE). Si può dire che impone la linea giusta, che fare debito non è la strada (in parte concordo), si possono dire molte cose. Rimane il fatto che io cittadino non ho essenzialmente alcuna possibilità di influenzare le decisioni (economiche) che poi ricadono sulla mia testa. Finchè non cambia questo monopolio decisionale, l'UE si presterà a facili critiche da parte di un popolo esautorato della democrazia.