SirHorse, 12.06.2019 00:16:
ma infatti detto ciò la resistenza italiana ha rappresentato il movimento di partigianeria più influente nel panorama della seconda guerra mondiale per distacco. forse può essere paragonata soltanto alla partigianeria bielorussa, per alcuni tratti.
Nessuna città in Germania venne liberata da antifascisti tedeschi, sostanzialmente la stragrande maggioranza della popolazione restò fedele al nazismo fino a quando Hitler non ingoiò il cianuro nel suo bunker. Ed è ancora un argomento tabù in Germania la mancata resistenza tedesca, un elefante nella stanza che non permette loro di fare definitivamente i conti con quello che è stato il decennio nazista.
In realtà i conti sono stati fatti e non è che si potesse fare granché. La generazione dopo la guerra ha accusato la generazione precedente, appena ha potuto, di non aver fatto nulla contro l'abominio nazista e l'ha rigettata (sono gli anni 60-70).
La generazione successiva se ne è quasi fatta carico (erano i primi ad avere insegnanti post '45) per quanto non ne avesse colpa e quella dopo ancora ha giustamente tirato una linea e ha chiuso col passato non sentendosene (giustamente) responsabile. Per altro l'ultima generazione è anche la prima veramente multiculturale e multietnica.
Il problema della Germania nazista non è comunque isolato, la Russia stalinista ha avuto lo stesso identico problema ed è durata molto più a lungo. Però quelli che ancora negli anni 50 mandavano i compagni di partito a farsi una decina o un quartino perché la “norma“ fosse raggiunta, sono rimasti tutti intoccabili e ricchi sulle spalle degli altri.
Però come si può giudicare adesso realtà lontane nel tempo e nella cultura? A me riesce difficile.
[Modificato da pizzo83 13/06/2019 08:31]