Le cazzate di Grillo e i grillini

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Ragionier Fantozzi
00venerdì 11 gennaio 2013 21:51
5Stelle, in lista un ex Forza Italia. E gli ‘amici’ del Pdl raccolgono le firme

Accade a Como, dove Antonio Endrizzi, già iscritto al partito di Berlusconi e assessore di un comune in provincia, alle amministrative 2012 si era candidato in una lista civica di centrodestra. Scoppia la polemica in rete: "Si propongono riciclati ai cittadini"


Proponiamo riciclati ai cittadini”. Si infiamma la polemica sulle bacheche facebook dei militanti lombardi 5 Stelle dopo la decisione di Silvana Carcano, capolista per la regione e vincitrice delle parlamentarie in Lombardia, di inserire in lista Antonio “Endrix” Endrizzi, già assessore del comune di Faloppio in provincia di Como fino al 2010 e, soprattutto, ex Forza Italia e Popolo della Libertà. Non solo: si era candidato alle scorse amministrative 2012 a Como nella lista Patto per Como di Francesco Peronese di area Pdl contro i 5 Stelle. E proprio gli ‘amici’ del Pdl pochi giorni fa hanno raccolto le firme per il Movimento in Lombardia. Si sono organizzati sul sito Forza Cavallasca, “di estrazione cristiana e liberale” e si definiscono “un gruppo di persone determinate che intendono agire alla luce del sole e che si riconoscono negli ideali del Popolo della libertà“.

Prima le amministrative in area Pdl, poi sette mesi dopo Endrizzi entra nella rosa dei candidati di Grillo. “Ha ammesso lui stesso di essere stato iscritto a Forza Italia e poi al Pdl, su una pagina facebook che poi ha cancellato – spiega Pasquale Caterisano dei 5 Stelle Cantù-Erba - ma c’è chi ha ripescato le sue frasi nella cache di Google. In più oggi chi raccoglie le firme per lui è di area Pdl”. I sostenitori di Forza Cavallasca hanno anche pubblicato un sondaggio sul sito in cui chiedono “Se dovessi decidere oggi, tu chi voteresti?”. Il risultato: al primo posto il Movimento5 Stelle e al secondo Fratelli d’Italia, la formazione ‘scissionista’ di Ignazio La Russa, Guido Crosetto e Giorgia Meloni. Con il caso di Endrizzi, osserva Caterisano, i militanti a Como “hanno generato i loro candidati con meccanismi di rappresentanza non previsti dalle regole del M5S nazionale, creando nel contempo problemi gli altri attivisti della provincia a loro non graditi”.

Per parte sua, l’ex assessore non trova nulla di sospetto nella vicenda. Ammette di essere stato iscritto prima a Forza Italia poi al Pdl nonostante non abbia “mai ricoperto incarichi all’interno del partito”. Quindi, non si candida in violazione del Non Statuto 5 Stelle che all’articolo 5 scrive: “Il MoVimento è aperto ai cittadini italiani maggiorenni che non facciano parte, all’atto della richiesta di adesione, di partiti politici o di associazioni aventi oggetto o finalità in contrasto con quelli sopra descritti”. Eppure i suoi ‘amici’ del partito di Berlusconi hanno raccolto le firme per i 5 Stelle. “E’ un episodio che è stato strumentalizzato. Conoscevo un consigliere di Cavallasca che è un amico e si è offerto di darci una mano”. Ma il passato nel centrodestra, visto che ha cancellato le dichiarazioni dal web e l’ha omesso nel curriculum sul sito di Grillo è da cancellare? “Inserirlo non era un obbligo. E non mi sembra che la cosa interessi ai militanti“. E invece ai militanti interessa eccome: in rete sono centinaia i commenti contro di lui e su Facebook è stata pure lanciata una petizione per espellerlo dal movimento. “Tutto montato ad arte”, prosegue. Ma non sa dire né perché, né da chi. In più, appena sei mesi fa si era candidato contro Grillo. “La mia era una lista civica per le amministrative. Una volta finite le comunali, liberi tutti. Un amico era già nel movimento, che io conoscevo poco. Così poche settimane dopo mi sono iscritto”. Liberi tutti, si va nei 5 Stelle.

(Voices 93)
00sabato 12 gennaio 2013 10:23
Re:
Ragionier Fantozzi, 11/01/2013 21:31:

Il programma del Movimento 5 Stelle: dalla adsl all’abolizione delle Province

Il Movimento ha depositato al Viminale il simbolo e, come prevede la legge, ha indicato il nome e cognome del “capo della forza politica" che, in questo caso, è Beppe Grillo

5 Stelle presentano il simbolo al Viminale e candidano proprio il comico blogger, e leader di riferimento del Movimento, “a governare la Repubblica italiana“. Un atto dovuto perché, contestualmente al deposito del contrassegno, come previsto dalla legge, deve essere indicato anche il nome e cognome del “capo della forza politica”. E già nei giorni scorsi il nome del comico era il più accreditato. Ecco i punti del programma 5 Stelle:

1) abolizione delle Province;
2) abolizione dei rimborsi elettorali;
3) esame obbligatorio sulla Costituzione per ogni rappresentante pubblico;
4) riduzione a due mandati per ogni carica pubblica;
5) eliminazione delle pensioni privilegiate per i parlamentari;
6) stipendio dei parlamentari allineato alla media degli stipendi nazionali;
7) abolizione dell’Authority;
8) referendum sia abrogativi sia propositivi senza quorum;
9) norme più stringenti per risparmiare sul riscaldamento degli edifici e sugli elettrodomestici;
10) incentivazione della produzione di biocombustibili;
11) incentivazione della produzione di energia termica con fonti rinnovabili.

Il programma prosegue con:

12) eliminazione dei contributi pubblici alle testate giornalistiche;
13) nessuno potrà essere proprietario di più del 10% di un canale televisivo;
14) asta pubblica ogni cinque anni per le frequenze televisive;
15) nessuno potrà essere proprietario di più del 10% di un quotidiano;
16) abolizione dell’Ordine dei giornalisti;
17) vendita ad azionariato diffuso, con proprietà massima del 10%, di due canali tv pubblici;
18) un solo canale tv pubblico senza pubblicità, indipendente dai partiti;
19) abolizione della Legge Gasparri;
20) statalizzazione della dorsale telefonica, con il suo riacquisto a prezzo di costo da Telecom Italia;
20) copertura completa dell’adsl a livello nazionale;
21) eliminazione del canone telefonico per l’allacciamento alla rete fissa;
22) tetto nazionale massimo del 5% per le società di raccolta pubblicitaria facenti capo a un singolo soggetto economico privato;
23) divieto della partecipazione azionaria da parte delle banche e di enti pubblici a società editoriali;
24) abolizione delle scatole cinesi in Borsa;
25) introduzione della class action;
26) abolizione della Legge Biagi;
27) impedire lo smantellamento delle industrie alimentari e manifatturiere con un prevalente mercato interno;
28) vietare gli incroci azionari tra sistema bancario e sistema industriale;
29) impedire l’acquisto prevalente a debito di una società (ad esempio Telecom Italia);
30) abolizione dei monopoli di fatto;
31) allineamento delle tariffe di energia, connettività, telefonia, elettricità, trasporti agli altri Paesi europei.

E ancora il Movimento 5 Stelle si prefigge di realizzare:

32) riduzione del debito pubblico con il taglio degli sprechi;
33) sussidio di disoccupazione garantito;
34) disincentivo dell’uso dei mezzi privati motorizzati nelle città;
35) sviluppo delle piste ciclabili;
36) blocco immediato della Tav in Val di Susa;
37) sviluppo delle tratte ferroviarie legate al pendolarismo;
38) copertura dell’intero Paese con la banda larga;
39) corsie riservate per i mezzi pubblici nelle aree urbane;
40) ticket sanitari proporzionali al reddito per le prestazioni non essenziali;
41) prescrizione medica dei principi attivi invece delle marche dei farmaci;
42) separare le carriere dei medici pubblici e privati;
43) incentivare la permanenza dei medici nel pubblico;
44) proibire gli incentivi economici agli informatori scientifici sulle vendite dei farmaci;
45) liste di attesa pubbliche e on line;
46) utilizzo degli oppiacei come la morfina contro il dolore;
47) finanziare la ricerca indipendente attingendo ai fondi destinati alla ricerca militare;
48) eliminare gli inceneritori;
49) abolizione della Legge Gelmini;
50) graduale abolizione dei libri di scuola stampati rendendoli accessibili via Internet;
51) insegnamento obbligatorio della lingua inglese dall’asilo.

Vabbè tanto non governeranno mai , tanta utopia mischiata a un pizzico di demagogia e a qualche idea buona




È un po' vecchia, ma qui c'è un'analisi, come la trovi?



Fine anno è tempo di agende, e non poteva mancare quella di Beppe Grillo. L’Agenda Grillo è un elenco di sedici proposte, tratte dal più ampio programma del Movimento 5 stelle. Il principale limite del programma è che fissa una serie di obiettivi senza fornire alcun dettaglio sugli strumenti per raggiungerli. In questo commento, tuttavia, ignorerò questo aspetto non banale, perché in realtà quasi nessuna piattaforma politica si sofferma su un dettaglio così triviale come la fattibilità delle sue promesse (…). Questo articolo, dunque, assume – salvo dove specificato diversamente – che gli obiettivi di Grillo siano realizzabili e che Grillo sappia come. Alla luce di questa ipotesi eroica la domanda è: siamo di fronte a un programma razionale e articolato, oppure a un confuso vaffanculo?

Il programma si compone del M5S di sette aree tematiche. Vediamole nel dettaglio.

Sull’istruzione, il M5S chiede anzitutto l’abolizione della legge Gelmini. Questo può essere bene o male, a seconda di quale meccanismo si intenda adottare al suo posto, ma in assenza di dettagli bisogna ritenere che la volontà sia quella di tornare indietro: cioè a un’organizzazione del sistema educativo che, ancor meno di quella vigente, dia peso e spazio al merito nel determinare gli avanzamenti di carriera. L’unica concessione è quella di una valutazione degli insegnanti affidata agli studenti: non è in principio sbagliato, ma difficilmente può essere l’unico criterio. Oltre a questo è molto rilevante l’impegno ad abolire il valore legale del titolo di studio, al quale si affiancano una serie di indicazioni perlopiù di buonsenso ma attinenti più ad aspetti di dettaglio che a una revisione complessiva.

Il secondo argomento è la salute, che viene affrontata in modo assai più sistematico. La prima affermazione, però, è contraddittoria: da un lato si chiede la “universalità e gratuità del servizio”, dall’altro l’introduzione di ticket proporzionali al reddito per le prestazioni “non essenziali”. Non mi sembra una rivoluzione rispetto allo status quo. Idem per i farmaci, per i quali si invoca l’uso dei generici e la prescrizione del principio attivo in luogo del nome della specialità. Non mancano le solite campagne informative, ma è sui medici che si trovano alcune proposte pesanti: 1) non consentire a medici che lavorano nelle strutture pubbliche di operare nel privato; 2) tetti alle tariffe dei medici nel privato; 3) trasparenza e merito nella selezione dei primari. A parte l’ultimo punto, i primi due rischiano di sortire risultati opposti a quelli desiderati: da un lato si espellono i medici migliori dal settore pubblico, dall’altro li si spedisce direttamente all’estero. Sull’organizzazione del sistema sembra esserci molta ideologia e poco pragmatismo. La pubblicazione delle liste di attesa è odiosa (non necessariamente io desidero che tout le monde sappia quali interventi dovrò subire e quando!), la sostituzione dei direttori generali delle Asl con consigli di amministrazione appare una moltiplicazione di cariche e stipendi senza particolare benefici. Positivi, invece, l’informatizzazione del servizio e la trasparenza delle convenzioni con le strutture private. I suggerimenti sulla ricerca sono né carne né pesce. Surreale la sezione conclusiva, che chiede addirittura la “eliminazione degli inceneritori” (???).

La sezione sull’informazione è un curioso mix di misure estremamente “dirigiste” oppure estremamente “liberiste”. Tra le prime, internet gratis per tutti al primo punto (che però contraddice un punto successivo dove si parla di “allineamento immediato delle tariffe di connessione a Internet e telefoniche a quelle europee”), il tetto al possesso di pacchetti azionari superiori al 10% di televisioni o quotidiani nazionali (una norma contro gli “editori puri”? bah), un tetto del 5% per la raccolta pubblicitaria, e la statalizzazione “a prezzo di costo” (???) della rete telefonica oggi in pancia a Telecom Italia. Tra le proposte condivisibili, la privatizzazione di due canali Rai, l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti e l’abrogazione della legge Pisanu sull’accesso a internet wifi.

Per quanto riguarda i trasporti, il M5S compra tutto l’armamentario del populismo più ingenuo: le piste ciclabili (non ho nulla contro le piste ciclabili, per carità), i parcheggi per le biciclette sia nei condonimi sia nelle aree urbane, i mezzi pubblici, la tassazione delle auto che viaggiano con un solo individuo a bordo (oddio, mi ero ripromesso di non commentare la fattibilità delle proposte, ma questa mi sembra davvero grossa!). Oltre a questo la consueta retorica anti-Tav (disclaimer: anch’io sono contrario al finanziamento pubblico alla Tav) e addirittura il divieto alla realizzazione di nuovi parcheggi per le auto nei centri urbani. Si vede che tutti gli attivisti del M5S abitano o vicino al posto di lavoro, o in zone comodamente servite dai mezzi. Fortunati loro.

La quinta sezione è dedicata al rapporto tra Stato e cittadini e, ammetto, è quella che mi convince più di tutte perché, a differenza delle altre, ha una sua coerenza interna. In particolare segnalo l’abolizione delle province, l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e l’accorpamento obbligatorio dei comuni sotto i 5.000 abitanti (io non mi spingerei neppure tanto in là), l’obbligo di trovare copertura effettiva per ogni spesa, la massima trasparenza sul processo legislativo. Altri punti sono meno convincenti (l’allineamento dello stipendio dei parlamentari al reddito medio nazionale, per esempio). L’unico aspetto su cui sono radicalmente contrario è l’abolizione delle Authority: naturalmente bisogna valutare caso per caso, ma poiché qui non si fa distinzione devo dedurne che i grillini sono contrari in sé e per sé alla regolazione indipendente, senza capire che in molti casi questo è l’unico modo di limitare l’influenza della politica e garantire certezza del diritto per gli investimenti.

La parte sull’energia è molto buffa, a partire dalla apparente convinzione che un metro cubo di metano equivalga a un litro di gasolio. C’è molta enfasi sull’efficienza negli edifici, senza apprezzare pienamente le difficoltà oggettive di un paese dove lo stock edilizio è in larga misura molto vecchio (dunque inefficiente). Solita fuffa sulle rinnovabili, priva di qualunque collegamento con la situazione attuale. In particolare, i grillini sembrano non essersi accorti che il sistema elettrico italiano soffre, oggi e nel futuro prevedibile, diovercapacity, quindi l’ultimo dei problemi è accrescere la potenza disponibile. Significativo pure che non vi sia neppure una parola sul fatto che i mercati elettrico e del gas sono stati liberalizzati e che, di conseguenza, la buona regolazione del mercato è la chiave di volta di qualunque intervento si voglia intraprendere.

Infine, sull’economia credo sia corretto definire il programma grillino come una variazione sul tema del consumerismo. L’idea di fondo è che sia necessario introdurre una pesante regolamentazione di tutto, dal divieto delle “scatole cinesi” in borsa all’abolizione delle “cariche multiple” nei consigli di amministrazione fino alla “introduzione di reale rappresentanza dei piccoli azionisti” e “impedire l’acquisto prevalente a debito di una società (es. Telecom Italia)”. Propositi, in realtà, confusi, che magari nascondono qualche problema reale ma che vi danno una risposta sgangherata. Alcune proposte sono viziate dalla totale non conoscenza dei settori coinvolti: cosa vuol dire “abolire i monopoli di fatto, in particolare Telecom Italia, Autostrade, Eni, Enel, Mediaset, Ferrovie dello Stato”? Alcune di queste aziende godono di posizioni quasi-monopolistiche perché le norme impediscono la concorrenza: non c’è da abolire nulla, occorre liberalizzare; altre rafforzano la propria posizione dominante grazie all’azionariato pubblico: non c’è da abolire, occorre privatizzare; altre ancora svolgono business che hanno natura di monopolio tecnico: non c’è da abolire, occorre buona regolazione (ma i grillini vogliono pure abolire i regolatori indipendenti, ohibò!). Inoltre, se venissero “aboliti i monopoli”, non avrebbe più senso “l’allineamento delle tariffe di energia, connettività, telefonia, elettricità, trasporti agli altri Paesi europei”, perché – con l’eccezione dei monopoli tecnici – non avremmo più tariffe ma prezzi (peraltro, il differenziale con l’Europa spesso è dovuto proprio all’assenza di concorrenza). Sulla finanza pubblica, i grillini non distinguono stock e flussi: propongono di ridurre il debito pubblico (uno stock) con “il taglio degli sprechi e con l’introduzione di nuove tecnologie per consentire al cittadino l’accesso alle informazioni e ai servizi senza bisogno di intermediari”. L’ultima parte non mi è del tutto chiara, ma la riduzione degli sprechi è un intervento sul flusso di spese, che può servire ad abbattere il debito se e solo se viene creato un sistematico avanzo di bilancio: magari è quello che vuole il M5S, ma non lo dice. La proposta più bizzarra: “disincentivi alle aziende che generano un danno sociale (es.distributori di acqua in bottiglia)” (???). La proposta più pericolosa: l’abolizione della legge Biagi e con essa, presumibilmente, il ritorno a un mercato del lavoro rigido e inadeguato.

Per fare una sintesi conclusiva, il programma del M5S è un oggetto strano. Al di là della genericità delle proposte – che, in fondo, non differenzia Beppe Grillo da quasi tutti gli altri – si trova qui un curioso mix di proposte assennate, discutibili e del tutto impossibili. Quello che colpisce è l’assenza di coerenza con cui vengono affiancate le une alle altre, al punto che, talvolta, non si contraddicono solo nello spirito ma anche nella lettera. Se il programma è una proxy per il modo in cui i grillini condurranno la loro attività parlamentare, il M5S è l’equivalente politico di una roulette russa, dove in maniera del tutto casuale possono emergere posizioni estremamente positive o altre del tutto assurde.
Porbia.
00giovedì 17 gennaio 2013 12:17
AtomBomb
00giovedì 17 gennaio 2013 18:23
Re:
Porbia., 17/01/2013 12:17:

https://www.facebook.com/f.pizzarotti/posts/433795936693895

[SM=x2631402] [SM=x2631402]



Mamma mia che coglione [SM=x2584913]
Porbia.
00giovedì 17 gennaio 2013 19:08
Re: Re:
AtomBomb, 17/01/2013 18:23:



Mamma mia che coglione [SM=x2584913]



"ovviamente gratis :)" ma diocane [SM=x3102712] e c'è gente (anche non del m5s) che lo difende dicendo che se qualcuno vuole fare qualcosa per il bene della comunità ben venga


Blaze of Glory
00venerdì 18 gennaio 2013 00:56
Re:
Parlo degli argomenti su cui mi sento preparato. Lieto di leggere rettifiche, in caso.

Ragionier Fantozzi, 11/01/2013 21:31:


2) abolizione dei rimborsi elettorali;
3) esame obbligatorio sulla Costituzione per ogni rappresentante pubblico;
6) stipendio dei parlamentari allineato alla media degli stipendi nazionali;
8) referendum sia abrogativi sia propositivi senza quorum;
9) norme più stringenti per risparmiare sul riscaldamento degli edifici e sugli elettrodomestici;
10) incentivazione della produzione di biocombustibili;
11) incentivazione della produzione di energia termica con fonti rinnovabili.
12) eliminazione dei contributi pubblici alle testate giornalistiche;
13) nessuno potrà essere proprietario di più del 10% di un canale televisivo;
15) nessuno potrà essere proprietario di più del 10% di un quotidiano;
16) abolizione dell’Ordine dei giornalisti;
17) vendita ad azionariato diffuso, con proprietà massima del 10%, di due canali tv pubblici;
18) un solo canale tv pubblico senza pubblicità, indipendente dai partiti;
20) statalizzazione della dorsale telefonica, con il suo riacquisto a prezzo di costo da Telecom Italia;
20) copertura completa dell’adsl a livello nazionale;
21) eliminazione del canone telefonico per l’allacciamento alla rete fissa;
31) allineamento delle tariffe di energia, connettività, telefonia, elettricità, trasporti agli altri Paesi europei.
32) riduzione del debito pubblico con il taglio degli sprechi;
34) disincentivo dell’uso dei mezzi privati motorizzati nelle città;
39) corsie riservate per i mezzi pubblici nelle aree urbane;
42) separare le carriere dei medici pubblici e privati;
43) incentivare la permanenza dei medici nel pubblico;
45) liste di attesa pubbliche e on line;
46) utilizzo degli oppiacei come la morfina contro il dolore;
47) finanziare la ricerca indipendente attingendo ai fondi destinati alla ricerca militare;
50) graduale abolizione dei libri di scuola stampati rendendoli accessibili via Internet;



2) E quindi solo un partito ricco può fare politica? E a chi li chiede i soldi, il partito? Alle lobbies, direi, visto che dalla base più di un tot è difficile.
3) Boh, sticazzi no? Cioè, a questo punto anche di italiano. E di storia. E di inglese, perché metti che vanno all'estero e fanno come La Russa...insomma, facciamo rifare a tutti la maturità, così passa la paura.
6) L'anno scorso la media per i dipendenti era 23mila lordi, se non ho visto male. Quindi basta che un industriale a caso ti offra cinquantamila euro (ma pure venticinquemila) e tu gli dai il culo.
8) Perfetto! Vanno a votare in dieci e decidono per sessanta milioni. Democrazia.
9-10-11) è un problema così urgente? Chiedo, eh, sta molto in cima nel programma...
12) Così posso avere un giornale solo se sono ricco di mio o se vendo tante copie. La ricordavo diversa, la libertà d'informazione.
13-15) E se io voglio aprirmi un canale tv da mandare in onda sul 43729283436 di Sky o un giornale locale? Quante persone devo chiamare? E le testate online rientrano o no?
16) Spazio ai dilettanti, mi sembra la cosa più logica. Riforma dell'OdG, mi si dirà.
17-18) BBC. Il problema non è quanti canali, ma cosa trasmetti. Ah, e se togli la pubblicità il canone va alle stelle.
20-21) Su Telecom mi sfugge da dove si vadano a tirare fuori i soldi, per prima cosa. E poi il problema della telefonia (ma soprattutto di internet) in Italia è che c'è poca concorrenza, non troppa. Statalizzare non ha senso.
32) Quali sprechi? Una vaghezza che sa di populismo.
34) Nel momento in cui tu mi dici "no, guarda, non prendere la macchina" cosa facciamo? Le bellissime targhe alterne? I ticket in abbonamento per entrare, così discriminiamo in base alla possibilità di pagare? Oppure non lo so, mi paghi la rottamazione e mezza macchina nuova? Mi dai un'auto elettrica? E visto che dice solo "motorizzati", se io ho una macchina Euro 6 non vado bene?
39) Ora, immagino che la situazione varii di città in città e sono certo che sia competenza dei comuni, ma in ogni caso a Roma dove è possibile averle ci sono.
42) Non vedo il perché. Se sono in un ospedale e trovo un impiego molto ben pagato in una clinica...perché mai devo dire di no? E chi sceglierebbe la sanità pubblica sapendo che le condizioni sono sfavorevoli?
43) Come, con stipendi più alti? A TUTTI i medici del pubblico? Uh...con quali soldi? Se non con gli stipendi, di che incentivi parliamo? Sgravi fiscali, infermiere più carine, una lettera di complimenti a settimana...?
45) Ma sì, chissenefrega della privacy. Tutti devono sapere che mi sto operando alla prostata.
46) Morfina che, ricordiamo, non dà affatto dipendenza. Su questo chiederò lumi a MM e al vecchio Sbau comunque.
47) Il dato ufficiale del 2007 è 69 milioni di euro. Milioni, non miliardi. Un euro per cittadino, all'anno. Peraltro più di quaranta milioni sono spesi su ricerche inserite in un quadro europeo, e la gran parte delle ricerche mirano ad un utilizzo anche civile, non solo militare.
50) E chi non ha internet? Ah, già, adsl per tutti pagato con i soldi del Monopoli. E chi non ha un computer? Chi glielo dà, se non può pagarselo?


Qualcosa mi sarà scappato.
@Chaos@
00venerdì 18 gennaio 2013 03:57
Re: Re:
Blaze of Glory, 18/01/2013 00:56:

Parlo degli argomenti su cui mi sento preparato. Lieto di leggere rettifiche, in caso.
.
47) Il dato ufficiale del 2007 è 69 milioni di euro. Milioni, non miliardi. Un euro per cittadino, all'anno. Peraltro più di quaranta milioni sono spesi su ricerche inserite in un quadro europeo, e la gran parte delle ricerche mirano ad un utilizzo anche civile, non solo militare.




le spese militari nel 2012 sono state pari a 30 miliardi (miliardi non milioni) di euro, a cui bisogna aggiungere la prima tranche dei 10 miliardi per gli f35 (3 miliardi circa) piu' l'1,4 miliardi delle spese italiane all'estero che non figurano nel bilancio della difesa.
KaiserSp
00venerdì 18 gennaio 2013 08:44
Re: Re:
Blaze of Glory, 18/01/2013 00:56:


8) Perfetto! Vanno a votare in dieci e decidono per sessanta milioni. Democrazia.



considerando però che in italia i referendum non costituzionali sono pensati per NON passare (i risultati degli ultimi 20 anni lo dimostrano ampiamente, con conseguente enorme spreco di denaro pubblico), togliere il quorum (io aggiungerei anche "aumentando le firme per presentarli, in modo tale da tagliare le gambe ai referendum banali") è un buon incentivo per la classe politica di fare il suo lavoro, anzichè dire "statevene a casa", e per l'elettore medio di alzarsi dalla poltrona e recarsi al seggio

la soluzione al "Vanno a votare in dieci e decidono per sessanta milioni" non può essere "Chi si gratta la panza vale di più di chi esprime la sua opinione"
Blaze of Glory
00venerdì 18 gennaio 2013 12:50
Re: Re: Re:
@Chaos@, 18/01/2013 03:57:




le spese militari nel 2012 sono state pari a 30 miliardi (miliardi non milioni) di euro, a cui bisogna aggiungere la prima tranche dei 10 miliardi per gli f35 (3 miliardi circa) piu' l'1,4 miliardi delle spese italiane all'estero che non figurano nel bilancio della difesa.



Non la spesa militare, la ricerca militare:

47) finanziare la ricerca indipendente attingendo ai fondi destinati alla ricerca militare;

Ho trovato quel dato lì da fonti ufficiali, ed era appunto 69 milioni di euro, con indicate le percentuali destinate a progetti europei.

Questo, infatti, contestavo della proposta: è una delle tante manifestazioni di sciatteria da parte del M5S, che mette parole a caso senza documentarsi.
Se al posto di ricerca militare ci fosse stato spesa militare ci sarebbero comunque altre perplessità tecniche in sede di legge finanziaria, ma almeno avrebbe un senso.

KaiserSp, 18/01/2013 08:44:


considerando però che in italia i referendum non costituzionali sono pensati per NON passare (i risultati degli ultimi 20 anni lo dimostrano ampiamente, con conseguente enorme spreco di denaro pubblico), togliere il quorum (io aggiungerei anche "aumentando le firme per presentarli, in modo tale da tagliare le gambe ai referendum banali") è un buon incentivo per la classe politica di fare il suo lavoro, anzichè dire "statevene a casa", e per l'elettore medio di alzarsi dalla poltrona e recarsi al seggio

la soluzione al "Vanno a votare in dieci e decidono per sessanta milioni" non può essere "Chi si gratta la panza vale di più di chi esprime la sua opinione"



Abbassi il quorum, oppure consideri elettore attivo solo ad esempio chi si è espresso (anche con scheda bianca o nulla) 4 volte nelle ultime 5 votazioni. Togliere il quorum, per usare una frase "bersaniana", vuol dire gettar via il bambino con l'acqua sporca.
@Chaos@
00venerdì 18 gennaio 2013 12:56
Re: Re: Re: Re:
Blaze of Glory, 18/01/2013 12:50:



Non la spesa militare, la ricerca militare:




ma bastava scrivere di tagliare fondi alle spese militari e il punto andava bene, uno dei progetti dell'associazione che se ne occupa (sbilanciamoci) prpone ad esempio il taglio di 10 miliardi l'anno, che non mi pare neanche cosi' esagerato.
KaiserSp
00venerdì 18 gennaio 2013 13:14
Re: Re: Re: Re:
Blaze of Glory, 18/01/2013 12:50:


Abbassi il quorum, oppure consideri elettore attivo solo ad esempio chi si è espresso (anche con scheda bianca o nulla) 4 volte nelle ultime 5 votazioni. Togliere il quorum, per usare una frase "bersaniana", vuol dire gettar via il bambino con l'acqua sporca.



abbassare il quorum non ha senso perchè se no subito partirebbero i cori da parte dei partiti avversi a questo o a quel referendum: "è la dittatura della minoranza!!!" e quindi sarebbe una cosa malvista

se invece lo togli:
- i partiti sono costretti a schierarsi, tirando fuori motivazioni convincenti per il SI o per il NO, anzichè incoraggiare l'astensionismo, come purtroppo avvenuto sempre in questi anni
- l'elettore medio è costretto ad informarsi, perchè rimanere a casa a grattarsi la panza non pagherà più

se poi invece ci deve essere per forza un quorum, allora sarebbe il caso di inventirli:
- quorum obbligatorio per i referendum costituzionali
- nessun quorum per gli altri
(oggi, in maniera assurda, funziona al contrario)

dal 1974 al 1995 il quorum non è stato raggiunto solo 3 volte su 38
dal 1997 ad oggi il quorum è stato raggiunto solo UNA volta su 22!
@Chaos@
00venerdì 18 gennaio 2013 13:16
Re: Re: Re: Re: Re:
KaiserSp, 18/01/2013 13:14:



abbassare il quorum non ha senso perchè se no subito partirebbero i cori da parte dei partiti avversi a questo o a quel referendum: "è la dittatura della minoranza!!!" e quindi sarebbe una cosa malvista

se invece lo togli:
- i partiti sono costretti a schierarsi, tirando fuori motivazioni convincenti per il SI o per il NO, anzichè incoraggiare l'astensionismo, come purtroppo avvenuto sempre in questi anni
- l'elettore medio è costretto ad informarsi, perchè rimanere a casa a grattarsi la panza non pagherà più

se poi invece ci deve essere per forza un quorum, allora sarebbe il caso di inventirli:
- quorum obbligatorio per i referendum costituzionali
- nessun quorum per gli altri
(oggi, in maniera assurda, funziona al contrario)

dal 1974 al 1995 il quorum non è stato raggiunto solo 3 volte su 38
dal 1997 ad oggi il quorum è stato raggiunto solo UNA volta su 22!



il quorom deve essere tolto perche' il referendum e' l'unica forma di espressione politica (qui oggi in Italia) che non dovrebbe essere rappresentata dal partitismo e' una forma (antica e superabile) di democrazia diretta, per cui ogni cittadino dovrebbe sentirsi in obbligo di andare al seggio ai referendum, anche per votare scheda bianca se non ha preferenze.
(Voices 93)
00venerdì 18 gennaio 2013 14:17
Io il quorum lo toglierei tranquillamente, ma ci farei un test prima.

Una decina di domande veloci sull'argomento e via, non è possibile che la mia regione mo debba pagare milioni di euro di danni ad alcune società e probabilmente anche all'Europa, non possa più trattare a caldo alcun RSU e non abbia più posto per i rifiuti solo perché una massa di ignoranti ha votato un referendum propositivo del cazzo.
Blaze of Glory
00venerdì 18 gennaio 2013 15:20
Re: Re: Re: Re: Re:
@Chaos@, 18/01/2013 12:56:



ma bastava scrivere di tagliare fondi alle spese militari e il punto andava bene, uno dei progetti dell'associazione che se ne occupa (sbilanciamoci) prpone ad esempio il taglio di 10 miliardi l'anno, che non mi pare neanche cosi' esagerato.




E infatti ho appena detto che era esattamente quello che contestavo, l'uso del termine "ricerca militare" che è improprio, scorretto e denota incompetenza e ignoranza da parte di chi ha scritto il programma.
L'idea in sé (togliere fondi all'esercito per darli alla ricerca) è ovviamente buona, è come dire non rubare, mi sembra lapalissiano.

Ah, sono curioso su questa "democrazia diretta" in cui se vanno a votare in 10 possono decidere per 60 milioni.
Il quorum degli elettori attivi non andrebbe bene?
KaiserSp
00venerdì 18 gennaio 2013 16:16
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Blaze of Glory, 18/01/2013 15:20:


Ah, sono curioso su questa "democrazia diretta" in cui se vanno a votare in 10 possono decidere per 60 milioni.
Il quorum degli elettori attivi non andrebbe bene?



ma quand'è che storicamente "sono andati a votare in 10 per 60 milioni" scusa? mi fai un esempio pratico dove è capitato?

il più sgangherato dei referendum porta alle urne ALMENO il 20% dei votanti (circa 10 milioni di persone), che non è ovviamente una grande cifra, ma è un milione di volte superiore ai 10 tizi che vai dicendo

inoltre, a voler essere puntigliosi, la storiella dei "10 tizi" è già attualmente accettata dalla costituzione (vedi i referendum costituzionali o le elezioni, cioè cose ben più importanti dei referendum abrogativi, dove il quorum non è richiesto e quindi in 10 possono decidere per 60 milioni) quindi non vedo proprio lo scandalo nel fare lo stesso in un ambito "meno importante"


quando c'è da decidere in prima persona, che siano elezioni o referendum non importa, i cittadini vanno al seggio e si esprimono; le scimmie urlatrici invece preferiscono grattarsi la panza, accettando a scatola chiusa il risultato

mantenere inalterata un'istituzione dove il peso di chi non decide vale di più di chi decide lo trovo alquanto assurdo
.tommy82.
00venerdì 18 gennaio 2013 16:21
Ma sbaglio o nelle elezioni politiche per esserci la validità deve votare il 50% +1 degli aventi diritto?
KaiserSp
00venerdì 18 gennaio 2013 16:49
Re:
.tommy82., 18/01/2013 16:21:

Ma sbaglio o nelle elezioni politiche per esserci la validità deve votare il 50% +1 degli aventi diritto?



sbagli


Nell'ordinamento italiano non è previsto alcun quorum strutturale per le elezioni politiche e per il referendum confermativo di cui all'art. 138 della Costituzione, mentre è previsto per il referendum abrogativo di una legge ordinaria.


quindi se a febbraio, per assurdo, andassero a votare solo dieci persone, quelle "10 deciderebbero per 60 milioni!" (cit.)
.tommy82.
00venerdì 18 gennaio 2013 18:37
Re: Re:
KaiserSp, 18/01/2013 16:49:



sbagli


Nell'ordinamento italiano non è previsto alcun quorum strutturale per le elezioni politiche e per il referendum confermativo di cui all'art. 138 della Costituzione, mentre è previsto per il referendum abrogativo di una legge ordinaria.


quindi se a febbraio, per assurdo, andassero a votare solo dieci persone, quelle "10 deciderebbero per 60 milioni!" (cit.)




[SM=x2584250]
Blaze of Glory
00venerdì 18 gennaio 2013 19:05
E dove ho detto che è giusto? No, dico, per capire.
Poi dire "eh, ma non è mai successo" non mi sembra molto indicativo delle possibili conseguenze che una norma può avere. Perché ti faccio quest'ipotesi: il partito x al governo fa "in silenzio" un referendum comodo per un intervento su una legge che non sarebbe mai riuscito a compiere in parlamento, limitando al massimo la diffusione di notizie, mandando a votare la base iscritta.
Tra l'altro sul referendum costituzionale per pigrizia cito wiki:
"Il quorum strumentale (il numero di votanti) non è pregiudiziale alla validità del referendum, poiché questo tipo di procedimento a differenza del referendum abrogativo non è finalizzato al perfezionamento e al bilanciamento delle scelte del legislatore, ma si presenta piuttosto come uno strumento di garanzia delle minoranze e come tale ne verrebbe vanificato il valore qualora venisse richiesto un numero minimo di votanti."
Quindi, insomma, bel paragone del cazzo.

AtomBomb
00venerdì 18 gennaio 2013 19:37
Grillo: "Eliminiamo i sindacati,
voglio uno Stato con le palle"

Il leader del Movimento 5 Stelle a Brindisi per il suo "tsunami tour". Parlando dell'Ilva propone la "protezione del mercato interno" con "un dazio ai cinesi". "Un governo senza di noi durerà sette-otto mesi"

BRINDISI - "Voglio uno Stato con le palle, eliminiamo i sindacati che sono una struttura vecchia come i partiti politici. Non c'è più bisgno dei sindacati. Le aziende devono essere di chi lavora". Lo ha detto Beppe Grillo, a Brindisi per un comizio del suo "tsunami tour" rimandato in diretta sul suo blog.

Un fiume in piena, come sempre, il leader del Movimento 5 Stelle. Essendo in Puglia, ha dedicato ampio spazio all'Ilva: a Taranto "il problema è grosso e finirà all'italiana". A Riva l'Ilva "l'hanno regalata". Lui "ha preso il boom dell'acciaio", ha intascato 16 miliardi, li ha messi "nei suoi conti all'estero e poi è arrivata la crisi". Quindi Grillo spiega cosa occorre fare ora: "Primo: si prende il signor Riva", gli si chiede dove ha messo i soldi, "si prendono quattro miliardi e si usano per pagare i danni alla salute, alle persone che ha fatto ammalare e all'ambiente". Il secondo fronte della soluzione è la "protezione del mercato interno": "Non possiamo lasciare andar via tutto. Mettiamo un dazio ai cinesi, vaff.... E' quello che fanno gli Stati Uniti. Si protegge l'economia interna. Voglio uno Stato con le palle che dica basta". "Voglio una banca di Stato - continua il fondatore di M5S - il presidente della Repubblica ne diventa il presidente ad honorem e poi fa micro credito alla piccola e media impresa". E ancora: "L'attribuzione del Made in Italy deve andare solo alle aziende che producono in Italia".

Un altro affondo Grillo l'ha sferrato sulle missioni militari all'estero. "Siamo di nuovo in guerra per missioni di pace, io non ho mica dichiarato guerra al Mali, l'articolo 11 della Costituzione non dovrebbe permetterci di fare queste cose, allora perché i francesi bombardano il Mali?". La risposta è, secondo il leader 5 Stelle, nella ricchezza delle risorse del Paese africano, "oro, uranio, manganese". "E io devo stare in società con questa gente? Io voglio decidere con un referendum se dire sì o no, perché le ritorsioni arrivano poi, stanno arrivando ai francesi, arrivano in Libia, magari arrivano degli attentati perché seguiamo questi guerrafondai".

Grillo non ha risparmiato attacchi agli altri leader. A Bersani "Gargamella" che "ha un'aria triste, un colore grigino nei manifesti? Ma quei manifesti chi li paga?". E a Monti "padre Merryl l'esorcista", "venuto a salvare le banche tedesche e francesi". Quindi ha assicurato ai suoi sostenitori che senza il Movimento "qualsiasi governo durerà sette-otto mesi". "Se non andiamo noi al governo - ha detto - c'è il rischio che ci vadano gli estremisti di destra o di sinistra, noi andiamo con una penna a fare la nostra rivoluzione. Noi vogliamo la democrazia non abbiamo idee né di destra né di sinistra ma idee e basta. Adesso andate in giro per tutta la Puglia e spargete il verbo".
KaiserSp
00venerdì 18 gennaio 2013 19:39
Re:
Blaze of Glory, 18/01/2013 19:05:

E dove ho detto che è giusto? No, dico, per capire.
Poi dire "eh, ma non è mai successo" non mi sembra molto indicativo delle possibili conseguenze che una norma può avere. Perché ti faccio quest'ipotesi: il partito x al governo fa "in silenzio" un referendum comodo per un intervento su una legge che non sarebbe mai riuscito a compiere in parlamento, limitando al massimo la diffusione di notizie, mandando a votare la base iscritta.
Tra l'altro sul referendum costituzionale per pigrizia cito wiki:
"Il quorum strumentale (il numero di votanti) non è pregiudiziale alla validità del referendum, poiché questo tipo di procedimento a differenza del referendum abrogativo non è finalizzato al perfezionamento e al bilanciamento delle scelte del legislatore, ma si presenta piuttosto come uno strumento di garanzia delle minoranze e come tale ne verrebbe vanificato il valore qualora venisse richiesto un numero minimo di votanti."
Quindi, insomma, bel paragone del cazzo.



non è questione di "non è mai successo" bensì "è assurdo come concetto"

è assurdo di per sè il fatto che il quorum esista per il solo scopo di sabotare un referendum

è ancora più assurdo il fatto che il quorum esista solo nelle consultazioni "minori" mentre in quelle "maggiori" esiste realmente il rischio della dittatura di una minoranza


il fatto del silenzio del partito X che ipotizzi è ridicolo perchè esisterà SEMPRE un partito Y dell'altro schieramento che lo strombazzerà ai quattro venti (senza contare che sulla rai ci sono sempre gli avvisi di andare a votare)
DX-Napoli
00venerdì 18 gennaio 2013 19:56
Mi devo leggere bene il programma.
(Voices 93)
00sabato 19 gennaio 2013 01:32
Re:
AtomBomb, 18/01/2013 19:37:

Grillo: "Eliminiamo i sindacati,
voglio uno Stato con le palle"

Il leader del Movimento 5 Stelle a Brindisi per il suo "tsunami tour". Parlando dell'Ilva propone la "protezione del mercato interno" con "un dazio ai cinesi". "Un governo senza di noi durerà sette-otto mesi"

BRINDISI - "Voglio uno Stato con le palle, eliminiamo i sindacati che sono una struttura vecchia come i partiti politici. Non c'è più bisgno dei sindacati. Le aziende devono essere di chi lavora". Lo ha detto Beppe Grillo, a Brindisi per un comizio del suo "tsunami tour" rimandato in diretta sul suo blog.

Un fiume in piena, come sempre, il leader del Movimento 5 Stelle. Essendo in Puglia, ha dedicato ampio spazio all'Ilva: a Taranto "il problema è grosso e finirà all'italiana". A Riva l'Ilva "l'hanno regalata". Lui "ha preso il boom dell'acciaio", ha intascato 16 miliardi, li ha messi "nei suoi conti all'estero e poi è arrivata la crisi". Quindi Grillo spiega cosa occorre fare ora: "Primo: si prende il signor Riva", gli si chiede dove ha messo i soldi, "si prendono quattro miliardi e si usano per pagare i danni alla salute, alle persone che ha fatto ammalare e all'ambiente". Il secondo fronte della soluzione è la "protezione del mercato interno": "Non possiamo lasciare andar via tutto. Mettiamo un dazio ai cinesi, vaff.... E' quello che fanno gli Stati Uniti. Si protegge l'economia interna. Voglio uno Stato con le palle che dica basta". "Voglio una banca di Stato - continua il fondatore di M5S - il presidente della Repubblica ne diventa il presidente ad honorem e poi fa micro credito alla piccola e media impresa". E ancora: "L'attribuzione del Made in Italy deve andare solo alle aziende che producono in Italia".

Un altro affondo Grillo l'ha sferrato sulle missioni militari all'estero. "Siamo di nuovo in guerra per missioni di pace, io non ho mica dichiarato guerra al Mali, l'articolo 11 della Costituzione non dovrebbe permetterci di fare queste cose, allora perché i francesi bombardano il Mali?". La risposta è, secondo il leader 5 Stelle, nella ricchezza delle risorse del Paese africano, "oro, uranio, manganese". "E io devo stare in società con questa gente? Io voglio decidere con un referendum se dire sì o no, perché le ritorsioni arrivano poi, stanno arrivando ai francesi, arrivano in Libia, magari arrivano degli attentati perché seguiamo questi guerrafondai".

Grillo non ha risparmiato attacchi agli altri leader. A Bersani "Gargamella" che "ha un'aria triste, un colore grigino nei manifesti? Ma quei manifesti chi li paga?". E a Monti "padre Merryl l'esorcista", "venuto a salvare le banche tedesche e francesi". Quindi ha assicurato ai suoi sostenitori che senza il Movimento "qualsiasi governo durerà sette-otto mesi". "Se non andiamo noi al governo - ha detto - c'è il rischio che ci vadano gli estremisti di destra o di sinistra, noi andiamo con una penna a fare la nostra rivoluzione. Noi vogliamo la democrazia non abbiamo idee né di destra né di sinistra ma idee e basta. Adesso andate in giro per tutta la Puglia e spargete il verbo".



Che lurido pezzo di merda.
@Chaos@
00sabato 19 gennaio 2013 11:25
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Blaze of Glory, 18/01/2013 15:20:




Ah, sono curioso su questa "democrazia diretta" in cui se vanno a votare in 10 possono decidere per 60 milioni.
Il quorum degli elettori attivi non andrebbe bene?




mah guarda mi pare improbabile che a un referendum vadano a votare in 10, in ogni caso se la gente non va a votare non puo' essere un problema di chi invece va a votare.
TheProfKiller
00sabato 19 gennaio 2013 12:30
Re: Re:
(Voices 93), 19/01/2013 01:32:



Che lurido pezzo di merda.




Non che dica sempre e solo fregnacce. Sui sindacati esagera, ma, effettivamente, quanto valgono i sindacati al giorno d'oggi?
@Chaos@
00sabato 19 gennaio 2013 12:40
Re: Re: Re:
TheProfKiller, 19/01/2013 12:30:




Non che dica sempre e solo fregnacce. Sui sindacati esagera, ma, effettivamente, quanto valgono i sindacati al giorno d'oggi?




il problema non sarebbe il sindacato in se il problema sono i sindacalisti, come al solito grillo prende un problema e ne parla in maniera populista e ruffiana invece di pensare a soluzioni e superamenti moderni.
il sindacato va superato in senso moderno, non si puo' pensare che si possa cancellare, quello e' fascismo.
rogerio guerrero
00sabato 19 gennaio 2013 12:58
Re: Re: Re:
TheProfKiller, 19/01/2013 12:30:




Non che dica sempre e solo fregnacce. Sui sindacati esagera, ma, effettivamente, quanto valgono i sindacati al giorno d'oggi?



Il problema non é il sindacato in se come idea, ma la CGIL, la CISL e la UIL che francamente mi sembrano arretrati, arroccati su posizioni ideologiche (conservatrici) e assolutamente incapaci di produrre saperi e di comprendere le trasformazioni sociali, ma penso sia un caso molto italiano.

Io quando sento la Camusso, mi chiedo se questa viva sul serio nel mio mondo o sia venuta dagli anni 50 con una macchina del tempo. Il problema del sindacalismo in Italia é che soltanto contrattazione e solo su determinate categorie che ancora possono rifarsi ad un contratto di categorie.

Di tutta la galassia precaria, i sindacati se ne sono di fatto ampiamente sbattuti, perché a loro interessano i loro tesserati che tra l´altro penso abbiano in maggioranza un etá avanzata. Come del resto si rifutano di capire che la vita non é scasionata da fasi, oggi uno studente é anche lavoratore e un lavoratore é sempre anche studente...un sindacato serio cercherebbe di trovare una piattaforma di rivendicazione comune...invece la Camusso, la CGIl se ne esce "solidarizziamo ma niente sciopero generale, gli studenti non sono lavoratori"

In realtá oggi ci sarebbe bisogno di nuovi sindacati, militanti e inseriti nelle produzioni sociali; ma questo é un dibattito che deve nascere tra i lavoratori...non puö e non deve venire dall´alto. Al massimo "il politico" potrebbe o dovrebbe agevolare la formazione di sindacati trasversali...ma a loro fa comodissimo avere come interlocutori i grossi sindacati.

Grillo tra l´altro quando parla di fabbrica augestita di operai, si dimentica che dove queste cose si fanno, l´organizzazione é gestita da sindacati. Appunto non sindacati come da noi, ma antagonisti, che organizzano la produzione in senso sociale, che curano anche altre dimensione oltre la mera produttivitä lavorativa;

insomma Grillo spara a cazzo, speculando sull´ovvietá e sull´incapacitá altrua...perché bisogna dirlo certi discorsi sono possibili anche grazie all´immobilismo sindacale.

(Voices 93)
00sabato 19 gennaio 2013 14:09
TheProfKiller, 19/01/2013 12:30:




Non che dica sempre e solo fregnacce. Sui sindacati esagera, ma, effettivamente, quanto valgono i sindacati al giorno d'oggi?



T'han già risposto, io più che altro guarderei anche cos'ha scritto sul Mali [SM=x3156162]
(Voices 93)
00sabato 19 gennaio 2013 14:09
TheProfKiller, 19/01/2013 12:30:




Non che dica sempre e solo fregnacce. Sui sindacati esagera, ma, effettivamente, quanto valgono i sindacati al giorno d'oggi?



T'han già risposto, io più che altro guarderei anche cos'ha scritto sul Mali [SM=x3156162]
Tommy Dreamer 88
00sabato 19 gennaio 2013 14:36
Re: Re: Re: Re:
@Chaos@, 19/01/2013 12:40:




il problema non sarebbe il sindacato in se il problema sono i sindacalisti, come al solito grillo prende un problema e ne parla in maniera populista e ruffiana invece di pensare a soluzioni e superamenti moderni.
il sindacato va superato in senso moderno, non si puo' pensare che si possa cancellare, quello e' fascismo.




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